lunedì 29 giugno 2015

IL SUCCESSO DELL’OSTERIA IN RIMA SOTTO IL LECCIO DI FALTOGNANO, IL CANTO ALLA TOSCANA.


 COMUNICATO STAMPA

IL SUCCESSO DELL’OSTERIA IN RIMA SOTTO IL LECCIO DI FALTOGNANO.
IL CANTO ALLA TOSCANA, LA PRIMA GRANDE INIZIATIVA DEL CENTRO TRADIZIONI POPOLARI EMPOLESE VALDELSA
Faltognano, 28 giugno 2015

Uno dei tramonti più belli sul paesaggio toscano ha inaugurato la prima edizione di POETI SOTTO IL LECCIO ovvero L’Osteria in Rima, un vero e proprio canto d’amore alla Toscana, con la poesia e la tradizione popolare, che si è svolta alle pendici del Montalbano, domenica 28 giugno. Faltognano con il grande Leccio, inserito tra gli alberi monumentali della Regione Toscana,  ha rappresentato un palcoscenico unico per i poeti Gabriele Ara, Fabrizio Ganugi e Enrico Rustici che si sono sfidati con l’ottava rima, secondo l’uso antico. La serata è stata dedicata al ricordo di uno dei poeti improvvisatori più conosciuti del Montalbano, Natale Masi, originario di queste terre, a cui il Comitato Direttivo del Centro Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa, patrocinatore della serata, riservava la tessera di socio onorario e il massimo riconoscimento, che verranno consegnati in un’apposita serata. La  grande partecipazione di pubblico ha premiato l’impegno del circolo Arci di Faltognano e delle tante famiglie del luogo che si sono prodigate per l’organizzazione e l’accoglienza, bissando il successo di quella BEFANATA DEI POETI della Vigilia dell’Epifania che li aveva fatti già conoscere per l’impegno nella promozione e valorizzazione della cultura e poesia popolare.  
L’evento ha rappresentato inoltre la degna anteprima della pluridecennale Festa sotto il Leccio, organizzata  per ricavare i fondi necessari alla conservazione e manutenzione di questo luogo, che rappresenta uno dei punti  di forza del nostro territorio, come aveva modo di evidenziare il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia. 
Soddisfatti giustamente i vecchi faltognanesi che, per attraverso un loro rappresentante, rivolgevano  “Un grande applauso ai poeti Fabrizio, Gabriele ed Enrico per aver riportato sul Montalbano la tradizione popolare dell'ottava rima improvvisata, fieri che Faltognano ed il suo maestoso Leccio, affacciato sul mondo, siano diventati il simbolo di questa rinascita culturale” .

 Fonte: Centro Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa/ ARCI Faltognano/ Dama di Bacco


 



MONS. MARIO LEPORATTI, IL SACERDOTE E POETA ORIGINARIO DI FALTOGNANO NEL RICORDO DELL'ARCHIVIO DEI POETI di VINCI

Mons. Mario Leporatti ( a sinistra) con Mons. Fulignati, Proposto di VINCI

MONS. MARIO LEPORATTI
il sacerdote poeta nel ricordo
dell'ARCHIVIO DEI POETI di VINCI



Mario Leporatti è nato a Faltognano di Vinci nel 1921, dove ha vissuto prima di diventare Presbitero della Chiesa Pistoiese. Ha esercitato il ministero come Arciprete della Cattedrale e assistente ecclesiastico di vari movimenti apostolici e culturali. È pubblicista ed ha al suo attivo diverse opere teologiche e letterarie. Si citano fra tutte “La luce della morte”, un dramma su Sant’Ambrogio e il recente “Il Messia” (2008), poema epico religioso, scritto nell’arco di trent'anni, prevalentemente durante le ferie estive. Si tratta di un’opera in cui è protagonista un Gruppo Femminile di un Istituto Secolare di spiritualità francescana, con tuttavia l’interazione e apparizione di molti personaggi di varie epoche, filosofi, politici, santi ed eletti nella schiera di Dio. È una poesia ricercata, studiata nei contenuti, raffinata nello stile, che s’ispira chiaramente ad autori della nostra contemporaneità, talvolta richiama anche l’opera di Mario Luzi; pur conservando il poema epico una sua indubbia originalità d'impostazione. Nel 2013, Mons. Leporatti entrava nel novero degli autori  dell'Archivio dei Poeti di Vinci, nella sezione dedicata alla "tonaca poetica", assieme ad altri due sacerdoti originari di Vinci, Leopoldo Antonini e  Ilario Tofani ( Catalogo Vinci nel Cuore. Archivio dei Poeti, II, 2013 pag, 51 e gg).


Da Il Messia, 2008:

Il deserto (sonetto)

Forse perché dall’infinito cielo,
materiato di azzurro intensamente,
nuove parole al cuore mi disvela;
in luminosa pace sta la mente.

Ora la terra giace, senza velo
nella sua povertà distesamente,
istoriata nel suo grezzo telo
di rude speme in anima fremente.

Bacio di luce e terra all’orizzonte
mi suggestiona il cuore; ed il pensiero
tacito riconduce a nuovo fronte.

Di là si parte per altro sentiero
dietro sovrana voce suasiva,
libero il passo e fatto il cuor leggero.

E dolce il tempo sosta all’altra riva.


Mons. Leporatti è "rinato" nel giorno in cui nella sua Faltognano il grande Leccio veniva dedicato alla poesia popolare: un grande palcoscenico su uno dei più bei paesaggi di Toscana. Questo è il ricordo dell'Archivio dei Poeti di Vinci (1843-1921)






giovedì 18 giugno 2015

L’OSTERIA IN RIMA AL LECCIO DI FALTOGNANO, DEDICATA A NATALE MASI, CON I POETI E CANTASTORIE DELLA TOSCANA Faltognano di Vinci, 28 giugno 2015, dalle ore 20



Comunicato stampa 


L’OSTERIA IN RIMA AL LECCIO DI FALTOGNANO, SIMBOLO DELLA POESIA POPOLARE TOSCANA. DEDICATA A NATALE MASI, CON I POETI E CANTASTORIE DELLA TOSCANA

Faltognano di Vinci, 28 giugno 2015, dalle ore 20

(Si consiglia la prenotazione:  Bar Alimentari Biondi  0571-584351 – Circolo Arci 338 6640772)


  

 IN COLLABORAZIONE CON IL
  
Domenica, 28 giugno 2015 dalle ore 20, un’eccezionale anteprima della Festa sotto il Leccio di Faltognano con “l’Osterina in rima”, cena spettacolo con i poeti e cantastorie della Toscana. Un evento in un luogo irripetibili.  Il grande Leccio,che si erge dinanzi all’antica Chiesa di Santa Maria di Faltognano, è un maestoso albero secolare iscritto nel registro della Regione Toscana degli alberi monumentali, premiato e segnalato fin dal 2007 dal Touring Club. Da oggi, con la sua maestosa chioma rappresenta  le mille e diverse sfaccettature della poesia popolare toscana da sempre  ben radicate alla terra, alla cultura e civiltà contadina, con uno sguardo incredibile sui paesaggi e gli orizzonti della nostra regione. Un luogo magico, da secoli patrimonio della gente del Montalbano, per una serata evento  dedicata ad uno degli ultimi poeti improvvisatori del territorio, Natale Masi, maestro di ottave e sfide poetiche, tornato di attualità grazie ai ricordi e monologhi di Roberto Benigni. 
Per l’occasione saranno ospiti di Faltognano gli amici del Masi assieme ai giovani protagonisti delle ultime Befanate dei Poeti, i poeti improvvisatori Gabriele Ara e Fabrizio Ganugi da Prato, il cantastorie maremmano Enrico Rustici da Braccagni (Grosseto) e tanti altri. 
É l’occasione per presentare anche il giovane Comitato Promotore del Centro per le Tradizioni Popolari dell’Empolese Valdelsa  sorto con lo scopo di riunire e mettere in rete gli appassionati delle tradizioni dei comuni del territorio per la costituzione di un centro di documentazione, promozione e valorizzazione di quella identità popolare e culturale che caratterizza l’intero comprensorio. 
Un’altra iniziativa sollecitata dal movimento di interesse e curiosità che metteva in moto Roberto Benigni nel ricordare nei suoi spettacoli le sfide poetiche di Natale Masi, rivalorizzando le storie e gli aneddoti legati alle antiche Feste dei Poeti di Faltognano e di Vitolini che vedevano tra i più assidui protagonisti proprio il padre di Roberto Benigni. Tutto ciò viene reso possibile per l’accoglienza e la determinazione dei volontari della Festa, del Circolo Arci e delle tante famiglie di Faltognano che lavorano un anno intero per la riuscita della Festa sotto il Leccio, già molto conosciuta sotto l’aspetto enogastronomico. Nell’anno dell’EXPO dedicato al cibo, la poesia popolare diventa  il naturale companatico di un menù studiato per l’occasione, tutto quanto a base dei prodotti e poesia del Montalbano. Gradita la prenotazione ( Bar Alimentari Biondi  0571-584351 – Circolo Arci 338 6640772) per assicurasi uno dei posti di osservazione più belli sul paesaggio e la storia della gente di Toscana, a veglia sotto il monumentale Leccio di Faltognano. 

Fonte: Comitato Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa
Circolo Arci Faltognano -






domenica 14 giugno 2015

DAL 15 AL 19 GIUGNO 2015, VINCI A TEATRO PER CINQUE SERE. IL PROGRAMMA DEGLI SPETTACOLI, AD INGRESSO GRATUITO

La ragione degli altri


RASSEGNA VINCI A TEATRO
Spettacoli teatrali dal 15 al 19 GIUGNO 2015 ore 21,15
TEATRO DELLA MISERICORDIA
INGRESSO GRATUITO!

Prende il via dal 15 giugno il FESTIVAL TEATRALE DELL’ESTATE firmato Compagnia Unicorno, sempre ad INGRESSO GRATUITO, cinque serate, ogni sera UNO SPETTACOLO DIVERSO, in collaborazione e patrocinio del COMUNE DI VINCI (Info e prenotazioni 335 5781893 - info@compagniaunicorno.com=
15 GIUGNO -  LA RAGIONE DEGLI ALTRI di Luigi Pirandello: IL TEATRO D’AUTORE
16 GIUGNO -  LA ZONA TRANQUILLA di Emilio Caglieri: IL VERNACOLO FIORENTINO
17 GIUGNO - LE MANI DEL DIAVOLO di Werther Bellodi: IL TEATRO IN GIALLO
18 GIUGNO - LA ZIA DI CARLO di Brandon Thomas: LA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI
19 GIUGNO - E ADESSO… CABARET! SKETCH TUTTI DA RIDERE
La regia degli spettacoli è di FABIOLA VERACINI. In scena tutti gli attori e gli allievi della compagnia, in una vera e propria festa del teatro prima della pausa estiva dell'attività teatrale.
Lunedì 15 giugno il TEATRO D’AUTORE DI LUIGI PIRANDELLO: LA RAGIONE DEGLI ALTRI.
La storia di una figlia contesa; la difficile scelta di una madre; il dilemma di una donna ferita che “troppo ha ascoltato la ragione degli altri”; un uomo che non sa vivere. Una storia che sa arrivare al cuore del pubblico grazie anche all’interpretazione toccante degli attori.  Questi sono solo alcuni degli ingredienti del primo lavoro teatrale in 3 atti di uno dei più grandi drammaturghi e scrittori italiani del primo ‘900.

Martedì 16 giugno, la commedia in VERNACOLO, tradizione toscana tutta da ridere: LA ZONA TRANQUILLA di Emilio Caglieri.
Firenze, 1944. Commedia vivace, allegra, ironica e mordace, “La zona Tranquilla” parte subito col botto, quando Vincenzo ed Ernestina, per sfuggire ai colpi di mortaio dell’artiglieria tedesca, piombano in una casa di tolleranza… Proprio quella della quale Vincenzo è cliente abituale. Per nascondere alla moglie le sue scappatelle clandestine, inizia un vero e proprio free-climbing sugli specchi, dando vita ad uno spettacolo esilarante e dal ritmo scatenato, e dando fondo a tutte le proprie energie per schivare i danni causati dall’evidenza. Riuscirà Vincenzo a tenere nascosta la verità all’ingenua Ernestina fino alla fine?

Mercoledì 17 giugno, IL TEATRO DI TINGE DI GIALLO: la suspence in scena con “LE MANI DEL DIAVOLO” di W. Bellodi.
Donald Calvert torna illeso dalla guerra, sperando di trovare nella sua bellissima villa di campagna e nella graziosa moglie Cinzia la consolazione necessaria a dimenticare, per poter tornare alla vita di una volta.
Ma gli orrori vissuti sembrano averlo cambiato oltre l’immaginabile.
Donald è strano, imprevedibile, taciturno, ombroso, aggressivo tanto da sconvolgere le esistenze degli abitanti della casa, prima fra tutte la moglie Cinzia, che si convince presto che il marito nasconda segreti che vadano al di là dei traumi della guerra.
Qual’è la verità?
Cosa nasconde Donald?
Qual’è il suo segreto?
Cosa lo ha cambiato al punto da sembrare a Cinzia un estraneo di cui aver paura?
Un thriller denso di mistero, con un drammatico segreto che si svelerà a poco a poco, capace di sorprendere il pubblico in un inaspettato finale, per arrivare al quale non mancheranno i colpi scena.

Giovedì 18 giugno, la COMMEDIA degli EQUIVOCI: LA ZIA DI CARLO, di B. THOMAS
Carlo e Giacomo, due vivaci e brillanti studenti di collegio in una Oxford di fine ‘800, sono in procinto di dichiarare il loro amore a due graziose fanciulle di buona famiglia, complice l’arrivo della zia di Carlo, che farà da chaperon. Tutto è pronto, ma l’attesissima zia è in ritardo. Quando le due fanciulle arrivano all’appuntamento, si dimostrano subito a disagio per l’assenza della signora, e con una scusa se ne vanno, affermando che torneranno solo dopo l’arrivo della zia. Un telegramma annuncia che, a causa di un contrattempo, questa arriverà il giorno seguente. Carlo e Giacomo vedono così sfumare il loro sogno d’amore: le ragazze infatti partiranno proprio il giorno seguente per la Scozia! Come fare per non farle fuggire a gambe levate nel sapere che la zia di Carlo non verrà? L’idea viene servita su un piatto d’argento dall’amico dei due, Federico, travestitosi da vecchia signora per una recita. Una perfetta sostituta per la zia. Inizia così una delle più brillanti e romanzesche commedie di Brandon Thomas, piena di situazioni esilaranti che faranno divertire e sorridere il pubblico di ogni età. Il lieto fine è d’obbligo, ma che succederà quando, all’improvviso, si presenterà la vera “ZIA DI CARLO”?

Venerdì 19 giugno, L’ARTE DI FAR RIDERE: E ADESSO… CABARET!, sketch per ridere a più non posso.
Uno spettacolo esilarante strutturato per sorprendere il pubblico, che dovrà prepararsi a tutto: imprevisti, gag improvvisate, sketch di ogni sorta per prendere alla leggera la vita e,  soprattutto, per riderci su.
Nell’occhio del ciclone, suocere, mariti impossibili, donne sull’orlo di una crisi di nervi, professoresse stressate, madri oppressive… E tanto, tanto altro!!! Preparatevi a vederne delle belle: la serata sarà bollente!




martedì 2 giugno 2015

LA CITTÀ DI LEONARDO E IL “DA VINCI BAROQUE FESTIVAL”, TRA PASSATO E FUTURO: 5,13,19 GIUGNO E 11 LUGLIO 2015



LA CITTÀ DI LEONARDO E IL “DA VINCI BAROQUE FESTIVAL”: LA NUOVA STAGIONE CONCERTISTICA VINCIANA, TRA PASSATO E FUTURO.

Vinci, 5 giugno, 13 giugno, 19 giugno e 11 luglio 2015


Dal prossimo 5 giugno 2015, Vinci sarà proiettata nel mondo musicale del Barocco, grazie al Da Vinci Baroque Festival, nato da un'idea di Samuele Lastrucci, accolta con entusiasmo e sostenuta economicamente dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Vinci. L'iniziativa si articola in quattro appuntamenti (5 giugno, 13 giugno, 19 giugno e 11 luglio) nei quali verranno allestiti nel cuore di Vinci, città natale del Genio, altrettanti concerti che vedranno protagonista l'Ensemble San Felice, insieme a giovani talenti del panorama musicale nazionale. I primi tre concerti saranno un omaggio alle tre scuole barocche italiane: “veneziana”, con l'esecuzione delle Quattro Stagioni di Vivaldi in un'inedita versione arricchita dal timbro dei fiati; “napoletana con una rinnovata interpretazione del capolavoro sacro di Pergolesi; “romana” con la rara esecuzione della Messa della Madonna di Frescobaldi in alternatim al suggestivo canto gregoriano della Schola Gregoriana di Saluzzo. L'ultimo evento rappresenterà invece uno speciale omaggio al barocco internazionale con la realizzazione del Messiah di Haendel.  Quest'ultimo concerto vedrà ancora protagonisti, oltre all'Ensemble San Felice, il Coro Capriccio Armonico, il Coro di Pueri Cantores di San Miniato e in qualità di solisti gli allievi più meritevoli della prestigiosa masterclass di canto barocco tenuta dal soprano Lia Serafini.
Ancora una volta una proposta musicale ben strutturata, non lasciata al singolo evento, con protagonisti giovani musicisti. 


Simpatico è il titolo “Da Vinci Baroque Festival” che indirettamente richiama il presunto cognome dell’illustre cittadino. Non v’è dubbio che seppure tra il periodo musicale barocco, dal  XVII secolo  alla prima metà del XVIII secolo,  e Leonardo da Vinci vi siano quasi due secoli di differenza, la denominazione della nuova iniziativa rappresenti una grande suggestione.
“La musica non è da essere chiamata altro che sorella della pittura, conciossiaché essa è subietto dell’udito, secondo senso all’occhio, e compone armonia con la congiunzione delle sue parti proporzionali operate nel medesimo tempo, costrette a nascere e morire in uno o piú tempi armonici” scriveva il Genio di Vinci che, secondo i contemporanei, era anche un abile musicista,  poeta e cantante. I suoi biografi dicono che suonava (e insegnava) la lira. Non soltanto. Da buon inventore e artista, non si limitava alle performance musicali, bensì si adoperava nella creazione di nuovi strumenti. Il Vasari scrive che Leonardo aveva costruito una lira d’argento a forma di teschio di cavallo, grazie alla quale superò tutti i concorrenti di una gara per “musici” organizzata alla corte di Ludovico il Moro, presso il Castello Sforzesco di Milano.
Per tali motivi, la Vinci di Leonardo e la musica barocca possono rappresentare un connubio interessante, tanto più se il programma proposto si allontana dalla suggestione del mito per vivere di luce propria, non riflessa.


Nel passato ci sono stati altri tentativi di unire a Leonardo varie proposte e intere stagioni concertistiche di musica classica; senza considerare l’impegno della Filarmonica di Vinci che fin dalla metà dell’Ottocento portava il nome di Leonardo da Vinci.
Tra le varie proposte si ricorda la stagione degli anni Ottanta, dedicata a “odranoeL” dove musicisti contemporanei rielaboravano testi e note ispirate a Leonardo. Forse maggiormente conosciuta, perché più recente, nel 1994, la stagione realizzata dal Museo Ideale Leonardo interamente dedicata al mito di Leonardo, con la presentazione di un brano inedito ispirato ai rebus musicali di Leonardo, esperienza in parte già maturata sia da  Roman Vlad  per la realizzazione della colonna sonora dello sceneggiato Leonardo da Vinci che, prima ancora, da  Roberto Lupi, compositore e insegnante del conservatorio fiorentino, accanto alla riscoperta di compositori del Rinascimento fino a quelli del Barocco. Unire esperienze di musica contemporanea a quella dell’epoca leonardesca fu senza dubbio un evento interessante, grazie anche al coinvolgimento di due gruppi musicali, il Ludus Tonalis e il Querelle Ensemble. Alcuni componenti del Ludus oggi fanno parte di una formazione “pisana” di musica barocca e da camera tra le più importanti a livello internazionale, sia per l’attività concertistica che l'attività discografica. Una curiosità di cronaca: ospite di una delle suddette formazioni era anche un giovanissimo violinista fiorentino, Dario Nardella, prestato poi  alla politica.
Vinci porta senza dubbio fortuna! Quella che auguriamo alla nuova iniziativa vinciana.
Nel prossimo futuro, sarebbe bello riuscire a riunire le esperienze musicali che si sono succedute a Vinci, magari, in una stagione collaterale, per riascoltare i protagonisti di allora, senza nostalgie, con la compiaciuta soddisfazione di avere incoraggiato dei giovani talenti nella loro carriera artistica.
Grazie anche alla suggestione di quel “Da Vinci”.

Gangalandi