mercoledì 23 gennaio 2008

Vinci lancia il guanto di sfida per la Dama di Bacco edizione 2008

Vinci lancia il guanto di sfida per la Dama di Bacco 2008 a tutte le città del vino che vantino il ricordo del passaggio del Genio sul proprio territorio



Vince la città di Montespertoli il torneo leonardesco con marchingegno e nettare d’uva la Dama di Bacco 2007 di Vinci



Il vino è bono, ma l’acqua avanza (in tavola)

Leonardo Da Vinci


La Dama di Bacco in mostra permanente presso il Museo Ideale Leonardo Da Vinci




Sabato 23 giugno, nel delizioso borgo di Vinci, Veleno si è aggiudicato, nel nome di Montespertoli, la vittoria della prima riedizione del tradizionale torneo leonardesco con marchingegno e nettare d’uva, su progetto originale dell’artista Mario Mariotti e del direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci Alessandro Vezzosi, la Dama di Bacco, che torna nella città natale del Genio dopo quasi trent’anni d’oblio.


Mario Mariotti sulla Dama di Bacco a Vinci



Veleno vs Birillo



Il tanninico e grintoso giocatore Veleno di Montespertoli, giunto a Vinci direttamente dalla 50° mostra del Chianti della sua città con un consistente numero di giocosi concittadini e rappresentanti istituzionali, ha battuto per un sorso il più amabile Birillo d’orgoglio vinciano, giocatore da meditazione piuttosto che di pronta beva, mentre le mosse dell’imminente trionfatore venivano sottolineate da beffarde marce funebri, improvvisate sulla damiera di piazza dalla Filarmonica Leonardo Da Vinci. Gli effervescenti musicisti, originali pedine viventi, hanno difeso fino all’ultimo gottino di vino la propria bandiera giallo rossa, provocando a suon di trombone gli avversari e fronteggiando coraggiosamente gli altri caratteristici gruppi rappresentanti le città di Cerreto Guidi e Carmignano: il sontuoso gruppo storico della città medicea - che, stando agli storici locali, pare contendersi con Vinci i natali di Caterina, madre di Leonardo - e i temibili Monelli di Carmignano, spalleggiati dalle altrettanto spumeggianti damine, arrivati a Vinci nel ricordo di Leonardo, fanciullo in quel di Bacchereto, sul Montalbano, dove la famiglia Da Vinci possedeva terreni vitati.



Coppiere d’eccellenza il delegato AIS Val d’Elsa e referente per eventi di AIS Toscana Luigi Pizzolato, insignito, per il proprio impegno nella valorizzazione del vino toscano, del titolo di Governatore della gabella del vino di Vinci con gli altri Ufficiali Governatori, l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Vinci Andrea Cavallini e l’Assessore allo Sviluppo economico di Montespertoli Ivangiorgio Tarzariol.



Gli Ufficiali Governatori della gabella del vino erano cariche già presenti negli Statuti del XV e XVI secolo del Comune di Vinci, con il compito di determinare, per conto della dominante del Comune di Firenze, i tempi della vendemmia, della produzione e dello smercio del vino prodotto a Vinci, utilizzato sia per l'approvvigionamento di Firenze - il vino di Vinci era venduto, infatti, con sigillo del Comune di Firenze - che per la destinazione uso proprio e, mediante apposito disciplinare, per il dettaglio nelle osterie del borgo.



In occasione della Dama di Bacco, il conte Roberto Comparini Bardzky, discendente da una delle più antiche famiglie di viticoltori del Montalbano, nella cui tenuta, la Fattoria di Faltognano a Vinci, cura una sorta di museo all’aperto di ceppi di originari vitigni toscani, Barsaglina, Pugnitello, Canaiolo, Colorino, Foglia Tonda e tutti i cloni di Sangiovese possibili, ha assunto l’onere e l’onore di Notaio della Podesteria del Comune di Vinci.



La Compagnia dei Governatori era presieduta dalla Dama del vino italiano per antonomasia Donatella Cinelli Colombini, Assessore al turismo del Comune di Siena, ideatrice di fortunate e ormai classiche iniziative, quali Calici di stelle, Cantine aperte, Tekking urbano, e pioniera dello sviluppo dell’enoturismo di qualità, nonché sensibile creatrice di un vino dall’impronta tutta femminile, prodotto a Montalcino e Trequanda, nel cuore della Toscana medievale.


Il vino bono, che ha fatto avanzare l’acqua in tavola a Vinci in questo giugno maturo, è stato il divino licor dell’uva prodotto dalle aziende vitivinicole delle quattro città del vino in gara: la Fattoria di Piccaratico della Famiglia Rossini per Vinci, la Fattoria di Bacchereto di Rossella Bencini Tesi per Carmignano, la Fattoria Isabella de’ Medici di Piero Cappellini per Cerreto Guidi, i vini del Consorzio vino Chianti docg di Montespertoli.


Sulla grande damiera di piazza, a far bella mostra di sé, una straordinaria opera d’arte collettiva, composta di ben oltre trenta tessere create dagli ArtiGiani della Dama di Bacco e abbellita da altrettante, in esposizione per le vie di Vinci: molti gli artisti coinvolti, che hanno generosamente prestato la loro opera in onore della città di Leonardo e in omaggio a Mario Mariotti, a dieci anni dalla scomparsa, oltre agli Artigiani in erba delle scuole medie di Vinci e Sovigliana e gli amici d’Oltrarno di Mariotti. Le tante tessere, create da decine di mani diverse, da bambini o da artisti, proprio nello spirito di Mariotti, andranno a costituire, durante la fiera di luglio di Vinci, una bella mostra all’aperto, con le vetrine dei negozi come cornici, ad accogliere Il vino di Leonardo.



La Dama di Bacco, opera ludica e allusiva, evocativa e inconsueta, in esposizione permanente presso il Museo di Ideale Leonardo Da Vinci e gentilmente messa a disposizione della comunità dal direttore Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato, Presidente dell’ Associazione Internazionale Leonardo Da Vinci, è nata con il linguaggio delle neo-avanguardie artistiche che si intrecciano con il design e la teatralità, per coinvolgere il desiderio di tradizioni e di storie rituali in una festa di popolo e in un’opera vivente che sfugga ai luoghi comuni del sistema dell’arte. Con il “ritrovamento”, nell’emblematica Via Toscanella, di un misterioso disegno che ha creato persino un “inganno” leonardesco, con le regole di un torneo appassionante e ironico, si è creata una suggestione che ha attraversato notti memorabili nelle piazze di Vinci e Firenze alcuni decenni or sono e che ora rivivono a Vinci, nell’intento di valorizzare tutta la ricchezza di un territorio straordinariamente, e quotidianamente, traboccante di cultura come quello toscano.

Branchina, primo vincitore della Dama di Bacco



Pippo, giocatore della Dama di Bacco



In tema anche la suggestiva mostra di Vincenzo Reda, Bicchieri di vino, realizzata con le mani e il vino al posto di pennelli e colori, su gentile concessione di Claudio Gori di VinoVigna a Vitolini, ad arricchimento della manifestazione Alla mensa di Leonardo, nell’ambito della quale si è svolta la Dama di Bacco. In mostra a Vinci anche tre opere di Reda realizzate con il vino della Fattoria di Celle, la celebre azienda vitivinicola sulle colline di Pistoia che ospita, dal 1982, ’Spazi d’arte’, progetto di arte ambientale con installazioni di grandi artisti di fama nazionale e internazionale.


Gran cerimoniere del torneo della Dama di Bacco l’avv. Nicola Baronti, fervido appassionato di tradizioni e storia del Montalbano e Presidente del Comitato promotore della Dama di Bacco che, sostenuto dal maestro della Federazione Dama Italiana Rivaldo Casucci, ha animato, con spirito tutto toscano, la gustosa, e a tratti polemica, telecronaca delle partite della Dama, riprese dagli operatori della trasmissione televisiva Terra Nostra, curata con sensibile palato enofilo dalla giornalista – e sommelier della delegazione AIS Val d’Elsa – Francesca Pinochi.



La Dama di Bacco nella trasmissione televisiva Terra Nostra di Antenna 5





Il maestro della Dama Italiana Rivaldo Casucci



Un ironico e partecipato rito enoico, insomma, quello della Dama di Bacco 2007, officiato a stretto giro di boccali da appassionati di vino, arte e gioco, nella migliore e genuina tradizione toscana.



A testimonianza della necessità di un vivificante intreccio di arte e manualità per ottenere vini autentici, che parlino davvero con le parole della terra in cui vengono prodotti, a tutti i partecipanti, i vincitori e i Governatori è stato fatto dono di alcune delle pregevoli tessere realizzate dagli ArtiGiani della Dama di Bacco: l’originale tessera alla luce wood, raffigurante una mano ingioiellata – o una testa di donna – e realizzata dal regista e ma(e)stro del teatro di figura internazionale Claudio Cinelli - che ha fatto del Montalbano la sua dimora e delle mani la sua parola, erede naturale del Mariotti autore di libri d’artista come “U-Mani” e “Ani-Mani” - è stata donata alla signora Cinelli Colombini, come riconoscimento per la fantasia, l’impegno e il sapere manuale profusi nella creazione di vini che, valori reali, ci danno l’irreale. come la lezione di Luigi Veronelli insegna.



Vinci, sin da ora, lancia il guanto di sfida per la Dama di Bacco 2008: tutte le città del vino che vantino il ricordo del passaggio del Genio sul proprio territorio sono invitate a raccogliere la sfida e a munirsi di vino bono, ma, soprattutto, pronto, per il torneo leonardesco della futura vendemmia.

Il Comitato promotore della Dama di Bacco


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