UNA GITA A VINCI NEL 1906
Appunti e segnalazioni di viaggio
Vinci merita uno speciale ricordo, perchè
all'incanto della sua giacitura, alle memorie storiche de' tempi lontani, può
unire anzitutto il vanto di aver dato i natali ed il nome ad un genio
meraviglioso, a quel sommo Leonardo che, nell'arte come nelle scienze,
raggiunse l'apogeo della gloria. La famiglia di Ser Piero da Vinci, notajo
fiorentino che fu padre di Leonardo, ebbe nel castello e nei dintorni diversi
possessi dei quali è notizia negli antichi catasti; ma se non può stabilirsi in
modo assoluto il luogo dove quel genio venne alla luce, è pure da accogliersi
come più probabile la supposizione che nella sua infanzia egli abitasse nella
località chiamata Anchiano, dov'erano una casa e due poderi appartenenti fin da
tempo remoto alla sua famiglia. La chiesa di S. Croce a Vinci non ha importanza
di sorta; in compenso merita di essere visitato il leggiadro oratorio della SS.
Annunziata dov'è una tavola che è stata soggetto di molti e contradditorî
giudizi intorno alla sua attribuzione: l'Annunciazione che oggi si è concordi
ad assegnare a Fra Paolino da Pistoja.
La vecchia e cadente rocca di Vinci, forte maniero, un giorno dei signori
d'Anchiano consorti degli Adimari, divenne dipoi fortilizio della Repubblica
Fiorentina che ne accrebbe l'importanza. Oggi non è che una maestosa mole in
isfacelo, che serve di malsicuro e meschino asilo a povere famiglie di
braccianti.
Guido Carrocci, 1906
da: Il Valdarno da Firenze al mare
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