lunedì 29 giugno 2015

MONS. MARIO LEPORATTI, IL SACERDOTE E POETA ORIGINARIO DI FALTOGNANO NEL RICORDO DELL'ARCHIVIO DEI POETI di VINCI

Mons. Mario Leporatti ( a sinistra) con Mons. Fulignati, Proposto di VINCI

MONS. MARIO LEPORATTI
il sacerdote poeta nel ricordo
dell'ARCHIVIO DEI POETI di VINCI



Mario Leporatti è nato a Faltognano di Vinci nel 1921, dove ha vissuto prima di diventare Presbitero della Chiesa Pistoiese. Ha esercitato il ministero come Arciprete della Cattedrale e assistente ecclesiastico di vari movimenti apostolici e culturali. È pubblicista ed ha al suo attivo diverse opere teologiche e letterarie. Si citano fra tutte “La luce della morte”, un dramma su Sant’Ambrogio e il recente “Il Messia” (2008), poema epico religioso, scritto nell’arco di trent'anni, prevalentemente durante le ferie estive. Si tratta di un’opera in cui è protagonista un Gruppo Femminile di un Istituto Secolare di spiritualità francescana, con tuttavia l’interazione e apparizione di molti personaggi di varie epoche, filosofi, politici, santi ed eletti nella schiera di Dio. È una poesia ricercata, studiata nei contenuti, raffinata nello stile, che s’ispira chiaramente ad autori della nostra contemporaneità, talvolta richiama anche l’opera di Mario Luzi; pur conservando il poema epico una sua indubbia originalità d'impostazione. Nel 2013, Mons. Leporatti entrava nel novero degli autori  dell'Archivio dei Poeti di Vinci, nella sezione dedicata alla "tonaca poetica", assieme ad altri due sacerdoti originari di Vinci, Leopoldo Antonini e  Ilario Tofani ( Catalogo Vinci nel Cuore. Archivio dei Poeti, II, 2013 pag, 51 e gg).


Da Il Messia, 2008:

Il deserto (sonetto)

Forse perché dall’infinito cielo,
materiato di azzurro intensamente,
nuove parole al cuore mi disvela;
in luminosa pace sta la mente.

Ora la terra giace, senza velo
nella sua povertà distesamente,
istoriata nel suo grezzo telo
di rude speme in anima fremente.

Bacio di luce e terra all’orizzonte
mi suggestiona il cuore; ed il pensiero
tacito riconduce a nuovo fronte.

Di là si parte per altro sentiero
dietro sovrana voce suasiva,
libero il passo e fatto il cuor leggero.

E dolce il tempo sosta all’altra riva.


Mons. Leporatti è "rinato" nel giorno in cui nella sua Faltognano il grande Leccio veniva dedicato alla poesia popolare: un grande palcoscenico su uno dei più bei paesaggi di Toscana. Questo è il ricordo dell'Archivio dei Poeti di Vinci (1843-1921)






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