mercoledì 14 dicembre 2011

SULLA VIA DI CHATARIA, IL NUOVO TESTO TEATRALE DI CARDELLICCHIO



RICCARDO CARDELLICCHIO

SULLA VIA DI CHATARIA

(L'infanzia di Leonardo)

su ERBA D'ARNO, Rivista trimestrale

PRIMAVERA-ESTATE 2011 NN.124-125, PAG. 59


La storia di Caterina e del piccolo Leonardo non poteva non suscitare l'attenzione di Riccardo Cardellicchio, giornalista, storico e scrittore di saggi, poesia e testi teatrali. Sull'ultimo numero di Erba d'Arno, storica rivista fucecchiese, con risonanza nazionale, è stata pubblicata l'opera teatrale dello scrittore Sulla via di Chataria, un testo dedicato a Vinci e al suo figlio più illustre, ad oggi mai rappresentato. La vicenda di Caterina è rivisitata con maestria e toni molto leggeri, seppure sensibili alle suggestioni evocate dalla leggenda e attenti alle affannose ricerche di una verità storica alla quale forse non si arriverà mai. Meglio quindi affidarsi alle parole del poeta, all'ultimo personaggio della trama, alle sue intuizioni e all'unica versione oggi possibile di una vicenda umana complessa, con al centro una maternità difficile. Cardellicchio non vuole arrivare alle ragioni e alle motivazioni - presunte o meno - della nascita di un Genio, magari in seguito ad una situazione originaria di svantaggio sociale, come è stato fatto da altri autori nel passato, ma umanizzare il mito con i suoi personaggi annessi, tra realtà e fantasia. Nonna Lucia, lo zio Francesco, il padre Piero ed infine il Vasari sono le figure di un affresco collettivo, in cui i popolani di Anchiano e di San Pantaleo interrogano i personaggi, commentano le loro affermazioni, li contestano perfino, dando voce a quel sentimento comune della gente di campagna che fonda la propria esistenza -in primo luogo - sui legami affettivi. Leonardo e la sua leggenda emergono, a poco a poco, in una trama sottile che si dipana per l'intero testo, seppure in un ordito complesso di colori, immagini, sensazioni, affidati alle parole di un cantastorie di sentimenti, passioni e amori, seppure contrastati o nascosti per la convenienza sociale. Non importa che si rappresenti la verità assoluta, bensì quella intima del cuore, quella di un amore materno e filiale, che alla fine nè gli uomini, nè la morte potranno mai scalfire. E' un testo bellissimo, che si aggiunge con originalità di approccio e contenuti ad una ricca letteratura dedicata all'infanzia di Leonardo. Merita sicuramente una messa in scena sui luoghi evocati dalla vicenda.

Dalla Via di Chataria di Riccardo Cardellicchio le prime parole del poeta:


Pensateci. Pensateci bene.
Pensate alla tomba sua e a quella di sua madre.
Pensate al fatto che non si trovino.
E, a questo punto, chiedetevi: e se Leonardo non fosse sepolto da qualche parte in Francia, ad Amboise? E se sua madre non fosse sepolta a Milano, dove viveva con il figliolo?
E se tutt'e due, invece, fossero a San Pantaleo? Qui, luogo dei loro incontri segreti?
Madre e figliolo stretti nell'abbraccio eterno.
Dite la verità: vi si aprirebbe il cuore.





LA VIA DI CATERINA

E' sempre più un laboratorio di artisti, poeti, scrittori a cui Cardellicchio pone un suggello importante e prezioso, che speriamo sia colto e amato da tutti . A primavera si attende anche l'uscita del cortometraggio liberamente ispirato a questo percorso nella memoria, a quella "sorgente viva" della storia e della vicenda umana. Quello della Via di Caterina è un processo inarrestabile, riscoperto e valorizzato nel 2007 con la manifestazione evento San Pantaleo e Caterina, con diverse edizioni del percorso enoteatrale, i video dei giovani su You Tube, il percorso di poesia di Nicola Baronti ed, infine, questo recente testo teatrale. Anche se l'idea originaria non vive più nei campi, tra le olivete di Anchiano e i vigneti di San Pantaleo, come nel primo progetto di riscoperta e valorizzazione territoriale, a cura di Nicola Baronti e Diletta Lavoratorini, ma virtualmente su internet e per altri mezzi di comunicazione, è un progetto che ormai ha scavalcato i confini nazionali. E ci piace sentir dire che qualche ben camminatore di sperdute località, anche di altri continenti, sia venuto a Vinci nei mesi scorsi per cercare le orme di Leonardo sulla via di Caterina, quelle "orme" che neppure il tempo degli uomini, come per i segnali e le indicazioni del vecchio percorso eno-teatrale, sembra sia riuscito a dissolvere, grazie anche a questi artisti che continuano a dedicare le loro opere ad un progetto, sempre più un piccolo patrimonio della città di Vinci. L'unica amarezza è che forse sia più conosciuto oltre i confini comunali o, a Vinci, troppo spesso si faccia "finta" di non conoscerlo o, peggio, ci si "meravigli" dell'altrui interesse.

( Gangalandi, 2011)

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