Scrive sul quotidiano La Nazione nella pagina “Commenti e Opinioni”
del 27 agosto 2015, Pierluigi Malesani, Segretario Generale Copeam (Conferenza operatori audiovisi dei Paesi del
Mediterraneo), già Presidente di NewCo Rai International, un interessante intervento sul tema “Le opere di Leonardo a casa sua” prendendo spunto
dalla disponibilità della Rai di far dono alla città di Vinci delle
riproduzioni esposte nella mostra su LEONARDO IMPOSSIBILE (26000
presente nel primo mese, con biglietto abbinato a quello del museo leonardiano), nonchè dalla correlativa iniziativa del prof. Carlo
Pedretti di trasferire a Vinci almeno un'opera originale del suo illustre
cittadino. Si tratta di un vecchio progetto (sogno?) dei vinciani. Basti ricordare la promessa non mantenuta di un ministro di lasciare a Vinci, in deposito permanente, la Leda attualmente esposta agli Uffizi di Firenze:
“Occorrerebbe impegnarsi fin d’ora a rendere permanente quello che è transitorio. Le opere della mostra “Leonardo impossibile” dovrebbero restare a Vinci costituendo motivo di richiamo culturale e turistico affiancandosi alla presentazione delle opere ingegneristiche di Leonardo, a cui è dedicato l’attuale Museo, ed alla Biblioteca Leonardiana. Si riconoscerebbe così a Vinci il ruolo di centro che raccoglie l’intera eredità del suo grande figlio. Ciò potrebbe facilitare ulteriori presenze di istituzioni di ricerca e di studiosi. L’attuale collocazione delle opere nella chiesa parrocchiale, grazie alla generosa ospitalità di Mons. Renato Bellini, dovrebbe essere rivista individuando altra sede idonea. A mio parere la collocazione dovrebbe trovarsi nel borgo antico. Dare forza e completezza alla presentazione dell’opera complessiva di Leonardo metterebbe Vinci nelle migliori condizioni per essere credibile candidato nel 2019 per un progetto europeo sulle innovazioni tecnologiche e la formazione di nuove imprese”.
“Occorrerebbe impegnarsi fin d’ora a rendere permanente quello che è transitorio. Le opere della mostra “Leonardo impossibile” dovrebbero restare a Vinci costituendo motivo di richiamo culturale e turistico affiancandosi alla presentazione delle opere ingegneristiche di Leonardo, a cui è dedicato l’attuale Museo, ed alla Biblioteca Leonardiana. Si riconoscerebbe così a Vinci il ruolo di centro che raccoglie l’intera eredità del suo grande figlio. Ciò potrebbe facilitare ulteriori presenze di istituzioni di ricerca e di studiosi. L’attuale collocazione delle opere nella chiesa parrocchiale, grazie alla generosa ospitalità di Mons. Renato Bellini, dovrebbe essere rivista individuando altra sede idonea. A mio parere la collocazione dovrebbe trovarsi nel borgo antico. Dare forza e completezza alla presentazione dell’opera complessiva di Leonardo metterebbe Vinci nelle migliori condizioni per essere credibile candidato nel 2019 per un progetto europeo sulle innovazioni tecnologiche e la formazione di nuove imprese”.
Secondo Malesani ci vorrebbe quindi un atto di coraggio.
Le idee, a Vinci, non sono mai mancate. I soldi si possono trovare nei progetti europei. Le occasioni passano una volta soltanto, anche in relazione alla potenziale "sede nel borgo storico". Un altro sogno, chissa? La difficoltà spesso è quella di sapere scegliere su cosa puntare per dare concretezza ad un progetto, quando magari le proposte sono tante e da molte parti, mentre i soldi rimangono sempre quelli. L'errore sarebbe quello di non sapere scegliere. Al "buon intenditore", poche parole. Tralasciamo ulteriori commenti.
Malesani e Don Mussie Zerai a Vincincontri 2015 |
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