Il palcoscenico dello storico teatro della Misericordia di Vinci |
I VINCITORI DELLA QUARTA EDIZIONE
DEL CONCORSO REGIONALE
TEATRO DI QUARCONIA DI VINCI
Con
la premiazione dei vincitori è terminato il Quarto Concorso Regionale del
Teatro di Quarconia con un rinnovato successo di pubblico. Tanti premi, come si
addice ad una rassegna di teatro amatoriale. Quest’anno c’è stato veramente l’imbarazzo
nella scelta, anche in ragione dell’elevato valore e qualità delle
rappresentazioni proposte. Il primo premio si è anche sdoppiato, per la sezione
in vernacolo e quella in lingua italiana. Alle due compagnie vincitrici è
andato il trofeo artistico: una vera e propria scultura dell’artista vinciana,
Claudia Giraldi. Presentatori della serata Fabiola Veracini e Luigi Palandri. A
premiare sono stati il Sindaco, attualmente in Parlamento, on. Dario Parrini, e il V.Sindaco in carica e assessore alla cultura,
Alberto Casini, il Presidente dell’Assemblea del Circondario Empolese, Giuseppe
Torchia, il Presidente dell’Associazione tra palco e realtà, Silvano Guerrini,
per l’organizzazione la presidente dell’Associazione Casa del Popolo Paola
Brogi. Di seguito l’elenco dei vincitori e le motivazioni della Giuria,
presieduta da Nicola Baronti.
Premio
Quarconia (vernacolo) e Premio del Pubblico alla Compagnia per l'acquisto
dell'ottone di Prato per la “La sera della battitura” di Viviano Vannucci e Stefano Cangioli : “Un
teatro sulla “storia contadina” tra una realtà di lavoro e di passioni e una rappresentazione rispettosa di aneddoti, curiosità e piccole manie di una
società che affonda le radici nella «toscanità»: nel modo di approcciarsi ai
personaggi, alle dinamiche sociali, all’idioma colorito di un’aia contadina di
sessanta anni fa. “La sera della battitura” è l’esempio lampante di un teatro
moderno, popolare, fatto per la gente e
con la gente, senza la barriera di un
palcoscenico, sostenuto da una scrittura raffinata , una collaudata interpretazione corale, una sapiente regia
che sorprende e coinvolge lo spettatore”.
Premio
Quarconia (lingua italiana) A.C. Metropolis di Sesto Fiorentino per “ Dov’è
Max?” di Andrea Bruni. “ Una storia e un testo teatrale moderni che nei toni e
nel ritmo richiamano la commedia cinematografica, rappresentato dalla Compagnia
Metropolis di Sesto Fiorentino con cura e compiaciuto divertimento. Una regia
attenta consente di trattare un tema drammatico con una grande delicatezza, senza
mai degradare nella farsa o nel banale, valorizzando le capacità e versatilità
degli interpreti principali. Un teatro apparentemente leggero che riesce a far
riflettere con autoironia su alcune piccole manie della società contemporanea”
Migliore Regia del 2013: Tiziano Ortugno della
Compagnia Sesto Atto di Sesto Fiorentino con “Gallina Vecchia ovvero biSogno di gioventù” da Augusto Novelli. “ Un’importante
regia caratterizza la rilettura di un classico del nostro teatro di prosa. Non
si tratta soltanto di un approccio diverso ai personaggi, bensì di un nuovo approfondimento sul testo e sul
sentimento del desiderio, della ricerca
di quel sogno, di quel “cielo stellato”
(da cui deriva il termine), di cui ognuno, prima o poi , finisce per
avvertire la mancanza. La scelta esclusivamente maschile per tutti gli
interpreti non diventa mai parodia, grazie ad un sapiente gioco teatrale e una
rappresentazione misurata nel gesto e nell’espressione di tutti gli attori ,
che denotano lo stile originale del regista premiato”
Il
premio per il migliore “quadro scenico” 2013 ( da intendersi non soltanto come
scenografica, ma come il complesso della realizzazione, compreso l’interazione
tra tecnici e attori), alla Compagnia Teatrale Sangiovannese per la “La fortuna
con la F Maiusola” di Eduardo De Filippo. “La Compagnia Teatrale
Sangiovannese supera brillantemente la “doppia” prova del grande Teatro di
Eduardo De Filippo con una interpretazione e ambientazione rispettosa della
tradizione e, nel contempo, delle particolari esigenze del palcoscenico
vinciano, rendendo credibile la rappresentazione visiva con una accurata scelta
dei particolari scenografici e la sperimentazione di originali soluzioni
teatrali che evidenziano le buone capacità individuali degli attori e
l’affiatamento del gruppo”
Migliore
interpretazione femminile a Maria Ignesti nella parte di Flora Contini in “NINA CAMBIERÀ LA TU' VITA” di Miriam Focili della Compagnia Teatrale Cesare Ignesti di Firenze(Maria Ignesti è anche la regista dello
spettacolo):”Una grande padronanza della scena le ha consentito di interpretare il ruolo con estro e sapienza, donandosi
generosamente al pubblico. Una performance perfetta sia dal punto di
vista ritmico che espressivo, fungendo allo stesso tempo da punto di
riferimento per il resto del cast. Attrice di testa e di cuore, di grande
esperienza e di naturale spontaneità, ha
saputo mantenere alto il tenore del personaggio dall'inizio alla fine, senza
cali di sorta, dando prova di una qualità recitativa di altissimo livello.
Migliore
interpretazione maschile invece Fausto Sambrotta, nella parte di Maresco “il
matto” in “La sera della battitura”di
Viviano Vannucci e Stefano Cangioli della Compagnia per l'acquisto
dell'ottone di Prato: “ Con grande entusiasmo e abilità ha interpretato in modo
perfetto un personaggio teatralmente tipico, senza scadere nel banale o nello
stereotipo, dimostrando versatilità
e presenza scenica: una performance funzionale all’intero
spettacolo, facendo da collante in un cast variegato (in cui tutti erano protagonisti) e in
un'ambientazione che racchiudeva in sé molteplici aspetti. Risultava sempre nel
posto giusto, al momento giusto, nel modo giusto. È parso alla giuria un
protagonista fra protagonisti, ottenendo il più alto punteggio, sia da parte
della giuria di merito che del pubblico”.
Premio
Migliore Attrice non protagonista a Viviana Lombardo nella parte di Fidalma in “La sera della battitura” di Viviano Vannucci e Stefano Cangioli della Compagnia
per l'acquisto dell'ottone di Prato: “Un travolgente modo di interpretare il
personaggio, che ha saputo unire alla simpatia e alla “toscanità” del ruolo un
talento naturale e un'innata padronanza delle dinamiche teatrali, supportati da
una buona tecnica attoriale. Ha affrontato e superato in maniera magistrale le
difficoltà date dall'interpretare un personaggio tanto stereotipato, senza mai
cadere nella tentazione di usare facili cliché, dimostrando abilità e
inventiva, adattandosi sia all'ambientazione che alle atmosfere della scena “
Premio
Migliore Attore non protagonista: Filippo Mugnai nella parte di “Erricuccio” in
“La fortuna con la F Maiusola” di
Eduardo De Filippo della Compagnia Teatrale Sangiovannese: “Attore giovane, ma
di talento, ha dimostrato grandi capacità interpretative in un ruolo complesso
e di non facile interpretazione, seppure secondario. Le sue doti mimiche ed espressive, insieme alla capace
gestione dei silenzi teatrali, hanno reso la sua performance piacevole e scorrevole. Nell’interpretare il ruolo ha
saputo essere presente e padrone dello spazio scenico, interagendovi in maniera
ottimale, sostenendo fino alla fine, in maniera del tutto naturale, la
cosiddetta “solitudine in pubblico”.
Premio
Migliori Caratteristi: Barbara Bini nella parte della “madre di Giova”in “La
vera storia delle Sorelle Bandiera” di Vipe della Compagnia Teatrale Quinta Abbondante
di Prato: “ Esuberante, esilarante, incisiva, l'attrice ha saputo usare con
spigliatezza tutti gli strumenti del caratterista, senza appesantire la performance. Il risultato è stato un
fuoco d'artificio che ha saputo conquistare, seppure con un ruolo minore,
grandi e piccini, giuria di merito e giuria popolare “ e Giacomo Gherardeschi nella parte di “Carolina”
in “Gallina Vecchia ovvero biSogno di
gioventù” da Augusto Novelli della Compagnia Sesto Atto di Sesto Fiorentino (Gherardeschi è anche lo scenografo dello
spettacolo): “ Nel
ruolo, magistralmente interpretato, della serva Carolina, ha saputo rendere
tutte le movenze e gli atteggiamenti tipici di una donna semplice del nostro
passato, vicino e lontano. La caratterizzazione, resa più difficile dal fatto
che fosse un uomo a cimentarsi nel ruolo, è stata perfetta senza che si cadesse
nel grottesco, o nell'eccessivo. La performance
ha mantenuto un altissimo livello dall'inizio alla fine, senza cedimenti. Lo
studio sul ruolo, affrontato sapientemente e ottimamente incorporato, ha dato
vita ad un personaggio vero e realistico, in cui giovani e meno giovani hanno
potuto rivedere una conoscente, una nonna, un'anziana madre”
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