sabato 8 settembre 2012

La rificolona vinciarese ovvero quando si giocava con i pirulini!


LA RIFICOLONA VINCIARESE,
ovvero quando si giocava con i pirulini.

L'otto settembre è un giorno dedicato alla Madonna, di cui si ricorda la Natività. In altro post, la Dama di Bacco ha ricordato le origini e la tradizione della festa a Vinci, peraltro legata al calendario della Podesteria e del Consiglio, il cui segno tangibile rimane nel bellissimo quadro della Natività di Maria conservato ancora oggi nella chiesa propositura vinciana.
L'aspetto popolare della festa è tuttavia legato alle "rificolone", protagoniste della notte tra il sette e l'otto settembre a Firenze, rese celebri dal famoso coro contenuto nell'operetta, l'Acqua Cheta. Sono comunque festeggiate in gran parte del contado fiorentino; in Valdelsa, per esempio, ancora oggi a Castelfiorentino; qualche anno fa a Vinci.
La rificolona, di fatto un lampioncino di carta con la luce dentro, ad imitazione delle vecchie lanterne e lucerne dei contadini, è una tradizione toscana, con poco a vedere con la lanterna cinese! La festa è legata all'abitudine dei montanari di recarsi a salutare la Madonna presso il più vicino santuario prima di partire per il pascolo invernale, proprio in occasione della festa della Natività della Vergine. Tutto ciò spiega la diffusione della festa in diversi luoghi della Toscana. A Firenze, chiaramente, fin dalla notte precedente i montanari e i contadini venivano in massa al santuario della SS. Annunziata. Da parsimoniosi "cervelli fini" sfruttavano l'occasione per vendere anche i loro prodotti, per lo più filati e funghi secchi. Quella sfilata di persone con le lanterne che camminavano per la città non poteva sfuggire all'ironia dei fiorentini. Da qui l'idea della rificolona, ad imitazione e rievocazione delle lanterne per fare il lume portate in cima ad una canna dai contadini in pellegrinaggio alla chiesa della Madonna. Per tale motivo, secondo alcuni studiosi, il termine rificolona deriva dal latino "fiera coloni" ovvero fiera del contadino; piuttosto che dalla derisione del "grande sedere" delle massaie contadine che invadevano la città ( le fieraculone).
Ma cosa c'entrano i "pirulini"?
C'entrano, c'entrano ! Come non poter sfuggire l'occasione di prendere di mira le rificolone con i pirulini di carta o di stucco sparati da cerbottane e cannucce di vario materiale: un gioco da ragazzi. Ed il ricordo inevitabilmente corre anche ai divertimenti di un tempo, agli scherzi tra compagni di scuola, alle invitanti capigliature delle belle bimbe che venivano prese di mira ... altro che le rificolone !  
Dice un vecchio proverbio toscano, nei modi di un indovinello,  legato alle feste della Madonna ( 25 marzo e 8 settembre):
Alla Madonna di marzo si scopano (ovvero si spolverano) e alla Madonna di settembre si trovano. 
Il riferimento è proprio alle lucerne!
 
Ricordi di una rificolona vinciarese, 2009

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