LA CITTÀ DI
LEONARDO E IL “DA VINCI BAROQUE FESTIVAL”: LA NUOVA STAGIONE CONCERTISTICA
VINCIANA, TRA PASSATO E FUTURO.
Vinci, 5 giugno,
13 giugno, 19 giugno e 11 luglio 2015
Dal prossimo 5
giugno 2015, Vinci sarà proiettata nel mondo musicale del Barocco, grazie al Da Vinci Baroque Festival,
nato da un'idea di Samuele Lastrucci, accolta con
entusiasmo e sostenuta economicamente dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Vinci.
L'iniziativa si articola in quattro appuntamenti (5 giugno, 13 giugno, 19
giugno e 11 luglio) nei quali verranno allestiti nel cuore di Vinci, città
natale del Genio, altrettanti concerti che vedranno protagonista l'Ensemble San Felice, insieme a giovani talenti del panorama
musicale nazionale. I primi tre concerti saranno un omaggio alle tre scuole barocche
italiane: “veneziana”, con l'esecuzione delle Quattro Stagioni
di Vivaldi in un'inedita versione arricchita dal timbro dei fiati; “napoletana”
con una rinnovata interpretazione del capolavoro sacro di Pergolesi; “romana” con la rara esecuzione della Messa
della Madonna di Frescobaldi in alternatim al suggestivo canto
gregoriano della Schola Gregoriana di Saluzzo. L'ultimo evento rappresenterà invece uno speciale
omaggio al barocco internazionale con la realizzazione del Messiah di Haendel.
Quest'ultimo concerto vedrà ancora
protagonisti, oltre all'Ensemble San Felice, il Coro Capriccio Armonico,
il Coro di Pueri Cantores di San Miniato e in qualità di solisti gli
allievi più meritevoli della prestigiosa masterclass di canto barocco tenuta
dal soprano Lia Serafini.
Ancora una volta
una proposta musicale ben strutturata, non lasciata al singolo evento, con
protagonisti giovani musicisti.
Simpatico è il
titolo “Da Vinci Baroque Festival” che indirettamente richiama il presunto
cognome dell’illustre cittadino. Non v’è dubbio che seppure tra il periodo musicale
barocco, dal XVII secolo
alla prima metà del XVIII secolo,
e Leonardo da Vinci vi siano quasi due
secoli di differenza, la denominazione della nuova iniziativa rappresenti una
grande suggestione.
“La musica non è
da essere chiamata altro che sorella della pittura, conciossiaché essa è
subietto dell’udito, secondo senso all’occhio, e compone armonia con la
congiunzione delle sue parti proporzionali operate nel medesimo tempo,
costrette a nascere e morire in uno o piú tempi armonici” scriveva il Genio di
Vinci che, secondo i contemporanei, era anche un abile musicista, poeta e cantante. I suoi biografi dicono che
suonava (e insegnava) la lira. Non soltanto. Da buon inventore e artista, non
si limitava alle performance musicali, bensì si adoperava nella creazione di
nuovi strumenti. Il Vasari scrive che Leonardo aveva costruito una
lira d’argento a forma di teschio di cavallo, grazie alla quale superò tutti i
concorrenti di una gara per “musici” organizzata alla corte di Ludovico il
Moro, presso il Castello Sforzesco di Milano.
Per tali motivi, la Vinci di Leonardo e la musica
barocca possono rappresentare un connubio interessante, tanto più se il
programma proposto si allontana dalla suggestione del mito per vivere di luce
propria, non riflessa.
Nel passato ci
sono stati altri tentativi di unire a Leonardo varie proposte e intere
stagioni concertistiche di musica classica; senza considerare l’impegno della
Filarmonica di Vinci che fin dalla metà dell’Ottocento portava il nome di Leonardo
da Vinci.
Tra le varie
proposte si ricorda la stagione degli anni Ottanta, dedicata a “odranoeL” dove
musicisti contemporanei rielaboravano testi e note ispirate a Leonardo. Forse maggiormente
conosciuta, perché più recente, nel 1994, la stagione realizzata dal Museo
Ideale Leonardo interamente dedicata al mito di Leonardo, con la presentazione
di un brano inedito ispirato ai rebus musicali di Leonardo, esperienza in parte
già maturata sia da Roman Vlad per la realizzazione della colonna sonora
dello sceneggiato Leonardo da Vinci che, prima ancora, da Roberto Lupi, compositore e insegnante del
conservatorio fiorentino, accanto alla riscoperta di compositori del
Rinascimento fino a quelli del Barocco. Unire esperienze di musica
contemporanea a quella dell’epoca leonardesca fu senza dubbio un evento
interessante, grazie anche al coinvolgimento di due gruppi
musicali, il Ludus Tonalis e il Querelle Ensemble. Alcuni componenti del Ludus
oggi fanno parte di una formazione “pisana” di musica barocca e da camera tra
le più importanti a livello internazionale, sia per l’attività concertistica che
l'attività discografica. Una curiosità di cronaca: ospite di una delle suddette
formazioni era anche un giovanissimo violinista fiorentino, Dario Nardella,
prestato poi alla politica.
Vinci porta
senza dubbio fortuna! Quella che auguriamo alla nuova iniziativa vinciana.
Nel prossimo
futuro, sarebbe bello riuscire a riunire le esperienze musicali che si
sono succedute a Vinci, magari, in una stagione collaterale, per riascoltare i
protagonisti di allora, senza nostalgie, con la compiaciuta soddisfazione di
avere incoraggiato dei giovani talenti nella loro carriera artistica.
Grazie anche alla
suggestione di quel “Da Vinci”.
Gangalandi
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