martedì 22 aprile 2014

UN PRIMO MAGGIO 2014 ALLA TORRE DI SANT'ALLUCCIO, TRA NATURA, TRADIZIONE E FESTA POPOLARE




IL PRIMO MAGGIO CON L’ARCI
 ALLA TORRE DI SANT’ALLUCCIO
 NEL SEGNO DELLA FESTA
 E DELLA TRADIZIONE DEL MONTALBANO
 TRA MERENDE E POESIA
 CON LO SPETTACOLO“BERNESCANTANDO” 

Circolo Arci di Faltognano-
Prenotazione obbligatoria 338 6640772 – 349 5293253  

Torna il primo maggio sulle pendici del Montalbano con la proposta di una camminata e un pranzo alla Torre di Sant’Alluccio, uno dei luoghi più suggestivi e magici del Montalbano. Torna nei modi e nelle forme dell’antica festa dell’Amor fiorito con il canto degli stornellatori e dei poeti in ottava rima, avendo tuttavia ben presente l’evoluzione della festa in quella del lavoro.

Non è un caso che sia il Circolo Arci di Faltognano di Vinci a farsi promotore della nuova iniziativa, che rievoca e rielabora l’antica tradizione del maggio in un giorno di festa e di riflessione per il mondo del lavoro e dei lavoratori. L’iniziativa proviene dal versante fiorentino del Montalbano.  La località è tuttavia raggiungibile facilmente anche dai versanti pistoiese (Quarrata) e pratese (Bacchereto e Carmignamo) del monte. Il grande spazio di Sant’Alluccio costituisce un ideale luogo di incontro ed uno spazio per trascorrere in libertà il primo maggio, oltre che un naturale e bellissimo punto panoramico.

Per partecipare all’iniziativa e al pranzo in compagnia si richiede la prenotazione obbligatoria direttamente alla  Casa del Popolo di Faltognano oppure ad uno dei seguenti numeri telefonici 338 6640772 – 349 5293253-

Per i partecipanti alla camminata si propongono due punti di partenza con percorsi alternativi di diversa difficoltà, che riportano tuttavia alle mente le storie e le tradizioni del luogo,  direttamente con quelle di alcune frazioni del comune di Vinci, Faltognano e Sant’Amato.
Alle ore dieci il primo ritrovo è a Faltognano, presso il Circolino Arci, con una proposta di percorso a piedi di due ore, di media difficoltà; per chi invece vuole una passeggiata più tranquilla la partenza è alle ore 11,30, al parcheggio in località Le Croci di Sant’Amato, per una passeggiata di circa cinquanta minuti di modesta difficoltà.  
La camminata assieme è a titolo facoltativo e personale. Per tutti, il ritrovo con il pranzo organizzato dai volontari del circolo Arci di Faltognano rimane alla Torre di Sant’Alluccio.








lunedì 21 aprile 2014

LA TORRE DI SANT'ALLUCCIO: UNA PROPOSTA PER UNA CAMMINATA TRA LA NATURA E LA STORIA DEL MONTALBANO.

LA TORRE DI SANT'ALLUCCIO
Un percorso tra natura e storia sul Montalbano 

La  Torre di Sant’Alluccio ricorda il luogo dove il Santo ospedaliere di Pescia, festeggiato nel calendario il primo ottobre, vi avrebbe costruito intorno al secolo XI° un romitorio per pellegrini. La torre è ormai diroccata e l’intero complesso in pessime condizioni. Il tempo e l’abbandono degli uomini li hanno distrutti come l’antica Torre di Montefiori o Cisterna di Montefiori, che si trovava a circa tre chilometri, abbattuta si dice dai tedeschi in ritirata nel corso della seconda guerra mondiale. Si narra che Sant’Alluccio fosse invogliato a venire da queste parti per l’importanza di un antico convento benedettino, esistente alle pendici del Montalbano già nell’anno Mille, laddove oggi si trova la località di Sant’Amato che prende il nome da quest’antica istituzione (ovvero il Convento di San Tommaso), che dipendeva addirittura dalla Badia di Sant’Antimo in Val d’Orcia. Si ricorda tuttavia anche un’antica leggenda che addirittura anticipa di qualche secolo l’origine del luogo (intorno al secolo VIII°). Si dice che  Alluciem (da cui Sant’Alluccio), assieme  ad altri due  compagni Justis (Giusto) e Barontes (Baronto), lasciassero il monastero di Cluny, da  cui aveva preso il nome l'ordine a cui appartenevano. I tre monaci si trasferirono su questi monti in  tre luoghi diversi. Ognuno di loro edificò una cappella e un  romitorio. Questi luoghi San Baronto, San Giusto al Pinone e  Sant'Alluccio, presero e tutt'oggi hanno il nome dei tre frati francesi. La leggenda vuole che i tre frati si passassero da un luogo all'altro la mestola per murare i tre edifici, riuscendo nell’arco di una notte nella loro impresa.
Al tempo dei suddetti romitori, il crinale del Montalbano era molto più vissuto di oggi, più ospitale e meno silvestre di quello che si potrebbe pensare. Vi passavano infatti tutte le principali vie di comunicazione del medioevo, ancora oggi individuabili seguendo visivamente il percorso delle antiche torri dislocate sul monte.Sant’Alluccio ha inoltre un importante legame con il popolo di Faltognano, fin dalla fine dell’Ottocento, quando per volontà del parroco don Giuseppe Coppini e dei signori Comparini-Bardzky di Faltognano venne istituita proprio nella chiesa dello storico Leccio la “Festa annuale di Sant’Alluccio” (1882).

domenica 20 aprile 2014

BUONA PASQUA AI LETTORI DELLA DAMA DI BACCO DI VINCI, CON IL RICORDO DELLA SERATA PER IL CENTENARIO DI MARIO LUZI

La croce di Vinci (foto di N. Baronti)


BUONA PASQUA 
AGLI AMICI DELLA DAMA DI BACCO 

Si è concluso da qualche giorno il ciclo di manifestazioni vinciane dedicate alla poesia. Una sfida? A qualcuno sembrava troppo ambizioso l'impegno e il programma sproporzionato per una realtà come quella vinciana. Invece, un numero sempre crescente di spettatori ha dimostrato una naturale vocazione del paese per questo genere di espressione artistica, dalla Veglia dei Poeti al Teatro-Poesia del Governatore delle Acque. Un impegno che ha visto coinvolte diverse associazioni del paese, tutte le compagnie teatrali amatoriali, seppure in contesti diversi, da Vinci nel Cuore! alla Rassegna Risvegli di Primavera.Il culmine delle manifestazioni è stato senza dubbio l'evento dedicato al centenario di Mario Luzi, organizzato venerdì 28 marzo 2014 da Vinci nel Cuore! Archivio dei Poeti, nella cornice della Biblioteca Leonardiana, con la conversazione sulla poesia di Luzi curata da Laura Beconcini e Margherita Pieracci Harwell, professore emerito dell'Università dell'Illinois di Chicago; voce recitante l'attore empolese, Andrea Giuntini, con l'accompagnamento musicale di Federica Baronti e Serena Rinaldi.Auguriamo quindi la Buona Pasqua a tutti i lettori della Dama di Bacco, ringraziando per la loro attenzione, con una famosa poesia di Mario Luzi, nel centenario della sua nascita. 

PASQUA 
Pasqua, ora, nuovamente,
festosa pigolante
negli alberi del mondo,
fredda,
ruvido-erbata
qui, ma erompe
in chiarità,
tempra in azzurro
ed ametista
la lontananza delle sue colline.
Non è fuga quella
laggiù all’orizzonte
e neppure inseguimento. S’apre
a sé risorta
la terra dopo il gelo
e dopo il travaglio,
si corre incontro, da sé
a sé, si estende in un abbraccio
avido alla sua infinità
o corre in quelle linee
l’onda
leggera e travolgente
della resurrezione, si propaga,
trabocca la sua vinta angoscia,
e la riconsacrata sua potenza?

Mario Luzi, da "Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini "

lunedì 7 aprile 2014

TEATRO E POESIA: IL GOVERNATORE DELLE ACQUE. UNA NUOVA ESPERIENZA DEL TEATRO DI VINCI, 12 APRILE 2014 ORE, 21,30 SALONE INCONTRI DELLA CASA DEL POPOLO


TEATRO & POESIA
 VINCI, CASA DEL POPOLO.
RASSEGNA RISVEGLI
12 APRILE 2014 ore 21,30

IL GOVERNATORE
 DELLE ACQUE
 di Nicola Baronti

Adattamento teatrale e regia di Fabiola Veracini.

La pittrice, SARA BELLINI.

Il musicista, FAUSTO BARONTI

I danzatori, MADDALENA PUCCI E MATTIA RIGATTI

La voce recitante: FABIOLA VERACINI
 


Sabato 12 aprile 2014, alle ore 21,30 presso la Casa Del Popolo di Vinci, nella rassegna Risvegli, viene presentato per la prima volta un testo originale in poesia. Dopo il successo dello scorso anno con lo spettacolo  “ I’ garibaldino vinciarese” ,  una produzione interamente del Teatro di Vinci dedicata alla storia del paese e dei suoi personaggi, gli attori-performers della Compagnia Teatrale Unicorno di Vinci assieme a giovani artisti locali ci riprovano con una vera e propria sfida.

Da un’ idea di Fabiola Veracini, che cura anche la regia dello spettacolo, viene teatralizzato il “Governatore delle acque”, una piccola silloge poetica scritta da Nicola Baronti, dedicata al paese e al mito di Leonardo, pubblicata nel 2010 dalla Polistampa, casa editrice fiorentina.

Un approccio originale ad un testo di poesia contemporanea, che per ironia della sorte non è stato mai presentato a Vinci, seppure parli di un "innamorato", come scrive Riccardo Cardellicchio di questa “ terra  che è la stessa di Leonardo. Ne coglie gli aspetti minimi. Perché la osserva. La scruta. Se ne riempie. Nicola Baronti è il grande sostenitore, e l’inventore, della via di Caterina, che da Anchiano porta a San Pantaleo. Via che s’immagina percorsa da Leonardo fanciullo per incontrare la madre, tenuta lontana, quasi confinata, perché non degna d’essere la sposa legittima di un notabile. È una via d’amore e di dolore. Deviando, Baronti incontra un’altra via, quella dei mulini. Può imbattersi nel Governatore delle acque, che nel XIV secolo era il grande controllore, e in numerosi rii, torrenti e fiumi e, giù nella valle, nel padule. Che caratterizzano il paesaggio. Lo rendono unico. E non può non sfociare in versi” . Scrive ancora il filosofo Giuseppe Panella “ il percorso d’acqua che i versi propongono è suggestivo e particolare per i molti riferimenti storici e letterari: nei primi tratti è tormentato, come la fanciullezza e l’adolescenza del protagonista, evocando la sua storia di abitatore di queste terre. È tuttavia anche un tragitto di terra, con acque una volta operose, come testimoniano i resti dei mulini che ancora s’intravedono nel mezzo della vegetazione a segnare, seppure nel passaggio dei tempi, l’antico connubio fra l’uomo e la natura circostante. Il viaggio poetico parte dalla sorgente di Vallebuia, i cui mulini sorgono non lontani dalla casa natale di Leonardo e prosegue lungo le rive dell’Arno e dei torrenti che confluiscono in esso, tagliano boschi e ripe, frangendo sogni e desiderio, oscillando tra volontà di vita e desiderio di morte”. “ Molto bello il verso lungo, narrativo senza alcun narrare, poiché ogni parola e allusione è riflesso d’anima, garbo di ariosa sorridente mediazione “ – scrive Giovanna Fozzer nell’introduzione – “verso lungo governato da un ritmo quieto, di misura tutta musicale, libero e armonico, parlante”. Anche Giorgio Barberi Squarotti sottolinea la novità del verso del poemetto vinciano  per una “lirica, modulata in versi piani e pacati, di ampio respiro,  che ripercorre a ritroso la “genealogia del desiderio” in un viaggio mentale nomadico e dispersivo che, al di là dell’infanzia e della storia, sulla scia della filogenesi, approda allo stupore delle origini, al regno primevo delle acque, dove l’uomo civilizzato si scopre, a sorpresa, “girino”, con “ancora in bocca | il sapore di terra bagnata e il fradicio languore di felce”».

Il “Governatore delle acque” è indubbiamente un testo poetico complesso, come evidenzia la critica letteraria. Nel progetto della giovane regista vinciana, attraverso un curato adattamento teatrale, si vuole superare il pensiero leonardiano che relegava la poesia ad una pittura cieca, seppure pittura e poesia “vanno imitando la natura quanto è possibile alle loro potenze, e per l’una e per l’altra si può dimostrare molti morali costumi”.

Attraverso i moderni linguaggi espressivi multidisciplinari e tecnologie, la parola nel teatro di Vinci si colora, prende forma,  diventa gesto e danza, nella cadenza è musica. La poesia come un vero e proprio laboratorio teatrale. La parola come un crocevia di esperienze artistiche. Protagonisti della serata sono  dei giovani talenti artistici, tutti quanti legati a Vinci. C’è chi interpreta la parola con i colori, la pittrice Sara Bellini; chi nel suono di un violino, Fausto Baronti; chi nel teatro danza, Maddalena Pucci e Mattia Rigatti, tutti guidati dalla voce recitante di Fabiola Veracini. Non mancherà l’autore del testo a fare capolino dalle quinte di un Teatro di Vinci, che si distingue per il numero di compagnie, esperienze e potenzialità artistiche. Un teatro strettamente legato al territorio e alle sue bellezze, che racconta la fortuna degli abitanti di queste terre, dove un giorno – come suggerisce il testo – “hanno deciso” di nascere.

martedì 1 aprile 2014

DALL'ALBUM DEI RICORDI. CENT'ANNI CON MARIO LUZI. VINCI NEL CUORE/ARCHIVIO DEI POETI 28.3.2014

ALBUM DEI RICORDI
CENT'ANNI CON MARIO LUZI
Vinci, Biblioteca Leonardiana 28 marzo 2014
Foto di Domenico Alessi

Il Comitato VINCI NEL CUORE/ARCHIVIO DEI POETI, per il tramite della Dama di Bacco, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della serata evento dedicata a "Cent'anni con Mario Luzi" . In particolare Margherita Pieracci Harwell e Laura Beconcini per la conversazione e la raffinatissima selezione dei testi, Andrea Giuntini per la lettura delle opere di Mario Luzi, Serena Rinaldi e Federica Baronti per avere curato il commento musicale con scelte originali. Un particolare saluto e ringraziamento va anche al Club per l'Unesco Leonardo da Vinci che per la prima volta ha patrocinato la festa della poesia, patrimonio dell'Unesco, e al Consorzio Colline di Vinci che ha ribadito il connubio tra vino e poesia. Un grazie anche all'Amministrazione Comunale di Vinci, al V. Sindaco, a Cecilia Tosti dell'ufficio segreteria e Monica Taddei della Biblioteca Leonardiana, per avere promosso l'iniziativa e seguito con attenzione questo ciclo di incontri dedicato alla poesia, nella speranza che possa diventare un appuntamento fisso nella primavera vinciana.
Un cordiale saluto viene rivolto all'Associazione Internazionale Mendrisio Mario Luzi e al suo presidente Paolo A. Mettel per avere inserito la manifestazione nel calendario del centenario di Mario Luzi. La speranza comunque è di averli come ospiti nella prossima estate vinciana.


Margherita Pieracci Harwell

Laura Beconcini

Andrea Giuntini