domenica 21 ottobre 2012

IL RITORNO DELL'ANTICA TELA DI SAN PANTALEO. Apparita di Vinci, 12 ottobre 2012.

Mons. Renato Bellini, proposto di Vinci (Comitato Vinci nel Cuore!); Alexander di Bartolo (Comitato San Pantaleo) p. Antonio Velotto (Parroco di San Pantaleo); Nicola Baronti (Comitato San Pantaleo) ; Emma Cianchi e Raffaello Santini (in rappresentanza degli autori de La Befanata Vinciarese); Mauro Di Vito ( Storico dell'arte - Università di Genova);  Alberto Casini ( Vice-Sindaco di Vinci)
  
IL RITORNO DELL'ANTICA TELA
DI SAN PANTALEO (XVI° secolo)
Apparita di Vinci, 12 ottobre 2012
DIOCESI DI SAN MINIATO - PROVINCIA DI FIRENZE 

Padre Antonio con il Vice-Sindaco Casini
La Tela di San Pantaleone è tornata "quasi" a casa, in attesa di essere ricollocata nell'antica cappella di San Pantaleo. Si tratta di un recupero importante per la storia locale e di Vinci, trattandosi di un'opera devozionale e popolare dimenticata ormai da quasi un secolo, rintracciata esclusivamente sulla base dei documenti di archivio.
Il 2012 è stato un anno importante sotto questo profilo: dal Comitato Vinci nel Cuore! per la raccolta del materiale fotografico storico e l'archivio dei poeti di Vinci, all'inaugurazione della vecchia porta del Barco Reale a Sant'Amato, alla prossima riapertura del teatrino della Misericordia. Molte di queste iniziative sono state affidate all'impegno di volontari e appassionati.
Anche le attività del Comitato San Pantaleo, attualmente istituito  presso l’omonima parrocchia, secondo le finalità di un progetto di valorizzazione e promozione  del 2007, sono sostenute  esclusivamente dal volontariato, dalla passione di amici e di simpatizzanti, non solo di San Pantaleo, che tengono viva la  speranza che un giorno si possano sviluppare le condizioni e trovare i finanziamenti necessari per completare i lavori di restauro della chiesa e degli attigui locali al fine di restituirli definitivamente alla comunità, come luogo di fede e centro di cultura,  punto di riferimento storico e paesaggistico per Vinci e il Montalbano. Per il momento, grazie  alle attività promosse e alla comunicazione svolta attraverso i vari canali , San Pantaleo è tornata a far parte della memoria collettiva della comunità di Vinci, conosciuta  in tutto il mondo, inserita nelle guide turistiche internazionali come la «via»e  il «paesaggio»  di Caterina, luogo simbolo di una biografia vinciana del Genio. In tale contesto il recupero dell'antica tela acquista maggiore importanza, trattandosi di un primo passo importante in tale senso.


Il Vice-Sindaco, il prof. Mauro Di Vito storico dell'arte, Nicola Baronti Comitato San Pantaleo

Il saluto dell'Amministrazione Comunale

Il Proposto di Vinci , Presidente del Comitato Vinci nel Cuore!

Fin dal momento di costituzione nel 2007, tra i vari intenti del Comitato San Pantaleo vi era quello di riportare le opere che lì si trovavano conservate, consapevoli che si trattava di una chiesa povera, senza patronati di famiglie illustri, anche se le recenti ricerche degli studiosi potrebbero riservare delle sorprese. Dalla visita pastorale del 1622, che segnava il passaggio dalla Diocesi di Lucca a quella di San Miniato, la chiesa risultava dotata di pochi arredi sacri, addirittura la pisside era di legno e il prete viveva altrove, nel tempo, alternativamente, a Vinci o Cerreto Guidi. Tra questi beni era citata una tela di San Pantaleone e la Vergine. L’indicazione era ripetuta nei successivi inventari e visite pastorali almeno fino al 1938, dove tuttavia si citava una tela già in pessimo stato di conservazione, pressoché illeggibile,  finita nei depositi della parrocchia, dove veniva rinvenuta dal parroco. 

Il dott. Alexader Di Bartolo del Comitato San Pantaleo, coordinatore dell'iniziativa e del convegno dello scorso anno San Pantaleo e Leonardo


 Il prof. Mauro Di Vito, giovane storico dell'arte dell'Università di Genova

L’opera ha un carattere prettamente devozionale e popolare. Il restauro, ad opera del lucchese Marco Gazzi, e gli studi la fanno risalire al XVI° secolo.  L’autore è ignoto. La tela raffigura secondo gli stilemi tradizionali la Vergine con il Bambino tra Sant’Antonio Abate e San Pantaleone. Quest’ultima figura  rappresenta tuttavia  una novità sotto l’aspetto iconografico, anche perché la venerazione di questo Santo è poco diffusa dalle nostre parti. Il San Pantaleone di Vinci, nelle sue fogge di un medico toscano del tempo, costituisce quindi  un unicum a livello nazionale e internazionale. Secondo il prof. Mauro Di Vito, giovane storico dell’arte dell’Università di Genova, che ha curato la presentazione, potrebbe essere il ritratto di un personaggio del tempo o, addirittura, l’autoritratto dell’autore, come era in uso in quel secolo, come lascerebbero intendere alcuni segni e posture: la piccola palma tenuta in mano come un pennello assieme ad una misteriosa croce orientale che significherebbe l’appartenenza ad una congregazione. Sullo sfondo, alle spalle delle figure, s’intravede un paesaggio toscano  con delle torri, così come ancora oggi si osservano da San Pantaleo, da quella di Larciano a quella di Vinci. Al momento si tratta della più antica testimonianza della comunità di San Pantaleo.

La dott. Elisa Barani dell'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di San Miniato 



Il restauro è avvenuto grazie ad un’iniziale contributo degli  autori della prima antologia di quelle befanate ricantate a San Pantaleo nel 2008 , che destinavano le copie dell’antologia “La Befanata  vinciarese: una Spoon River tutta toscana”, pubblicata nel Natale 2010,  alla raccolta di fondi per il restauro dell’antica tela: un’opera di carattere devozionale e popolare, praticamente dimenticata, seppure strettamente legata al nostro territorio; un modo ideale per permettere ai vecchi abitanti di Vinci, evocati nello scherzo giovanile in poesia della befanata, di collaborare con i figli e nipoti  per la salvaguardia di una opera del loro comune patrimonio di storia e di arte.

Con  le  prossime iniziative del Comitato  si spera di coinvolgere altri benefattori e raccogliere gli ulteriori fondi per consentire alla piccola parrocchia di campagna di  coprire interamente le spese.



Il parroco, padre Antonio Velotto, tiene a sottolineare come, ancora una volta, l’iniziativa culturale sia stata possibile grazie al lavoro volontario di alcuni parrocchiani particolarmente attenti alla riscoperta delle tradizioni e della storia del borgo di San Pantaleo che ha vissuto per secoli attorno all’antica chiesa di San Pantaleo. Un pensiero e un ringraziamento particolare va quindi a tutti quei benefattori che hanno reso possibile iniziare la spesa per il restauro, ricordando che ogni tipo di sostegno, anche il più piccolo,  potrà aiutare la piccola chiesa di campagna nel rendersi sempre più attiva nelle iniziative culturali, a partire proprio dalla salvaguardia del patrimonio esistente.

Particolare di San Pantaleone - Chiesa di San Pantaleo di Vinci 
 
La prossima iniziativa sarà la pubblicazione degli atti del convegno “Leonardo e San Pantaleo” svoltosi nell’ottobre 2011 e dell’inventario dell’archivio parrocchiale che sta curando Alexander di Bartolo, giovane ricercatore che abita nella parrocchia e che dal 2009, con grande  passione, segue e coordina le attività di ricerca storica, compreso  l’ultimo evento dedicato alla presentazione della tela ritrovata.

Le foto sono di Camilla Boldrini.