venerdì 28 agosto 2009

ULTIME NOVITA' DALLA VIA DI CATERINA E SULLA GRANDE VEGLIA DI SAN PANTALEO

NEWS DALLA VIA DI CATERINA
LA VIA DI CATERINA
Vinci – San Pantaleo, un borgo allargato
6 settembre 2009, ore 16
(ritrovo a Vinci)

Sulle orme di Leonardo fanciullo,
con la poesia dei personaggi del tempo,
la veglia contadina al lume delle rificolone guidata dal poeta,
ovvero la cantautrice e ricercatrice fiorentina
CHIARA RIONDINO
le incursioni enogastronomiche e la cena sull'aia
a cura della condotta Slow Food
Vinci e Montalbano
e del Consorzio Colline di Vinci.
Un modo diverso e genuino per rivivere
le piccole e grandi storie del paese di Leonardo
e degli inconsapevoli testimoni della nascita
del più grande genio dell’umanità.
Si raccomanda la prenotazione
( tel. 349 8338565 Slow Food Vinci)


Sarà la cantautrice fiorentina CHIARA RIONDINO a chiudere con la veglia contadina la quinta edizione della Via di Caterina, sulle orme di Leonardo da Vinci che si svolgerà a Vinci il prossimo 6 settembre con inizio alle ore 16. Il percorso teatrale, una camminata dolce di due chilometri da Vinci a San Pantaleo , un vero e proprio borgo allargato, in compagnia dei personaggi dell’infanzia di Leonardo, fra fantasia e realtà, vuol rappresentare la storia collettiva del paese di Vinci e dei suoi abitanti, inconsapevoli testimoni della nascita di un genio. Un gioco di attori per grandi e piccini, arricchito dalle incursioni enogastronomiche della condotta Slow Food Vinci e Montalbano che per il secondo anno cura l’organizzazione, in collaborazione del Consorzio Colline di Vinci e del Circolo Fantasy di Vinci.



Lo scopo del progetto originario è quello di favorire una conoscenza diretta del territorio, attraverso inediti itinerari di terra e di gusto, sfruttando la multimedialità naturale dei luoghi, assaporando i profumi della valle del Vincio, sentire il grande paesaggio del Montalbano, partecipare alle curiose e divertite provocazioni dei personaggi della via di Caterina (Accattabriga, Nonna Lucia, Bucanuvole, Lisabetta e tanti altri) , in un ideale viaggio alla riscoperta delle antiche tradizioni e ricette della civiltà contadina. Al termine della cena, al mulino del Vincio, con i prodotti buoni, puliti e genuini del Montalbano, scelti e preparati nello spirito e filosofia Slow Food, l’ultimo tratto della Via di Caterina, a lume di fiaccole e rificolone , condurrà alla grande veglia sotto il castagno selvatico di San Pantaleone Martire, nel borgo pietroso di San Pantaleo, riaperto per l’occasione, dove l’ultimo personaggio, il poeta, rievocherà le più antiche tradizioni del Montalbano con le storie di donne toscane. Dalla Caterina di Leonardo, alla Pia dei Tolomei, alle cembalaie di Stabbia riunite dal filo conduttore di Vinci e le sue tradizioni poetiche. Fino a qualche decennio fa, Vinci era una piccola capitale di terzine, quartine e dell’ottava rima, una tradizione quasi sopita, ma ancora viva nel ricordo dei più anziani. Dal Targioni di Lamporecchio al Masi di Vitolini (maestro peraltro di Benigni) la veglia era fatta di poesia e di contrasti poetici, il cui ricordo rivive ora nella rievocazione - ad opera della Riondino - della Pia di Tolomei, una protagonista di tante memorie e leggende orali ai canti del fuoco domestico come delle feste di piazza . Terzine e quartine infine erano appannaggio e vezzo delle donne del Maggio di San Pantaleo, ovvero le cosiddette cembalaie, dallo strumento con il quale accompagnavano il canto e arrovesciato serviva alla questua. Una strana usanza le diceva provenienti dalla vicina Stabbia. Per alcuni erano le donne che settimanalmente distribuivano il pesce del padule, ma le cronache ottocentesche riportano la loro costante presenza alle feste del maggio, da quella volgarmente conosciuta come la festa dei carciofi che si celebrava a San Pantaleo alla più rinomata festa del primo maggio a San Baronto, feste apparentemente religiose ma che richiamavano ad antichi riti. Quel che è certo è che nel Rinascimento fiorentino erano le donne a cantare il Maggio e non gli uomini, una tradizione che nel Montalbano è sopravvissuta fino ai primi del novecento, come ricorda anche Renato Fucini nella sua Acqua Passata

Il grande castagno selvatico di San Pantaleo

La Via di Caterina si è arricchisce , di anno in anno, di contributi ed esperienze nuove, grazie agli attori autori che hanno vestito e dato contenuto ai personaggi, ai progettisti, agli organizzatori, agli artisti che hanno donato il loro estro, diventando ormai un punto di riferimento dell’autunno vinciarese. Salvatico è quello che si salva è quindi il nuovo progetto dedicato alla salvaguardia e tutela del borgo di San Pantaleo e della valle del Vincio, a cui questi artisti stanno dedicando la loro opera e contributo affinché un grande patrimonio storico, culturale, ambientale del Montalbano non venga abbandonato bensì presto recuperato alla collettività.



Data la particolarità dei luoghi
si raccomanda la prenotazione direttamente a Slow Food,
sia per garantire una maggiore fruibilità dello spettacolo
sia per assicurare il ritorno in navetta al paese di Vinci.
Per informazioni e prenotazioni
0571 56009 oppure al 349 8338565 (Stefano)


CHE COS'E' LA VIA DI CATERINA ???
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E' un percorso teatralizzato dedicato a Caterina, la misteriosa madre contadina-schiava di Leonardo che abitava esiliata a Campo Zeppi, nel popolo di San Pantaleo.
La partenza è prevista dalle ore 16 alle 17, in piccoli gruppi organizzati, dalla Piazza Guazzesi di Vinci ( davanti alle case che furono della famiglia Da Vinci) e per gli androni medievali del paese raggiungerà San Pantaleo. Sono circa due chilometri di una camminata dolce per i sentieri della campagna, immersi fra oliveti e vigneti, per cui si raccomandano abbigliamento e scarpe adeguate. Durante il tragitto fino a San Pantaleo, presso l'antico mulino del Parenti, personaggi reali e di fantasia della biografia di Leonardo ( Accattabriga, Nonna Lucia, I'bucanuvole, Caterina e Monna Pippa, Lisabetta, gli spiriti gloriosi) intratterranno i ben camminatori ( secondo il motto di Leonardo, chi ben cammina raro cade) raccontando le loro storie e quelle del paese di Vinci. La condotta Slow Food Vinci e Montalbano e il Consorzio Colline di Vinci cureranno durante la camminata delle degustazioni guidate ai prodotti tipici di Vinci e del Montalbano, mentre sull'aia del mulino di San Pantaleo verrà organizzata la cena contadina in collaborazione con i produttori Slow Food. L'ultimo tragitto della via di Caterina, al lume delle RIFICOLONE, le antiche lanterne dei contadini, è dal mulino al borgo pietroso di San Pantaleo ( 200 metri), riaperto per l'occasione, dove sotto l'antico castagno secolare verrà cantata la veglia all'uso toscano, guidata quest'anno dalla cantautrice CHIARA RIONDINO e dedicata ai poeti contadini del Montalbano. A farle da contorno, oltre agli attori-autori della Via di Caterina, la compagnia del Nuovi Ragazzi del Ponte del Circolo ACSI di Stabbia, che animeranno l'attesa della veglia con una loro animazione. Il ritorno è con servizio navetta ( esclusivamente per coloro che prenotano tramite Slow Food Vinci). Il costo per il percorso enoteatrale, la veglia e la cena sull'aia contadina è di €.20,00 ( venti/oo) fino ad esaurimento posti. Per cui si raccomanda la prenotazione.

Si ringraziano Padre Antonio Velotto e la Parrocchia di San Pantaleone Martire di Apparita e San Pantaleo per aver autorizzato la riapertura straordinaria del complesso di San Pantaleo. Nell'occasione verrà organizzata anche una piccola mostra di PITTORI DEL MONTALBANO, MONICA NICCOLAI ( che esporrà nel suo luogo naturale la sua MADONNA DEI VINCI) e VALERIO DESIDERI.

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SAN PANTALEO, UN PATRIMONIO DEL MONTALBANO
Salvatico è quello che si salva
per la tutela del paesaggio materno di Leonardo da Vinci


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