Fortuna e Amore di G. Reni |
PRONTUARIO DI SCONGIURI E SCARAMANZIE PER IL PRIMO DELL'ANNO 2015
Dal calendario contadino di Gangalandi
.
La
festa è inevitabilmente collegata con quella della fine dell’anno vecchio. L’uso di
attendere la mezzanotte del 31 dicembre è presente anche nella civiltà
contadina. Si trattava spesso di piccole festicciole oppure della
classica “mattacena”, ovvero una cena fuori dell’ordinario, senza misura
e parti, che ricordava molto gli attuali Cenoni dell’Ultimo dell’Anno.
Capodanno è
soprattutto una festa di auspici e di previsioni.
Per il primo
giorno dell’anno è in uso mangiare un “grappolo d’uva” che dovrebbe
portare ricchezza. Altrove si parla di dodici chicchi di uva, da
mangiare con i rintocchi della mezzanotte, alla ricerca di un po’ di fortuna.
Per gli stessi motivi, si considera - ancora oggi - come fonte di fortuna e
ricchezza il cenare con un bel piatto di lenticchie. Mentre per i capi
di abbigliamento era buon uso rinnovarne uno appositamente per questo primo
giorno. Di buon auspicio era anche gettare dalla finestra, alla mezzanotte,
un oggetto vecchio ed usato.
Il primo giorno
è inoltre importante per capire come sarà l’intero anno.
La prima
persona che si incontra uscendo fuori di casa sarà importante al fine delle
previsioni su come sarà l’andamento del proprio anno: se è un uomo, una grande
fortuna, se è una donna, un “vero” disastro! .Un’altra
consuetudine sono le “calende”, ovvero stare attenti al clima dei primi
dodici giorni dell’anno per avere delle previsioni meteorologiche annuali. Se
quindi il primo dell’anno splenderà il sole, allora anche tutto il mese di
gennaio sarà buono, ma se il due gennaio pioverà, attenzione, perché febbraio
sarà bagnato e così via. A Lamporecchio, invece, si pensa esattamente
all’inverso, se il primo giorno è bello, il mese di gennaio sarà bruttissimo;
se il secondo è bello, febbraio sarà invece
brutto, esattamente l’inverso, e così via. In realtà,
non da tutte le parti, Capodanno veniva festeggiato il primo gennaio.Nelle vicine
Pisa e Firenze, infatti, il primo giorno dell’anno si festeggiava il 25 marzo,
ovvero la festa dell’Incarnazione o dell’Annunciazione, ovvero esattamente in
corrispondenza al nono mese antecedente la nascita di Gesù.Nonostante
l’entrata in vigore nel 1582 del calendario gregoriano che fissava al 1
gennaio, “ il primo dell’anno”, a Firenze si continuò a considerare
il 25 marzo come il Capodanno
Fiorentino. Ciò avvenne finché il Granduca Francesco II di Lorena con
decreto del 1749 sancì la fine di tale usanza.
Tratto dalla Mostra Natale a Vinci e sul Montalbano. Tradizione e cultura della festa. San Pantaleo 22.12.2007-6.1.2008
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