venerdì 11 marzo 2011

IL GARIBALDINO VINCIARESE, VINCI 1867

Il Garibaldi, Vinci
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Verso il 150^ anniversario dell'Unità d'Italia (IV)
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GARIBALDI BACIA TUTTI
Il soggiorno vinciarese, 1867
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Siamo al quarto post dedicato al periodo risorgimentale vinciarese. Nel senso della continuità, essendo il precedente terminato al grido : Garibaldi ! Garibaldi!, riportiamo altre cronache ed aneddoti legati al soggiorno vinciarese di Giuseppe Garibaldi, anche in questo caso i cronisti sono autori illustri del tempo.
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Quando Giuseppe Garibaldi era convalescente della sua ferita d’Aspromonte, venne a Vinci dai suoi amici Martelli vi si trattenne qualche giorno per rimettersi in salute. Lo accompagnavano alcuni della sua famiglia. Tolto il piacevole disturbo di frequenti arrivi di suoi ammiratori che capitavano a Vinci dalle regioni più remote del mondo, faceva lassù vita tranquillissima. Si alzava presto, e presto andava a letto. Mangiava poco e soltanto vegetali e pesce. Beveva acqua. Appena alzato, dopo aver salutato i figlioli e gli amici, accendeva il suo sigaro e se ne andava solo a passeggiare nel boschetto della villa. E passeggiando cantava. Cantava sotto voce arie senza parole o con parole spagnole, che pareva improvvisare, ma che forse erano reminiscenze di tempi lontani e sospiri nostalgici alla sua seconda patria, alla Repubblica Argentina.Passeggiando in quel boschetto, benché siano corsi tanti anni, lo vedo come se fosse presente, odo la sua voce e anch’io sospiro alla sua gloriosa memoria.

Renato Fucini da Acqua passata
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Garibaldi bacia tutti

Garibaldi dopo le acque di Montecatini fu invitato dai Martelli a Vinci i quali chiesero poi al Conte Masetti di prenderlo a casa sua. Ciò ch’egli fece e mise la casa in piena disposizione di Garibaldi con queste parole : Fin da questo momento cessa ogni mia ingerenza in questa Villa. Ecco ciò che Garibaldi faceva: alle quattro del mattino si alzava, prendeva una doccia fredda e per via Botanica faceva una gita ad Anchiano alla casa di Leonardo per cercare di acquistare diceva egli: qualche cosa del genio di quel grand’uomo tornava a casa, dava… ; poi faceva colazione al mezzogiorno e andava a letto; alle quattro pranzava poi ricominciavano le sedute. A pranzo vi era sempre 18 o 20 persone. Migliaia di persone venivano a vederlo.
Il primo contadino che si presentò volle baciargli la mano: ma Garibaldi rispose che le mani si baciano ai Preti; che egli riguardava il contadino come superiore al soldato perché esercitava un’arte più nobile e che è essenziale per vivere. Consigliò l’obbedienza ai padroni e finì dicendo che accettava un bacio in viso che nobilita, ma non sulla mano, che umilia.
E così fece; ogni contadino che a lui si presentava era da lui baciato. Il Conte Masetti contò una domenica i baci che diede, fra uomini e donne ne contò più di 400.

G. Uzielli- T. Signorini : 1872 Gita a Vinci – Edizioni dell’Erba
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Casa vinciarese, 2011

I Vinciaresi snobbati
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Dalle cronache del tempo emergono anche le grandi delusioni degli intellettuali e signori del luogo. I Fucini invitarono Garibaldi a pranzo da loro, ma nonostante i preparativi , il Generale non si presentò per un sopravvenuto impegno. Anche il Conte Masetti cercò di stabilire un successivo rapporto epistolare con il Generale, a cerca di cimeli per il suo soggiorno. Garibaldi non gli rispose mai. I nobili vinciaresi misero delle grandi epigrafi marmoree sulle abitazioni che ospitarono Garibaldi. Vinci possiede, a differenza di altri paesi, quindi ben due letti di Garibaldi e presumibilmente due camere rosse in onore del Generale. Un anonimo scultore, si dice uno scalpellino locale, fece un busto in ricordo di Garibaldi, collocato in una nicchia di una facciata di una casa di Vinci alto, senza epigrafe. È stato restaurato pochi anni fa. Ricorda ancora il passaggio vinciarese del grande Italiano.
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Villa Martelli, oggi

L'epigrafe del Ferrale

La Villa Del Ferrale/Nelle Fiorentine Memorie Lodata/Per Le Belle Campagne/Dove L’arte Illustre Vinse La Natura/Per Genio Immortale Di Leonardo Da Vinci/Che In Quella Sorti’ I Natali/Fu Lieta Di Ospitare/Per Tutto Il Luglio Del MDCCCLXVII/Il Romito Di Caprera/Giuseppe Garibaldi/Che Ne Quieti Riposi Campestri/Meditava Il Compimento/ Dell’OperaCui Consacrò La Mente/ E Il BraccioIl Riscatto Di Ogni Terra Italiana./P. P. Masetti P. Q. M. Il Giugno Del MDCCCLXXXIVRestaurando La Villa

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