venerdì 7 novembre 2014

UMBERTO MARIANELLI, IL RICORDO DELL'ARCHIVIO DEI POETI E DI VINCI NEL CUORE!


IL MEDICO POETA, UMBERTO MARIANELLI 
Il ricordo dell'ARCHIVIO DEI POETI DI VINCI 
 
Il dott.  Umberto Marianelli nasce, vive e lavora a Empoli, mentre a Vinci  dirige per tanti anni la Casa di Cura Leonardo sulla collina prospiciente Sovigliana. Molti lo ricordano come chirurgo. A “Vinci nel Cuore!” anche come scrittore e pittore, entrando a pieno diritto nella sezione dei "medici umanisti" dell’Archivio dei Poeti di Vinci (1847-1942), assieme a David Fucini (padre di Renato), Filippo Ciompi (medico condotto di fine Ottocento, acceso socialista), Siro Taviani ( medico e professore universitario, figlio del medico condotto di Vinci tra l’Ottocento e il Novecento).
Nel 2013, nel cinquantesimo di fondazione della Casa di Cura Leonardo, nel corso della seconda edizione di Vinci nel Cuore! la “piazza” e gli attori del Teatro di Vinci dedicavano al dott. Umberto uno spazio “poetico” con la lettura di poesie tratte dai suoi libri, alcune delle quali pubblicate nel Catalogo dell’”Archivio dei Poeti di Vinci 1847-1942”: un’inedita  storia del territorio di Vinci, attraverso i versi e i pensieri di oltre quaranta poeti che lo hanno vissuto, con un’appendice fotografica di straordinarie immagini storiche tra Ottocento e Novecento.




La dedizione all’arte del dottor Marianelli, come scrive il curatore dell’Archivio dei Poeti di Vinci, “risale alla prima giovinezza, passione condivisa con un altro promettente scrittore vinciano, peraltro coetaneo, diventato giornalista, Saverio Ciattini, autore di prefazioni e contributi ad alcune sue pubblicazioni. Scrive diversi libri in prosa. Il “Noi vinti”, dedicato ai fatti della seconda guerra mondiale, è un vero e proprio documento storico della sua generazione citato da critici e storici illustri, da Indro Montanelli fino a Giampaolo Pansa. In poesia, si segnalano invece le sillogi “Barca ancorata” (1968), “Graffiti” (1980) “Sottosuolo” (1994) e il “Pianto di Eva” testo poetico per la pittura di Franco Aretini, pubblicato nel 1973 in occasione della mostra tenuta a Vinci dall’amico artista, a conferma dei suoi stretti legami professionali e artistici con la città di Leonardo, seppure con la natia Empoli sempre condivisi: “Borgo via carraia via degli orti/questo il mio giro del mondo/ fin da ragazzo/ vi porto a spasso l’universo” (da “Graffiti” la poesia Universo). Come pittore espone le opere a Firenze, presso le storiche Gallerie Pananti e Spinetti, nonché a Pontedilegno, Brescia e Roma.  “Un poeta che si è trovato col bisturi in mano, un uomo che a nessun prezzo si lascia travolgere dalla mediocrità”, così lo descrive l’amico Saverio di Vinci, con cui condivide una gioventù e una storia “di ragazzi che la guerra ha maturato avanti tempo” e che nella poesia riscoprono i segni della loro stagione ruggente….. La poesia di Marianelli è moderna nella forma e nello stile. La penna si confonde facilmente con il pennello. I suoi versi sono ora suggestioni ora i tratti incisivi di immagini che si compongono inevitabilmente nelle cromature e impressioni del pittore poeta, a tutto tondo. Sono quadri poetici di varia natura e rara intensità, dalle stagioni e paesaggi dei testi giovanili si vengono a privilegiare in quelli più recenti i ritratti e i sentimenti dell’uomo. Quest’ultima poesia si segnala per una maggiore sinteticità, quasi epigrammi o bozzetti nello stile del Fucini padre, a completare un secolo di storia in poesia tra medici poeti “ (Tratto dalla scheda introduttiva dell'" Archivio dei Poeti di Vinci - 1847-1942" , Vinci 2013)


Le figlie di Umberto Marianelli a Vinci nel Cuore!, Piazza dei Guidi, luglio 2013

Da “Barca ancorata” (1968)

BARCA

Barca
ancorata
scivoli sul fiume
che ti scorre sotto.
Uguale
è la mia corsa.
Navigo
da fermo
sulla vita che passa.
E varia
lo scenario
secondo il tempo.


Da “Il pianto di Eva”, Vinci, 1973
Testo poetico per la pittura di Franco Aretini

Gemelli tra le nuvole

Siamo riflessi
nello spazio
come lo siamo
in un fiume.
Vive lassù
oltre le nuvole
il gemello
di ciascuno.
Si muove nell’immenso
corre
fra mondi e stelle
piange
ride
ama
o ruba
uccide
finge.
Come puoi
far vivere
nell’azzurro
un ladro
un criminale
un burattino?


Da “ Graffiti” (1980)

TRAMPOLI

Ognuno ha il suo sottosuolo
una piccola stanza attrezzata
di pialle seghe martelli
e nel silenzio brillato di sogni
costruisce i trampoli con cui
camminerà tra la gente
-beffarda una civetta
al tocco di una campana intona
rado il suo canto –

IL CIELO
Il cielo ha chiuso
s’è ritirato a meditare
se piovere o nevicare.



La Casa di Cura Leonardo, anni Sessanta (Archivio Vinci nel Cuore!)

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