Teatrino della Misericordia, Anni Settanta. La Fiera di Beneficenza
BREVI
CENNI STORICI SUL CINEMA TEATRO DI VINCI DETTO DELLA MISERICORDIA
Appunti per una ricerca sulla storia dell'associazionismo vinciano: dalla Croce Bianca alla Confraternita di Misericordia
a cura di Nicola Baronti
La
comunità di Vinci avvertiva la necessità di avere una sede comune per la
Filodrammatica e Filarmonica fin dai primi del Novecento. Se ne faceva portavoce una associazione di pubblica assistenza con
fini umanitari, la Croce Bianca, sorta a
Vinci nel 1909 per l’iniziativa e l’opera del prof. Alessandro Martelli. Nell’adunanza del 24 ottobre 1926 il consiglio della Croce Bianca rilanciava al
paese ancora una volta “l’idea della costruzione di un locale sociale e che in
accordo con l’onorevole Prof. Martelli (raffigurato a destra, a braccetto con la Regina Elena, in visita ad Empoli, 1928) benemerito Presidente della Pubblica Assistenza
il detto locale dovrà sorgere in unione a quello della Filodrammatica e della
Filarmonica e secondo il progetto esposto nel locale sociale e sul terreno
comunale espropriato da un bene della chiesa. L’onorevole Martelli acquisterà
per £.3000 d’azioni a fondo perduto e probabilmente il terreno fabbricativo
sarà ceduto gratuitamente dall’amministrazione comunale”. L’episodio è curioso, significativo di come
ancora oggi la realtà di un Cinema Teatro di un piccolo paese si trovi spesso a
convivere con quella di un associazionismo di carattere assistenziale, fondato
sul volontariato. Le ragioni non sono solo di carattere sociale, ma soprattutto
economiche, legate probabilmente ai costi di gestione della struttura. L’impresa
di costruire un vero e proprio Cinema Teatro di Vinci riusciva tuttavia al
Comune, grazie anche all’opera dell’ingegnere Ugo Fucini. Il luogo prescelto
era quello già individuato nella seduta della Croce Bianca, in prossimità del
terreno dove sorgeva il vecchio cimitero del paese trasformato poi in Parco
della Rimembranza, al quale lavorava probabilmente anche l’illustre architetto
dell’onorevole Martelli, Alfredo Coppedè.
Nel 1927
il Comune deliberava la costruzione dell’immobile e di lì a poco i locali
del Cinema Teatro venivano inaugurati. Nel tempo, visto anche il periodo
storico, erano destinati ad uso gratuito e permanente dell’Opera Nazionale
Dopolavoro Fascista. All’origine il complesso era composto da nove vani. Oltre
alla sala per cinema e teatro, gestita dal dopolavoro comunale “Carlo Parenti”,
vi avevano la sede varie associazioni dopolavoristiche e organizzazioni
dipendenti dal Partito Nazionale Fascista (il comando della Centuria della
M.V.S.N., il Comitato Comunale O.B., la ricordata Filarmonica del Dopolavoro). Nel
1940 il Comune di Vinci donava la proprietà dell’intero complesso al Fascio di
Combattimento “Franco Martelli” e, per esso, al Dopolavoro Carlo Parenti al
fine di “dare una tangibile e pubblica attestazione di attaccamento al Fascio
che ha l’onore e il privilegio di intitolarsi al nome dell’eroica Medaglia
d’oro, Franco Martelli”, morto il 15 dicembre del 1935 in Africa Orientale,
durante la battaglia di Dembeguinà, nonché figliò dell’illustre onorevole
Martelli. La donazione veniva comunque
subordinata all’inalienabilità del suddetto bene da parte del Fascio e
all’obbligo di destinazione a Cinema Teatro della sala principale. In caso di
mancata accettazione della donazione, l’immobile sarebbe stato comunque venduto
all’asta. L’eventuale ricavato della vendita sarebbe stato destinato al
miglioramento igienico del capoluogo (leggi approvvigionamento idrico, impianti
igienici e fognature). Le ragioni della donazione, oltre che politiche, erano
prettamente di carattere economico. Il Comune di Vinci infatti aveva investito
notevoli somme per la costruzione dell’edificio, l’attrezzatura ed arredamento
per spettacoli cinematografici e teatrali, senza riuscire tuttavia a ritrarre
da esse alcun reddito, a fronte invece degli oneri non indifferenti di
manutenzione ( imposte, premi di assicurazione e quant’altro); né d’altro canto
si riteneva utile e corretto imporre alle associazioni cittadine canoni di locazione
elevati, seppure adeguati all’importanza dei locali usufruiti.
Al
termine della seconda guerra mondiale, l’intero complesso del cinema teatro dell’ex
Opera Nazionale Dopolavoro Fascista (OND), veniva trasferito al Demanio come
tutti i beni che appartenevano al disciolto Partito Nazionale Fascista.
Dopo
alcuni tentativi del Comune di riacquisire la proprietà dell’immobile, nell’impresa
ci riusciva soltanto la Venerabile
Confraternita della Misericordia di Vinci che, nel 1959, si accordava per il trasferimento della
proprietà dell’immobile con un grande sforzo finanziario, rateizzato in vari
anni. Nel contempo, la sala principale del Cinema Teatro veniva messa a
disposizione della collettività, oltre che per le iniziative culturali e
ricreative della Misericordia vinciana.
Edo
Leporatti, sotto la guida di Renzo Cianchi, si accingeva quindi a ridipingere
definitivamente il vecchio “fascio”, contenuto in uno dei medaglioni dipinti sopra
l’arco scenico, sostituito con il simbolo cristiano nel nuovo ente proprietario
(croce latina di color rosso in campo azzurro sporgente in mezzo alle gotiche
lettere F.M.). Da allora venne chiamato Teatro della Misericordia che, in virtù
di una specie di storico contrappasso, si sostituiva alla concorrente Croce
Bianca nell’idea originaria del progetto del prof. Alessandro Martelli,
associazione definitivamente scomparsa con la seconda guerra mondiale per le
evidenti collusioni con il fascismo locale.
La Fraternita della Misericorda, ormai proprietaria dell'immobile 1971 |
Dopo
nuove e importanti stagioni teatrali e cinematografiche, a metà degli anni
Ottanta, il salone centrale veniva chiuso per inagibilità.
Tina Vinci, compagna e spalla artistica di Ghigo Masino, 1977 |
Soltanto
nel 2006,il Comune di Vinci e la
Fraternita della Misericordia stipulavano una convenzione per restaurare
i locali e
restituirli alla disponibilità della comunità con una concessione d’uso
trentennale in favore della locale amministrazione. Nel 2014 si apriva
infine
una nuova stagione per il Teatrino di Vinci, detto anche della
Misericordia, nel segno peraltro di un altro luogo mitico del Teatro
Popolare di Vinci, la Quarconia.
La nuova stagione del Teatro di Vinci |
Si anticipa questa breve sintesi su richiesta e sollecito di molte persone, anche in occasione della recente riapertura dello storico Teatro. L'autore della nota e la Dama di Bacco ringraziano per le foto Emma Cianchi e Emanuela Borgini Gandi. Un grazie anche agli amici del Teatro di Quarconia, del Teatro Popolare di Vinci: un'altra interessante storia dell'associazionismo vinciano
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