sabato 30 gennaio 2010

La Deposizione di Santa Felicita del Pontormo
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OMAGGIO AL PONTORMO
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Nel 2008 il Museo Ideale Leonardo da Vinci rendeva omaggio al Pontormo, grande pittore italiano d’origine empolese, nel corso della manifestazione “ Natale a San Pantaleo”.
Oggi vogliamo di nuovo tornare al Pontormo, seppure sulle ali della poesia sorvolando l’attualità di fatti e di eventi che fanno tanto discutere come l’immigrazione e lo sfruttamento di molti clandestini per attività lavorative sotto pagate, svolte in condizioni precarie, spesso in spregio alle minime norme di rispetto per la dignità umana. Anche la poesia, come quella del poeta contemporaneo del Canton Ticino, Fabio Pusterla, può rendere bene la drammaticità di questa realtà come una grande pittura, seppure senza l’aiuto dello sguardo; come il Pontormo a sua volta riesce a rendere nella sua magistrale Deposizione, dai colori metallici, il lirismo di una muta poesia; ma sia poesia che pittura devono raffigurare la verità dei sentimenti, nel bene e nel male, come diceva Leonardo “ la Pittura è una Poesia muta, e la Poesia è una Pittura cieca, e l’una e l’altra va imitando la natura, quanto è possibile alle loro potenze, e per l’una e per l’altra si può dimostrare molti morali costumi

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DEPOSIZIONE

Rosso su azzurro e tratti bruni e il bianco,
tutti colori metallici. Il giorno
si apre così, sopra una costa
desolata di merci e portuali, ed è una danza
di morte ad Algeciras.
No che non è il Pontormo: il furgoncino
si spalanca, offre il suo carico di casse (Primeurs),
tangerine e cadaveri. Fissa nel gesto, l’ultimo, una mano
magrebina, e poi il candore,
la smorfia d’asfissia.
Dietro, altri quattro, attorcigliati. Impianto
difettoso, fuga di gas, clandestini.
Forze di polizia.


Fabio Pusterla,
da “ Le terre emerse”, Einaudi, 2009


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