domenica 16 agosto 2009

SAN ROCCO E IL MALCONTAGIO. I SEGNATI DI VINCI : STORIA E LEGGENDA DELLA FESTA SUL MONTALBANO


SAN ROCCO E IL MALCONTAGIO DI VINCI
Una piccola nota storica in ricordo di Don Paris Desideri, originario del popolo di Orbignano e ultimo parroco di Faltognano


Il 16 agosto è il giorno di San Rocco ( de la Croix), morto proprio nella notte fra il 15 e il 16 agosto a Voghera di un anno imprecisato, probabilmente il 1379. Voghera ne ha conservato le spoglie fino al 1400, quando poi vennero portate a Venezia dove al Santo è stata dedicata una sontuosa basilica. Era un francese (come San Baronto) , originario di Montpellier, venerato dalla Chiesa come protettore dei pellegrini, degli appestati e più in generale dei contagiati (a cui oggi la liturgia ha aggiunto i malati di AIDS) , dei farmacisti, dei becchini. Molti forse non sanno che è il Santo che ha il maggior numero di culti al mondo. Compreso nel nostro Montalbano dove varie sono le nicchie nelle Chiese o le Cappelline della campagna a lui dedicate, come a Faltognano oppure, senza dubbio la più importante, quella di Orbignano; un culto una volta esteriorizzato in solenne processioni o invocato nei momenti di tempesta, per calmare l’ira del Cielo. Peraltro entrambe le chiese di Faltognano e Orbignano sono intitolate alla Madonna Assunta e i loro tradizionali festeggiamenti costituivano le cosiddette “Sagre di Santa Maria” che caratterizzavano il Montalbano.
Chi era San Rocco ? Secondo la tradizione era di famiglia agiata. Perduti i genitori in giovane età, vendette tutto e andò pellegrino dalla sua città natale verso Roma, seguendo la via Francigena. Arrivò in Italia proprio nei tempi della cosiddetta Peste Nera. Invece di scappare dai luoghi contagiosi si dedicò alla cura degli appestati, spesso abbandonati dai familiari. Molti di essi guarirono in modo miracoloso, compreso un cardinale romano. Tutto ciò fece di lui un vero taumaturgo e la fama di santità si diffuse ben presto . Durante il viaggio di ritorno da Roma verso Montpellier, Rocco rimase contagiato dalla peste a Piacenza, dove assisteva gli ammalati dell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme. Decise quindi di allontanarsi e di rifugiarsi in una grotta, lungo la via Francigena. Secondo la tradizione venne curato da un cane che provvedeva a portargli ogni giorno un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone, il signore del castello di Sarmato
. Rocco, infine soccorso e curato dal nobile signore, dopo la guarigione riprese il suo cammino, ma non riuscì mai a ritornare nel suo paese natale, perché scambiato per una spia, non voleva dire le sue generalità per aver fatto voto di anonimato, morì in un carcere in quel di Voghera.
L’iconografia di San Rocco è molto popolare fra la gente. Di solito, viene raffigurato come un pellegrino
dei suoi tempi, con indosso il tabarro e il relativo tabarrino, la mantellina detta anche sanrocchino, il cappello a larga tesa, un bastone, una zucca per contenere l'acqua (spesso appesa al bastone), conchiglie (da usarsi per attingere appunto l'acqua) fissate, a seconda dell'immagine, sul mantello o sul cappello oppure appese a mo' di collana, bisaccia a tracolla. Talvolta nelle mani ha la "lancette" ossia il piccolo bisturi che si iniziava ad usare all'epoca per incidere i bubboni, favorendo la fuoriuscita del pus. Il segno della peste è di solito rappresentato da una piaga, solitamente sulla coscia. Ma il personaggio che lo contraddistingue da tutti i Santi è quel canino, che reca in bocca il tozzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone, con cui avrebbe provvidenzialmente nutrito il santo durante la malattia, segno della grande amicizia che lega l’uomo con gli animali, in particolare il cane



Santa Maria Assunta e il Leccio di Faltognano


IL MALCONTAGIO DI FALTOGNANO DEL 1630 E L'INVOCAZIONE A SAN ROCCO

Nelle tradizione e civiltà contadina, San Rocco è invocato contro la peste, ma anche contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali (piogge, diluvi, alluvioni), visto il suo carisma di guarigione e l'uso che aveva di invocare la protezione di Dio sui luoghi che toccava, prima di lasciarli. Dalla storia di Faltognano, dell’indimenticato Dino Salvo Salvi, si ricorda un intervento di San Rocco in favore di Vinci e Faltognano, stando ad un’annotazione del 1630 a cura del prete Desiderio Cinelli, Rettore della Chiesa di Faltognano:
"Quest’anno essendo affetto il paese da Malcontagio (peste) facciamo voto primieramente a Dio Nostro Signore e poi ai Santi ROCCO e SEBASTIANO in perpertuo…. Di tale male morirono circa quaranta persone e nessuno morì senza i Sacramenti della penitenza e Comunione. E si fece il Camposanto nuovo nel Vallino, beni della Chiesa lungo la via che va a Rinecchio”…
Ancora oggi, esiste nella toponomastica del Comune la località Camposanto in Faltognano che ricorda la peste del 1630. L’evento devozionale ricordato come miracolistico per aver fatto cessare il malcontagio veniva ricordato a Faltognano in occasione della festa di San Sebastiano (20 gennaio), con la distribuzione del pane. Tuttavia l’ultimo parroco di Faltognano, peraltro originario di Orbignano, Don Paris Desideri, ripristinò anche la festa in onore di San Rocco, la cui statua veniva portata in processione il 16 agosto.


Don Paris Desideri
ci ha lasciato qualche anno or sono nel giorno di Santa Maria,
al ricordo dell'amore e passione per la sua terra,
per i suoi due popoli, d’elezione e d'appartenza, Faltognano e Orbignano,
si dedica questa piccola nota storica.
.
LA CAPPELLA DI SAN ROCCO AD ORBIGNANO E I DA VINCI

Grazie ad una vertenza tra la Chiesa di Orbignano e la Casa Rospigliosi che rivendicava la proprietà della terra su cui sorgeva la cappella devozionale, si è venuto a sapere per la dichiarazione di Ser Antonio Giuseppe Da Vinci (20.10.1748), per conto del padre impossibilitato GiovanPietro, che il suddetto oratorio di San Rocco era stato costruito nel 1469 sui terreni della famiglia Da Vinci, eretto al tempo di pestilenze, spesso causate dal continuo transito di truppe straniere. Quindi già all’epoca, prima che il fratello di Leonardo Domenico, con tutta la sua discendenza si inserisse nella vita parrocchiale e sociale della comunità di Orbignano, con possedimenti alla Costareccia ( in Comune di Vinci), già con la Madonna del Pruno di Orbignano i Da Vinci avevano fortissimi legami. Una traccia importante per comprendere anche i luoghi dell’infanzia di Leonardo fanciullo. All’epoca dei fatti Leonardo era ancora un adolescente vinciarese di sedici anni. (Fonte Archivio Parrocchiale di Orbignano - D.S.Salvi " Orbignano, Pentecoste 1983)



San Rocco ad Orbignano - Tratto dal video La Dama di Bacco, 2007

San Rocco, i Segnati di Vinci e la Via di Caterina 2009
San Rocco è patrono pure dei prigionieri e, più in generale, degli emarginati per aver provato le stesse situazioni quand'era in vita. E’ un po’ quindi il santo di quei “segnati” che popolano anche la storia di Vinci e del suo contado, ovvero di tutti coloro che per una qualsiasi ragione vengono allontanati dalla loro abitazione e segnati a vita, sia per la paura delle malattie sia per questione più prettamente meschine, che lui stesso conobbe, come la morte in un carcere per rifiutarsi di dare le proprie generalità, in nome del voto fatto come pellegrino.
In tal senso, la VIA DI CATERINA vuol ricordare quest’anno anche l’APPESTATO, fra i suoi personaggi. Lungo il percorso è ricordato anche il LAZZARETTO di VINCI, dove peraltro fece testamento e morì un altro fratello di LEONARDO. LA VIA DI CATERINA, SULLE ORME DI LEONARDO FANCIULLO è un affresco popolare che vuol rappresentare la storia collettiva di un popolo, con le sue tradizioni e leggende.


La strega Lisabetta, segnata fra i segnati di Vinci ( dalla Via di Caterina 2008)

LA VIA DI CATERINA 2009, SULLE ORME DI LEONARDO FANCIULLO
Dolce camminata teatralizzata di due chilometri con divagazioni enogastronomiche
RITROVO A VINCI, P.ZZA GUAZZESI, DALLE ORE 16
6 SETTEMBRE 2009

PRENOTAZIONI PRESSO SLOW FOOD VINCI E MONTALBANO
TEL. 349 8338565 (Stefano)

1 commento:

Unknown ha detto...

Purtroppo in questi giorni è stata rubata un altra Madonnina,si tratta di quella di S.Donato,una delle Madonnine più curate della zona...se qualcuno avesse qualche foto recente è pregato di inviarmela per email mtt80@interfree.it,le saro' molto grato...un fatto gravissimo che ha privato di nuovo la nostra comunità di un segno sacro che fa parte della nostra cultura e tradizione....