martedì 2 febbraio 2016

PER SAN BIAGIO SI BENEDICE LA GOLA. STORIA E TRADIZIONE DELLA FESTA A VINCI (3 FEBBRAIO)

 
IL CULTO DI SAN BIAGIO A VINCI 
3 febbraio
 


La Compagnia dello Spirito Santo è la più antica confraternita dedita alle opere di Misericordia sorta nel “castello di Vinci” anche se non si conosce esattamente la data della fondazione. Probabilmente nasce dalle ceneri di un sodalizio della prima metà del Quattrocento intitolato alla Vergine Maria e a San Biagio. Il culto di San Biagio, vescovo di Sebaste in Armenia, è ancora oggi molto sentito dal popolo di Vinci ed è testimoniato dal bellissimo dipinto del Miracolo di San Biagio, opera di Gaetano Piattoli del 1756, già collocato sull’altare della famiglia Alessandri nella Chiesa di S. Croce ( da T. Berni in “La Compagnia dello Spirito Santo” , IV Quaderno di Vinci nel Cuore!). Quello di S. Biagio è uno dei culti cristiani più antichi ed è condiviso anche dalla chiesa d’Oriente. San Biagio, Vescovo di Sebaste, visse e fu martirizzato con la decapitazione nel IV secolo  d. C dopo essere stato scorticato con pettini di ferro e gettato in un lago. Prima di diventare Vescovo era stato medico. Per sfuggire alle persecuzioni aveva vissuto in una grotta tra i monti ove avvicinato dagli animali selvatici, li ammansiva e curava. Fu martirizzato dal governatore romano Agricolao. Tra i miracoli del Santo, l’intervento per salvare la vita di un ragazzo soffocato da una lisca di pesce. Per questo è invocato dai fedeli contro il mal di gola.  Il culto si è diffuso  soprattutto per la protezione accordata agli animali e le grandi virtù taumaturgiche del Santo. Nella civiltà agropastorale il culto di S. Biagio ha sostituito le antiche divinità preposte alla tutela della terra e degli animali. In molti paesi, compreso Vinci, è ancora vivo l'uso di invocare la protezione del Santo incrociando due candele sotto la gola (l'appuntamento è al termine della messa pomeridiana)
Che si tratti di un Santo molto amato anche dal popolo si evince dai tanti proverbi dedicati a questo giorno: " Se a San Biagio il sole è buono, dell'inverno siamo fuori"; oppure "San Biagio la goccia al naso", a dimostrazione che in tale periodo il clima è ancora freddo, seppure ancora per poco "Per San Biagio l'invernata è fuori". Curioso infine il detto "Per San Biagio tutte le giovani storcono il naso" , in quanto era l'ultima data tradizionalmente disponibile per il matrimonio, prima dell'arrivo della Quaresima.

Dal Calendario Contadino di Gangalandi

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