IL MEDICO POETA, UMBERTO MARIANELLI
Il ricordo dell'ARCHIVIO DEI POETI DI VINCI
Il dott. Umberto Marianelli nasce, vive e lavora a
Empoli, mentre a Vinci dirige per tanti anni la Casa di Cura Leonardo sulla
collina prospiciente Sovigliana. Molti lo ricordano come chirurgo. A “Vinci nel
Cuore!” anche come scrittore e pittore, entrando a pieno diritto nella sezione
dei "medici umanisti" dell’Archivio dei Poeti di Vinci (1847-1942), assieme a
David Fucini (padre di Renato), Filippo Ciompi (medico condotto di fine Ottocento, acceso socialista), Siro Taviani ( medico e professore universitario,
figlio del medico condotto di Vinci tra l’Ottocento e il Novecento).
Nel 2013, nel cinquantesimo
di fondazione della Casa di Cura Leonardo, nel corso della seconda edizione di
Vinci nel Cuore! la “piazza” e gli attori del Teatro di Vinci dedicavano al dott. Umberto
uno spazio “poetico” con la lettura di poesie tratte dai suoi libri, alcune delle quali pubblicate nel Catalogo dell’”Archivio dei
Poeti di Vinci 1847-1942”: un’inedita storia del territorio di Vinci, attraverso i
versi e i pensieri di oltre quaranta poeti che lo hanno vissuto, con un’appendice
fotografica di straordinarie immagini storiche tra Ottocento e Novecento.
La dedizione all’arte
del dottor Marianelli, come scrive il curatore dell’Archivio dei Poeti di
Vinci, “risale alla prima giovinezza, passione condivisa con un altro
promettente scrittore vinciano, peraltro coetaneo, diventato giornalista,
Saverio Ciattini, autore di prefazioni e contributi ad alcune sue
pubblicazioni. Scrive diversi libri in prosa. Il “Noi vinti”, dedicato ai fatti
della seconda guerra mondiale, è un vero e proprio documento storico della sua
generazione citato da critici e storici illustri, da Indro Montanelli fino a
Giampaolo Pansa. In poesia, si segnalano invece le sillogi “Barca ancorata”
(1968), “Graffiti” (1980) “Sottosuolo” (1994) e il “Pianto di Eva” testo
poetico per la pittura di Franco Aretini, pubblicato nel 1973 in occasione
della mostra tenuta a Vinci dall’amico artista, a conferma dei suoi stretti
legami professionali e artistici con la città di Leonardo, seppure con la natia
Empoli sempre condivisi: “Borgo via carraia via degli orti/questo il mio giro
del mondo/ fin da ragazzo/ vi porto a spasso l’universo” (da “Graffiti” la poesia Universo).
Come pittore espone le opere a Firenze, presso le storiche Gallerie Pananti e
Spinetti, nonché a Pontedilegno, Brescia e Roma. “Un poeta che si è trovato col bisturi in
mano, un uomo che a nessun prezzo si lascia travolgere dalla mediocrità”, così lo descrive l’amico Saverio di
Vinci, con cui condivide una gioventù e una storia “di ragazzi che la guerra ha
maturato avanti tempo” e che nella poesia riscoprono i segni della loro
stagione ruggente….. La poesia di Marianelli è moderna nella forma e nello
stile. La penna si confonde facilmente con il pennello. I suoi versi sono ora
suggestioni ora i tratti incisivi di immagini che si compongono inevitabilmente
nelle cromature e impressioni del pittore poeta, a tutto tondo. Sono quadri
poetici di varia natura e rara intensità, dalle stagioni e paesaggi dei testi
giovanili si vengono a privilegiare in quelli più recenti i ritratti e i
sentimenti dell’uomo. Quest’ultima poesia si segnala per una maggiore
sinteticità, quasi epigrammi o bozzetti nello stile del Fucini padre, a
completare un secolo di storia in poesia tra medici poeti “ (Tratto dalla scheda introduttiva dell'" Archivio dei Poeti di Vinci - 1847-1942" , Vinci 2013)
Le figlie di Umberto Marianelli a Vinci nel Cuore!, Piazza dei Guidi, luglio 2013 |
Da
“Barca ancorata” (1968)
BARCA
Barca
ancorata
scivoli
sul fiume
che
ti scorre sotto.
Uguale
è
la mia corsa.
Navigo
da
fermo
sulla
vita che passa.
E
varia
lo
scenario
secondo
il tempo.
Da
“Il pianto di Eva”, Vinci, 1973
Testo
poetico per la pittura di Franco Aretini
Gemelli tra le nuvole
Siamo
riflessi
nello
spazio
come
lo siamo
in
un fiume.
Vive
lassù
oltre
le nuvole
il
gemello
di
ciascuno.
Si
muove nell’immenso
corre
fra
mondi e stelle
piange
ride
ama
o
ruba
uccide
finge.
Come
puoi
far
vivere
nell’azzurro
un
ladro
un
criminale
un
burattino?
Da
“ Graffiti” (1980)
TRAMPOLI
Ognuno
ha il suo sottosuolo
una
piccola stanza attrezzata
di
pialle seghe martelli
e
nel silenzio brillato di sogni
costruisce
i trampoli con cui
camminerà
tra la gente
-beffarda
una civetta
al
tocco di una campana intona
rado
il suo canto –
IL
CIELO
Il
cielo ha chiuso
s’è
ritirato a meditare
se
piovere o nevicare.
La Casa di Cura Leonardo, anni Sessanta (Archivio Vinci nel Cuore!) |
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