VINCINCONTRI 2016
(XVIII°anno, 60°)
ANNALORI AMBROSOLI
Il caso Ambrosoli: banche e finanza, ieri e oggi
Teatro della Misericordia, 29 gennaio 2016
(Foto Domenico Alessi)
Un uomo chiamato dallo Stato ad un
incarico delicato e gravoso, ma da subito abbandonato e contrastato dai poteri
forti dentro e fuori lo Stato.
Questa è la storia di Giorgio
Ambrosoli, raccontata dalla moglie Annalori Ambrosoli nella conferenza
organizzata da Vincincontri venerdì 29 gennaio al Teatro della Misericordia di
Vinci. Ma è la percezione che ha lo stesso Giorgio Ambrosoli, non appena inizia
il suo lavoro di Commissario Liquidatore della Banca Privata Italiana di
Michele Sindona. “È indubbio che, in ogni
caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e
quindi non mi lamento affatto perché per me è stata
un'occasione unica di fare qualcosa per il paese”:
questo scrive nel febbraio 1975 a pochi mesi dal compito ricevuto in una
lettera indirizzata ma mai consegnata alla moglie.
“Sì,
la teneva sempre con sé nella borsa come una sorta di testamento insieme ad
un’altra scritta da me – ha affermato la signora Ambrosoli – ed ogni volta che la leggo mi crea una
profonda commozione”. Per questo motivo alla conferenza non è stata letta
pubblicamente, come, invece, era stato previsto di fare, ma solo distribuita
fra le cento persone presenti in sala.
Tante le domande rivolte da due
giornalisti, Mauro Banchini, per anni all’Ufficio Stampa della Regione Toscana,
e Sara Bessi, attualmente corrispondente de “La Nazione” di Prato, e poi dal
pubblico stesso.
“Le
scuse a nome delle istituzioni fatte nel 1998 dal ministro della Giustizia
Giovanni Maria Flick come le sono sembrate?”. “Le ho accolte con grande soddisfazione, ma a farle non erano le stesse
persone di vent’anni prima”. “Al funerale salvo l’eccezione del Governatore
Baffi non ha partecipato nessuna
autorità?”. “Sì, è avvenuto così. Voglio
anche dire che dentro di me ho preferito che avvenisse così”. “Come ha
detto anche Gherardo Colombo, gli sarebbe bastato un sì talmente piccolo che
nessuno se ne sarebbe accorto, qualche piccolo silenzio, il non prendere
posizione ed avrebbe avuto salva la vita e con altissima probabilità sarebbe
iniziata una brillante carriera nel mondo bancario. Perché non lo ha fatto?” “Avrebbe potuto farlo, ma avrebbe perso la
sua libertà. Mio marito Giorgio, tra l’altro, è stato inserito nel “calendario
dei santi laici” (12 luglio) con la frase ‘l’uomo nasce libero e non servo,
coraggioso e non vigliacco’ “.
Durante l’incontro diversi sono
stati, poi, i riferimenti alle questioni riguardanti le banche oggi. Ma la
risposta l’aveva anticipata lo stesso Giorgio Ambrosoli nell’unica intervista da
lui rilasciata, svolta alla Tv di Stato svedese nel 1978 e trasmessa in Rai
solo nel 1986: “di Sindona,
probabilmente, ce n’è qualcuno ancora a giro: cambi il nome, cambi la faccia ma
la sostanza rimane. L’errore è un sistema che consente la costruzione di imperi
come quello di Sindona, cioè costruiti non su un sistema di produzione ma solo
sulla speculazione”.
La signora Annalori Ambrosoli,
settantacinquenne, venuta da Milano a Vinci per questa bellissima serata, è
stata particolarmente apprezzata ed applaudita dai presenti, come, del resto,
aveva scritto lo stesso marito: “Sarà per te una vita
dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come
sempre il tuo dovere costi quello che costi”.
Vincincontri
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