sabato 19 giugno 2010

I MULINI E LE ACQUE OPEROSE DI VINCI

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VALLE BUIA E LE ACQUE OPEROSE
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Dal parcheggio di Anchiano è possibile raggiungere a piedi, direzione Sant'Amato, la Valle Buia e la cosiddetta Via dei Mulini, un sentiero nel mezzo al bosco, appena riaperto grazie al contributo pubblico e l'opera dei volontari dell'Associazione Montalbano Domani di Vinci.
Prima di arrivare all'inizio del sentiero vero e proprio si presenta al ben camminatore uno dei paesaggi più belli del Montalbano, caratterizzato da terrazzamenti di olivi, vitalbe, papaveri e gialli denti di leone.
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Bisbiglio nascosto e arruffato in ventre di donna,
di un’anima leggera in osmosi con la Valle Buia
stretta da uomini e lama di una nuova Ecate risorta,
sgorga da inferi e corrompe la terra di verità sepolte.
Respiro con respiro. Voce con voce. Mano con mano.
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N. Baronti, Il Governatore delle acque, Polistampa 2010
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Il percorso è accessibile a tutti per circa un chilometro. Dopo il sentiero s'inerpica sul monte e diventa più difficile. Si può quindi tornare indietro oppure prendere una delle due direzioni possibili, verso Sant'Amato e Santa Lucia.
Lungo il tragitto riaperto e pulito dai volontari si possono incontrare ben cinque mulini, da quello storico, cinquecentesco, ancora imponente del Baldassini ad altri quattro, in gran parte diroccati, ma che ancora mostrano le caratteristiche delle antiche strutture, con gli archi, le deviazioni, le canalizzazioni, le antiche gore .
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Le acque operose che servivano a movimentare gli antichi mulini sono quelle del rio di Balenaia che nasce poco sopra la forra, piena di altissimi ontani che quasi coprono il cielo, per tale motivo detta appunto di Valle Buia, in antichità anche Forra Santa.

Mi domando dove sia la genealogia del desiderio
che impetuoso si espande in ogni cavità o rivolo cieco,
in cerca di un corso amoroso e di maestri antichi,
macerando sogni come erbe selvatiche e ideali nostrani
come i salci trascinati e putrefatti nelle gore sparse
di vecchi mulini diroccati ...

N. Baronti, Il governatore delle acque

enealogia del drca di

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Proprio al termine del primo sentiero si possono intravedere coperti di rigogliosa vegetazione i resti del muro che delimitava il Barco Reale, ovvero la riserva di caccia dei Granduchi di Toscana sul Montalbano, almeno fino al settecento, un piccola muraglia toscana lunga oltre trenta chilometri che impediva agli animali di sfuggire.

Capitoli di intrecci e nodi infiniti di questo mio cosmo
inevaso dagli uomini e riscattato da nuova vita,
convinti da cieli stellati, seppur senza luna per la forra
che s’intuisce dall’indaco notturno di un riflesso lontano.
Qui, un giorno, decisi di nascere.

N. Baronti, Il Governatore delle acque


La Via dei Mulini, di cui il territorio di Vinci è ricchissimo, alcuni legati anche al ricordo leonardiano, prosegue più a valle, sempre lungo il rio di Balenaia con altri mulini, in parte restaurati, a partire dal Mulino di Balenaia fino a quello di Beccaccia, nelle terre che furono di proprietà dei Da Vinci, a tre passi dalla Costareccia. Per raggiungere la forra di Balenaia bisogna prendere una piccola deviazione dalla strada provinciale pistoiese oppure prendere la strada comunale orbignanese e raggiungere il ponticino sulla Balenaia. Un altro breve percorso di terra e d'acqua interamente da riscoprire fino a San Pantaleo, terra dell'esilio di Caterina, un ideale collegamento con Anchiano, luogo della presunta casa natale del Genio Vinciano.

Un grazie alla preziosa guida di Raffaello Santini, Signore di Valle Buia.

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