Parrocchia S. Croce e Vinci nel Cuore!
LE ROGAZIONI E LE MADONNE DEI CAMPI
Un'antica tradizione di Vinci e del Montalbano
Portico SS. Annunziata Vinci
Mostra fotografica
Collezioni FotoCineClub Leonardo e Vinci nel cuore!
31 maggio - 2 giugno 2014
Giorno
dell’Ascensione, la mostra fotografica “ Le Madonne dei campi” organizzata dal Comitato
Vinci nel Cuore! della Parrocchia di Santa Croce, sotto il portico della SS.
Annunziata, ricorda l’antica tradizione delle Rogazioni, le processioni rituali
per la benedizione dei campi e per implorare il Signore, la Madonna e i Santi
affinché proteggessero la comunità dalla carestia, dalla peste e dalla guerra. “Libera nos a fame, peste et bello”
recitava il sacerdote quando, arrivato all’angolo di una strada, magari in
prossimità di una marginetta, si fermava per benedire i campi, che in questo
periodo erano nel pieno rigoglio. Poi il corteo proseguiva e il prete
riprendeva le rogazioni, cioè le invocazioni a tutti i santi, citati uno per
uno, ad ognuna delle quali i fedeli rispondevano con un' “ora pro nobis”.
Alla fine, si faceva ritorno alla chiesa e il corteo si scioglieva. Il rito
delle rogazioni (il termine deriva dal verbo latino “rogare”, che significa
chiedere con passione) è antichissimo e risale alla fine del ’600, anche se
molti ormai sostengono un’origine pagana. Ancora oggi nella nostra campagna
vinciana possiamo vedere i segni concreti di questa tradizione, come ad esempio
le croci di confine poste ai lati della parrocchia o delle strade, punti di arrivo
delle processioni rituali. Oppure le tante edicole, marginette, tabernacoli
della nostra campagna che venivano abbelliti dai contadini con fiori di campo
per il passaggio della processione. La scenografia allestita per la mostra
fotografica sotto il portico della SS. Annunziata con le immagini di antichi
tabernacoli del territorio di Vinci, tratte da una collezione del FotoCineClub
Leonardo e dall’Archivio Vinci nel Cuore, ricorda lo spirito delle antiche
rogazioni: una vera e propria suggestione nel giorno dell’Ascensione diretta a
colpire il “cuore” dei vecchi paesani e dei contadini di Vinci.
Brevi
note storiche sulle Rogazioni.
La benedizione dei campi è una tradizione pagana
antichissima. Addirittura Ovidio ne descrisse una, che si svolgeva a Roma
il 25 aprile dalla via Flaminia fino a Ponte Milvio, ove in un boschetto
dedicato al dio "Robigus" venivano sacrificati una cagna e una
pecora. Alla fine del VI secolo, con il papato di san Gregorio Magno, la Chiesa
cristianizzò definitivamente queste processioni. Papa Gregorio, nel suo
"Sacramentario", definì questo rito "Litania maggiore"
(Litania quae maior appellatur) che corrisponde alle Rogazioni del 25 aprile. Esistono
anche le Rogazioni dell'ascensione (quella che la mostra di Vinci vuole
ricordare) cioè le cosiddette “Litanie Minori” che vengono celebrate durante i
tre giorni precedenti l'Ascensione e che videro la luce in Francia,
precisamente a Vienne, nel Delfinato. Concepite anch'esse come processioni
penitenziali, vennero istituite dal vescovo Mamerto nel 470, a seguito di un
rovinoso terremoto e di congiunte diverse calamità naturali. Lungo il loro
percorso, le comunità delle vicine borgate si aggregavano ad esse,
accompagnandole con la preghiera e in spirito di pentimento. Queste processioni,
molto care al popolo, erano seguite da un buon numero di fedeli, anche se,
abbastanza spesso, il loro carattere fu più ispirato al folclore che alla
pietà. Sappiamo poi che nel 511 il Sinodo di Orléans prescrisse questi tre
giorni di processione in tutto l’impero franco. Da quel momento l'uso si
diffuse dovunque. A Roma, tuttavia, esse furono introdotte soltanto
all'inizio del IX secolo, sotto il pontificato di Leone III
(795-818). Oggi queste cerimonie liturgiche non sono obbligatorie ed è lasciato
alle singole zone cristiane di studiare l’opportunità e i modi della loro
applicazione.
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