giovedì 12 dicembre 2013

I VINCITORI DEL TEATRO DI QUARCONIA DI VINCI, IV EDIZIONE - OTTOBRE - DICEMBRE 2013

Il palcoscenico dello storico teatro della Misericordia di Vinci
 I VINCITORI DELLA QUARTA EDIZIONE
DEL CONCORSO REGIONALE
TEATRO DI QUARCONIA DI VINCI


Con la premiazione dei vincitori è terminato il Quarto Concorso Regionale del Teatro di Quarconia con un rinnovato successo di pubblico. Tanti premi, come si addice ad una rassegna di teatro amatoriale. Quest’anno c’è stato veramente l’imbarazzo nella scelta, anche in ragione dell’elevato valore e qualità delle rappresentazioni proposte. Il primo premio si è anche sdoppiato, per la sezione in vernacolo e quella in lingua italiana. Alle due compagnie vincitrici è andato il trofeo artistico: una vera e propria scultura dell’artista vinciana, Claudia Giraldi. Presentatori della serata Fabiola Veracini e Luigi Palandri. A premiare sono stati il Sindaco, attualmente in Parlamento, on. Dario Parrini, e il V.Sindaco in carica e assessore alla cultura, Alberto Casini, il Presidente dell’Assemblea del Circondario Empolese, Giuseppe Torchia, il Presidente dell’Associazione tra palco e realtà, Silvano Guerrini, per l’organizzazione la presidente dell’Associazione Casa del Popolo Paola Brogi. Di seguito l’elenco dei vincitori e le motivazioni della Giuria, presieduta da Nicola Baronti.

Premio Quarconia (vernacolo) e Premio del Pubblico alla Compagnia per l'acquisto dell'ottone di Prato per la “La sera della battitura” di  Viviano Vannucci e Stefano Cangioli : “Un teatro sulla “storia contadina” tra una realtà di lavoro e di passioni  e una rappresentazione rispettosa  di aneddoti, curiosità e piccole manie di una società che affonda le radici nella «toscanità»: nel modo di approcciarsi ai personaggi, alle dinamiche sociali, all’idioma colorito di un’aia contadina di sessanta anni fa. “La sera della battitura” è l’esempio lampante di un teatro moderno,  popolare, fatto per la gente e con la gente,  senza la barriera di un palcoscenico, sostenuto da una scrittura raffinata , una collaudata  interpretazione corale, una sapiente regia che sorprende e coinvolge lo spettatore”.

Premio Quarconia  (lingua italiana)   A.C. Metropolis di Sesto Fiorentino per “ Dov’è Max?” di Andrea Bruni. “ Una storia e un testo teatrale moderni che nei toni e nel ritmo richiamano la commedia cinematografica, rappresentato dalla Compagnia Metropolis di Sesto Fiorentino con cura e compiaciuto divertimento. Una regia attenta consente di trattare un tema drammatico con una grande delicatezza, senza mai degradare nella farsa o nel banale, valorizzando le capacità e versatilità degli interpreti principali. Un teatro apparentemente leggero che riesce a far riflettere con autoironia su alcune piccole manie della società contemporanea”

Migliore Regia del 2013: Tiziano Ortugno della Compagnia Sesto Atto di Sesto Fiorentino con “Gallina Vecchia ovvero  biSogno di gioventù” da Augusto Novelli. “ Un’importante regia caratterizza la rilettura di un classico del nostro teatro di prosa. Non si tratta soltanto di un approccio diverso ai personaggi, bensì di  un nuovo approfondimento sul testo e sul sentimento del desiderio,  della ricerca di quel sogno, di quel “cielo stellato”  (da cui deriva il termine), di cui ognuno, prima o poi , finisce per avvertire la mancanza. La scelta esclusivamente maschile per tutti gli interpreti non diventa mai parodia, grazie ad un sapiente gioco teatrale e una rappresentazione misurata nel gesto e nell’espressione di tutti gli attori , che denotano lo stile originale del regista premiato”

Il premio per il migliore “quadro scenico” 2013 ( da intendersi non soltanto come scenografica, ma come il complesso della realizzazione, compreso l’interazione tra tecnici e attori), alla Compagnia Teatrale Sangiovannese per la “La fortuna con la F Maiusola” di Eduardo De Filippo. “La Compagnia Teatrale Sangiovannese supera brillantemente la “doppia” prova del grande Teatro di Eduardo De Filippo con una interpretazione e ambientazione rispettosa della tradizione e, nel contempo, delle particolari esigenze del palcoscenico vinciano, rendendo credibile la rappresentazione visiva con una accurata scelta dei particolari scenografici e la sperimentazione di originali soluzioni teatrali che evidenziano le buone capacità individuali degli attori e l’affiatamento del gruppo”

Migliore interpretazione femminile a Maria Ignesti nella parte di Flora Contini in  “NINA CAMBIERÀ LA TU' VITA” di Miriam Focili della Compagnia Teatrale Cesare Ignesti  di Firenze(Maria Ignesti è anche la regista dello spettacolo):”Una grande padronanza della scena  le ha consentito di interpretare  il ruolo con estro e sapienza, donandosi generosamente al pubblico.  Una performance perfetta sia dal punto di vista ritmico che espressivo, fungendo allo stesso tempo da punto di riferimento per il resto del cast. Attrice di testa e di cuore, di grande esperienza e di naturale spontaneità,  ha saputo mantenere alto il tenore del personaggio dall'inizio alla fine, senza cali di sorta, dando prova di una qualità recitativa di altissimo livello.

Migliore interpretazione maschile invece Fausto Sambrotta, nella parte di Maresco “il matto” in “La sera della battitura”di  Viviano Vannucci e Stefano Cangioli della Compagnia per l'acquisto dell'ottone di Prato: “ Con grande entusiasmo e abilità ha interpretato in modo perfetto un personaggio teatralmente tipico, senza scadere nel banale o nello stereotipo, dimostrando  versatilità e  presenza scenica: una performance funzionale all’intero spettacolo, facendo da collante in un cast variegato (in cui  tutti erano protagonisti) e in un'ambientazione che racchiudeva in sé molteplici aspetti. Risultava sempre nel posto giusto, al momento giusto, nel modo giusto. È parso alla giuria un protagonista fra protagonisti, ottenendo il più alto punteggio, sia da parte della giuria di merito che del pubblico”.

Premio Migliore Attrice non protagonista a Viviana Lombardo nella parte di  Fidalma in “La sera della battitura” di  Viviano Vannucci e Stefano Cangioli della Compagnia per l'acquisto dell'ottone di Prato: “Un travolgente modo di interpretare il personaggio, che ha saputo unire alla simpatia e alla “toscanità” del ruolo un talento naturale e un'innata padronanza delle dinamiche teatrali, supportati da una buona tecnica attoriale. Ha affrontato e superato in maniera magistrale le difficoltà date dall'interpretare un personaggio tanto stereotipato, senza mai cadere nella tentazione di usare facili cliché, dimostrando abilità e inventiva, adattandosi sia all'ambientazione che alle atmosfere della scena “

Premio Migliore Attore non protagonista: Filippo Mugnai nella parte di “Erricuccio” in “La fortuna con la F Maiusola”  di Eduardo De Filippo della Compagnia Teatrale Sangiovannese: “Attore giovane, ma di talento, ha dimostrato grandi capacità interpretative in un ruolo complesso e di non facile interpretazione, seppure secondario. Le sue doti  mimiche ed espressive, insieme alla capace gestione dei silenzi teatrali, hanno reso la sua performance piacevole e scorrevole. Nell’interpretare il ruolo ha saputo essere presente e padrone dello spazio scenico, interagendovi in maniera ottimale, sostenendo fino alla fine, in maniera del tutto naturale, la cosiddetta “solitudine in pubblico”.

Premio Migliori Caratteristi: Barbara Bini nella parte della “madre di Giova”in “La vera storia delle Sorelle Bandiera” di Vipe della Compagnia Teatrale Quinta Abbondante di Prato: “ Esuberante, esilarante, incisiva, l'attrice ha saputo usare con spigliatezza tutti gli strumenti del caratterista, senza appesantire la performance. Il risultato è stato un fuoco d'artificio che ha saputo conquistare, seppure con un ruolo minore, grandi e piccini, giuria di merito e giuria popolare “  e Giacomo Gherardeschi nella parte di “Carolina” in “Gallina Vecchia ovvero  biSogno di gioventù” da Augusto Novelli della Compagnia Sesto Atto di Sesto Fiorentino (Gherardeschi è anche lo scenografo dello spettacolo): “ Nel ruolo, magistralmente interpretato, della serva Carolina, ha saputo rendere tutte le movenze e gli atteggiamenti tipici di una donna semplice del nostro passato, vicino e lontano. La caratterizzazione, resa più difficile dal fatto che fosse un uomo a cimentarsi nel ruolo, è stata perfetta senza che si cadesse nel grottesco, o nell'eccessivo. La performance ha mantenuto un altissimo livello dall'inizio alla fine, senza cedimenti. Lo studio sul ruolo, affrontato sapientemente e ottimamente incorporato, ha dato vita ad un personaggio vero e realistico, in cui giovani e meno giovani hanno potuto rivedere una conoscente, una nonna, un'anziana madre”

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