Mons. Mario Leporatti ( a sinistra) con Mons. Fulignati, Proposto di VINCI |
MONS. MARIO LEPORATTI
il sacerdote poeta nel ricordo
dell'ARCHIVIO DEI POETI di VINCI
Mario Leporatti
è nato a Faltognano di Vinci nel 1921, dove ha vissuto prima di diventare Presbitero della
Chiesa Pistoiese. Ha esercitato il ministero come Arciprete della
Cattedrale e assistente ecclesiastico di vari movimenti apostolici e culturali.
È pubblicista ed ha al suo attivo diverse opere teologiche e letterarie. Si
citano fra tutte “La luce della morte”, un dramma su Sant’Ambrogio e il recente
“Il Messia” (2008), poema epico religioso, scritto nell’arco di trent'anni,
prevalentemente durante le ferie estive. Si tratta di un’opera in cui è protagonista
un Gruppo Femminile di un Istituto Secolare di spiritualità francescana, con
tuttavia l’interazione e apparizione di molti personaggi di varie epoche,
filosofi, politici, santi ed eletti nella schiera di Dio. È una poesia
ricercata, studiata nei contenuti, raffinata nello stile, che s’ispira
chiaramente ad autori della nostra contemporaneità, talvolta richiama anche
l’opera di Mario Luzi; pur conservando il poema epico una sua indubbia
originalità d'impostazione. Nel 2013, Mons. Leporatti entrava nel novero degli autori dell'Archivio dei Poeti di Vinci, nella sezione dedicata alla "tonaca poetica", assieme ad altri due sacerdoti originari di Vinci, Leopoldo Antonini e Ilario Tofani ( Catalogo Vinci nel Cuore. Archivio dei Poeti, II, 2013 pag, 51 e gg).
Da Il Messia, 2008:
Il deserto (sonetto)
Forse perché
dall’infinito cielo,
materiato di
azzurro intensamente,
nuove parole al
cuore mi disvela;
in luminosa pace
sta la mente.
Ora la terra
giace, senza velo
nella sua
povertà distesamente,
istoriata nel
suo grezzo telo
di rude speme in
anima fremente.
Bacio di luce e
terra all’orizzonte
mi suggestiona
il cuore; ed il pensiero
tacito riconduce
a nuovo fronte.
Di là si parte
per altro sentiero
dietro sovrana
voce suasiva,
libero il passo
e fatto il cuor leggero.
E dolce il tempo
sosta all’altra riva.
Mons. Leporatti è "rinato" nel giorno in cui nella sua Faltognano il grande Leccio veniva dedicato alla poesia popolare: un grande palcoscenico su uno dei più bei paesaggi di Toscana. Questo è il ricordo dell'Archivio dei Poeti di Vinci (1843-1921)
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