venerdì 28 agosto 2009

ULTIME NOVITA' DALLA VIA DI CATERINA E SULLA GRANDE VEGLIA DI SAN PANTALEO

NEWS DALLA VIA DI CATERINA
LA VIA DI CATERINA
Vinci – San Pantaleo, un borgo allargato
6 settembre 2009, ore 16
(ritrovo a Vinci)

Sulle orme di Leonardo fanciullo,
con la poesia dei personaggi del tempo,
la veglia contadina al lume delle rificolone guidata dal poeta,
ovvero la cantautrice e ricercatrice fiorentina
CHIARA RIONDINO
le incursioni enogastronomiche e la cena sull'aia
a cura della condotta Slow Food
Vinci e Montalbano
e del Consorzio Colline di Vinci.
Un modo diverso e genuino per rivivere
le piccole e grandi storie del paese di Leonardo
e degli inconsapevoli testimoni della nascita
del più grande genio dell’umanità.
Si raccomanda la prenotazione
( tel. 349 8338565 Slow Food Vinci)


Sarà la cantautrice fiorentina CHIARA RIONDINO a chiudere con la veglia contadina la quinta edizione della Via di Caterina, sulle orme di Leonardo da Vinci che si svolgerà a Vinci il prossimo 6 settembre con inizio alle ore 16. Il percorso teatrale, una camminata dolce di due chilometri da Vinci a San Pantaleo , un vero e proprio borgo allargato, in compagnia dei personaggi dell’infanzia di Leonardo, fra fantasia e realtà, vuol rappresentare la storia collettiva del paese di Vinci e dei suoi abitanti, inconsapevoli testimoni della nascita di un genio. Un gioco di attori per grandi e piccini, arricchito dalle incursioni enogastronomiche della condotta Slow Food Vinci e Montalbano che per il secondo anno cura l’organizzazione, in collaborazione del Consorzio Colline di Vinci e del Circolo Fantasy di Vinci.



Lo scopo del progetto originario è quello di favorire una conoscenza diretta del territorio, attraverso inediti itinerari di terra e di gusto, sfruttando la multimedialità naturale dei luoghi, assaporando i profumi della valle del Vincio, sentire il grande paesaggio del Montalbano, partecipare alle curiose e divertite provocazioni dei personaggi della via di Caterina (Accattabriga, Nonna Lucia, Bucanuvole, Lisabetta e tanti altri) , in un ideale viaggio alla riscoperta delle antiche tradizioni e ricette della civiltà contadina. Al termine della cena, al mulino del Vincio, con i prodotti buoni, puliti e genuini del Montalbano, scelti e preparati nello spirito e filosofia Slow Food, l’ultimo tratto della Via di Caterina, a lume di fiaccole e rificolone , condurrà alla grande veglia sotto il castagno selvatico di San Pantaleone Martire, nel borgo pietroso di San Pantaleo, riaperto per l’occasione, dove l’ultimo personaggio, il poeta, rievocherà le più antiche tradizioni del Montalbano con le storie di donne toscane. Dalla Caterina di Leonardo, alla Pia dei Tolomei, alle cembalaie di Stabbia riunite dal filo conduttore di Vinci e le sue tradizioni poetiche. Fino a qualche decennio fa, Vinci era una piccola capitale di terzine, quartine e dell’ottava rima, una tradizione quasi sopita, ma ancora viva nel ricordo dei più anziani. Dal Targioni di Lamporecchio al Masi di Vitolini (maestro peraltro di Benigni) la veglia era fatta di poesia e di contrasti poetici, il cui ricordo rivive ora nella rievocazione - ad opera della Riondino - della Pia di Tolomei, una protagonista di tante memorie e leggende orali ai canti del fuoco domestico come delle feste di piazza . Terzine e quartine infine erano appannaggio e vezzo delle donne del Maggio di San Pantaleo, ovvero le cosiddette cembalaie, dallo strumento con il quale accompagnavano il canto e arrovesciato serviva alla questua. Una strana usanza le diceva provenienti dalla vicina Stabbia. Per alcuni erano le donne che settimanalmente distribuivano il pesce del padule, ma le cronache ottocentesche riportano la loro costante presenza alle feste del maggio, da quella volgarmente conosciuta come la festa dei carciofi che si celebrava a San Pantaleo alla più rinomata festa del primo maggio a San Baronto, feste apparentemente religiose ma che richiamavano ad antichi riti. Quel che è certo è che nel Rinascimento fiorentino erano le donne a cantare il Maggio e non gli uomini, una tradizione che nel Montalbano è sopravvissuta fino ai primi del novecento, come ricorda anche Renato Fucini nella sua Acqua Passata

Il grande castagno selvatico di San Pantaleo

La Via di Caterina si è arricchisce , di anno in anno, di contributi ed esperienze nuove, grazie agli attori autori che hanno vestito e dato contenuto ai personaggi, ai progettisti, agli organizzatori, agli artisti che hanno donato il loro estro, diventando ormai un punto di riferimento dell’autunno vinciarese. Salvatico è quello che si salva è quindi il nuovo progetto dedicato alla salvaguardia e tutela del borgo di San Pantaleo e della valle del Vincio, a cui questi artisti stanno dedicando la loro opera e contributo affinché un grande patrimonio storico, culturale, ambientale del Montalbano non venga abbandonato bensì presto recuperato alla collettività.



Data la particolarità dei luoghi
si raccomanda la prenotazione direttamente a Slow Food,
sia per garantire una maggiore fruibilità dello spettacolo
sia per assicurare il ritorno in navetta al paese di Vinci.
Per informazioni e prenotazioni
0571 56009 oppure al 349 8338565 (Stefano)


CHE COS'E' LA VIA DI CATERINA ???
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E' un percorso teatralizzato dedicato a Caterina, la misteriosa madre contadina-schiava di Leonardo che abitava esiliata a Campo Zeppi, nel popolo di San Pantaleo.
La partenza è prevista dalle ore 16 alle 17, in piccoli gruppi organizzati, dalla Piazza Guazzesi di Vinci ( davanti alle case che furono della famiglia Da Vinci) e per gli androni medievali del paese raggiungerà San Pantaleo. Sono circa due chilometri di una camminata dolce per i sentieri della campagna, immersi fra oliveti e vigneti, per cui si raccomandano abbigliamento e scarpe adeguate. Durante il tragitto fino a San Pantaleo, presso l'antico mulino del Parenti, personaggi reali e di fantasia della biografia di Leonardo ( Accattabriga, Nonna Lucia, I'bucanuvole, Caterina e Monna Pippa, Lisabetta, gli spiriti gloriosi) intratterranno i ben camminatori ( secondo il motto di Leonardo, chi ben cammina raro cade) raccontando le loro storie e quelle del paese di Vinci. La condotta Slow Food Vinci e Montalbano e il Consorzio Colline di Vinci cureranno durante la camminata delle degustazioni guidate ai prodotti tipici di Vinci e del Montalbano, mentre sull'aia del mulino di San Pantaleo verrà organizzata la cena contadina in collaborazione con i produttori Slow Food. L'ultimo tragitto della via di Caterina, al lume delle RIFICOLONE, le antiche lanterne dei contadini, è dal mulino al borgo pietroso di San Pantaleo ( 200 metri), riaperto per l'occasione, dove sotto l'antico castagno secolare verrà cantata la veglia all'uso toscano, guidata quest'anno dalla cantautrice CHIARA RIONDINO e dedicata ai poeti contadini del Montalbano. A farle da contorno, oltre agli attori-autori della Via di Caterina, la compagnia del Nuovi Ragazzi del Ponte del Circolo ACSI di Stabbia, che animeranno l'attesa della veglia con una loro animazione. Il ritorno è con servizio navetta ( esclusivamente per coloro che prenotano tramite Slow Food Vinci). Il costo per il percorso enoteatrale, la veglia e la cena sull'aia contadina è di €.20,00 ( venti/oo) fino ad esaurimento posti. Per cui si raccomanda la prenotazione.

Si ringraziano Padre Antonio Velotto e la Parrocchia di San Pantaleone Martire di Apparita e San Pantaleo per aver autorizzato la riapertura straordinaria del complesso di San Pantaleo. Nell'occasione verrà organizzata anche una piccola mostra di PITTORI DEL MONTALBANO, MONICA NICCOLAI ( che esporrà nel suo luogo naturale la sua MADONNA DEI VINCI) e VALERIO DESIDERI.

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SAN PANTALEO, UN PATRIMONIO DEL MONTALBANO
Salvatico è quello che si salva
per la tutela del paesaggio materno di Leonardo da Vinci


mercoledì 19 agosto 2009

PRESENTATA LA NUOVA VIA DI CATERINA, VINCI 6 SETTEMBRE 2009 (COMUNICATO STAMPA)

PRESENTATA LA VIA DI CATERINA
Vinci – San Pantaleo,
6 settembre 2009, ore 16
(ritrovo a Vinci)

Sulle orme di Leonardo fanciullo
con la poesia dei personaggi del tempo,
la veglia contadina al lume delle rificolone,
le incursioni enogastronomiche
a cura della condotta Slow Food Vinci
e Montalbano e del Consorzio Colline di Vinci.
Un modo diverso e genuino per rivivere
le piccole e grandi storie del paese di Leonardo
e degli inconsapevoli testimoni
della nascita del più grande genio dell’umanità.
Si raccomanda la prenotazione
( tel. 349 8338565 Slow Food Vinci)


La Caterina del 2008


La quinta edizione della “ Via di Caterina, sulle orme di Leonardo fanciullo” percorso enoteatrale con divagazioni gastronomiche da Vinci a San Pantaleo è fissata per domenica 6 settembre 2009, con ritrovo a Vinci, Piazza Guazzesi, dalle ore 16 alle ore 17. La manifestazione è organizzata per il secondo anno consecutivo dalla condotta Slow Food Vinci e Montalbano ( info e prenotazioni al numero 349 8338565), con la collaborazione del Consorzio Colline di Vinci, il patrocinio del Comune di Vinci, il contributo della Banca Cooperativa di Cambiano e per la prima volta, la partecipazione del Circolo Fantasy di Toiano che rievocherà l’assedio al Castello di Vinci del 1364 e la leggenda degli “spiriti gloriosi”.

Nonna Lucia con il panierino per Leo. Ma dov'è andato ? Io lo vo' cercando......

L’itinerario teatrale si caratterizza per una dolce camminata di circa due chilometri, con una altitudine massima di 90 mt ( si consiglia un abbigliamento adeguato), con ritorno in navetta, fra gli oliveti e i vigneti che videro l’infanzia di Leonardo fino a giungere al borgo pietroso di San Pantaleo, luogo dell’esilio della madre, la misteriosa Caterina, per concludersi con una cena al vecchio mulino ed una veglia poetica d’altri tempi, al lume delle tradizionali e colorate lanterne contadine. Il mito di Leonardo è comunque un espediente per rievocare le storie e le leggende del paese di Vinci, riscoprire il genio vinciano in una dimensione più domestica e familiare, lungo un percorso fra realtà e fantasia, con personaggi e figuranti tratti dalla sua biografia ma anche dalle leggende paesane ( Accattabriga, Nonna Lucia, Bucanuvole, il Padreterno e tanti altri da scoprire sul campo).


Monna Lisa di Bertone, prima madrina di Leonardo e pettegola autorizzata
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Protagonista assoluta resta la storia collettiva di un paese e della sua gente, testimoni involontari della nascita di una delle più grandi personalità dell’umanità. Il percorso è quindi un viaggio ideale nel mondo di Leonardo, per riscoprire il gusto e il sapore della sua terra, grazie anche alle degustazioni e alla cena contadina organizzata dai produttori della condotta Slow Food Vinci e Montalbano, per sentire e vivere il territorio, immergendosi nel paesaggio, persi fra terra e cielo. La filosofia Slow Food si abbina quindi perfettamente al progetto di riscoperta di antiche tradizioni e sapori legati alla civiltà contadina del Montalbano, che vede nell’olio e nel vino le sue eccellenze



La Via di Caterina è tuttavia anche un viaggio nel tempo sulle ali della poesia, compresa quest’anno l’ottava rima, grazie alla partecipazione di una importante ricercatrice e cantautrice fiorentina CHIARA RIONDINO che animerà la grande veglia finale. Non bisogna dimenticare tuttavia che alcuni dei testi delle passate edizioni hanno ottenuto importanti riconoscimenti nazionali. La befanata lirica che ha aperto l’edizione del 2007 dedicata a Tegrino d’Anchiano e alla leggenda dei segnati di Vinci è stata recentemente insignita del premio Cardinale Castiglione Branda 2009 per la poesia a tema storico medievale e rinascimentale, aprendo il Palio dei Castelli di Castiglione Olona (Va),mentre le “incursioni poetiche”, ora raccolte in una silloge, sono state protagoniste di reading e festival nazionali di poesia ( Castelfiorentino, San Miniato, Pisa, Poesia in Aia della Città di Carignano (To))



Icchè pensi chi sia ? In son Gangalandi ( l'amico vinciarese geloso di Leonardo)
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L’appuntamento è quindi per il 6 settembre 2009, a Vinci, dalle ore 16 alle ore 17. In caso di maltempo la manifestazione verrà rinviata alla domenica successiva. Si raccomanda a tutti gli aspiranti ben camminatori (secondo il motto di Leonardo per cui raro cade chi ben cammina) di prenotare presso la condotta Slow Food Vinci e Montalbano( tel. 349 8338565) in modo da programmare partenze per piccoli gruppi

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Il Montalbano

Quanti sguardi hanno consumato questo monte,
sigilli imperituri su tutte le albe del mondo,
quando abbracciati e confusi fra terra e cielo,
seguiamo lontano sui crinali la via degli uomini,
tortuosa come i cammini dei nostri padri,
segnata dai pini e dai cipressi a nascondere
le antiche fortificazioni come giardini del cuore
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I' Bucanuvole.... il ragazzaccio di Vinci
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L'angolo dei poeti

Eppure mancano quei poeti che parlino
al cuore di fanciulli ché non abbandonino
la loro età al gioco di tavoli subliminali
vinti da desideri programmati e criminali
di spot televisivi o da queste città catturati,
prima che le loro madri li abbiano liberati.


La Lisabetta, segnata fra i segnati per un amore impossibile

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Come salice e fiume

Sposiamoci quando ci pare. Come salice e fiume,
desiderio e natura, suggellando in un anelito
per infinite vie di fuga la segreta cura
di quel verso comune che sinuoso sfuma,nell’orizzonte.

La firma di un artista
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Non solo amicizia e poesia per lo spirito lungo la Via di Caterina, anche le prelibatezze della terra del Montalbano, con tappe enogastronomiche ed una cena contadina con i profumi di questa terra ricca di storia e saperi, il tutto grazie ai produttori della condotta Slow Food Vinci e Montalbano e del Consorzio Colline di Vinci. Se vuoi conoscere un territorio devi gustare e sentire la terra di quel popolo, per essere veramente del mondo esperto !



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Il pescatore di terra
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Eppure, prima del tramonto, quando all’ultima rondine
regalerò lo stelo per il prossimo nido, sono certo
che come un pescatore di terra tornerò per la vendemmia,
a gettare le reti e raccogliere i frutti dell’età,
nella speranza di trovare una conchiglia dimenticata
a raccontarmi di te, come di una madre.



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PER VEDERE IL VIDEO DELLA VIA DI CATERINA 2008

http://www.youtube.com/watch?v=ecSnILDg3F4&feature=related


Dal progetto originale
La Via di Caterina sulle orme di Leonardo fanciullo
di Diletta Lavoratorini e Nicola Baronti


SLOW FOOD VINCI E MONTALBANO
ringrazia
Agnese Sabato e Alessandro Vezzosi
per la consulenza scientifica sui luoghi di Leonardo,
la Compagnia Teatrale Porte Girevoli di Claudio Cinelli
per il coordinamento degli attori della Via di Caterina,
la Compania dell'Unicorno del Circolo Fantasy di Toiano
per la loro partecipazione con un inedito spazio teatrale
nel genere fantasy, di cui Vinci è diventa una piccola capitale


PRENOTAZIONI 349 8338565

IN CASO DI PIOGGIA LA MANIFESTAZIONE
VERRA' RINVIATA ALLA DOMENICA SUCCESSIVA

Foto di Camilla Boldrini

domenica 16 agosto 2009

SAN ROCCO E IL MALCONTAGIO. I SEGNATI DI VINCI : STORIA E LEGGENDA DELLA FESTA SUL MONTALBANO


SAN ROCCO E IL MALCONTAGIO DI VINCI
Una piccola nota storica in ricordo di Don Paris Desideri, originario del popolo di Orbignano e ultimo parroco di Faltognano


Il 16 agosto è il giorno di San Rocco ( de la Croix), morto proprio nella notte fra il 15 e il 16 agosto a Voghera di un anno imprecisato, probabilmente il 1379. Voghera ne ha conservato le spoglie fino al 1400, quando poi vennero portate a Venezia dove al Santo è stata dedicata una sontuosa basilica. Era un francese (come San Baronto) , originario di Montpellier, venerato dalla Chiesa come protettore dei pellegrini, degli appestati e più in generale dei contagiati (a cui oggi la liturgia ha aggiunto i malati di AIDS) , dei farmacisti, dei becchini. Molti forse non sanno che è il Santo che ha il maggior numero di culti al mondo. Compreso nel nostro Montalbano dove varie sono le nicchie nelle Chiese o le Cappelline della campagna a lui dedicate, come a Faltognano oppure, senza dubbio la più importante, quella di Orbignano; un culto una volta esteriorizzato in solenne processioni o invocato nei momenti di tempesta, per calmare l’ira del Cielo. Peraltro entrambe le chiese di Faltognano e Orbignano sono intitolate alla Madonna Assunta e i loro tradizionali festeggiamenti costituivano le cosiddette “Sagre di Santa Maria” che caratterizzavano il Montalbano.
Chi era San Rocco ? Secondo la tradizione era di famiglia agiata. Perduti i genitori in giovane età, vendette tutto e andò pellegrino dalla sua città natale verso Roma, seguendo la via Francigena. Arrivò in Italia proprio nei tempi della cosiddetta Peste Nera. Invece di scappare dai luoghi contagiosi si dedicò alla cura degli appestati, spesso abbandonati dai familiari. Molti di essi guarirono in modo miracoloso, compreso un cardinale romano. Tutto ciò fece di lui un vero taumaturgo e la fama di santità si diffuse ben presto . Durante il viaggio di ritorno da Roma verso Montpellier, Rocco rimase contagiato dalla peste a Piacenza, dove assisteva gli ammalati dell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme. Decise quindi di allontanarsi e di rifugiarsi in una grotta, lungo la via Francigena. Secondo la tradizione venne curato da un cane che provvedeva a portargli ogni giorno un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone, il signore del castello di Sarmato
. Rocco, infine soccorso e curato dal nobile signore, dopo la guarigione riprese il suo cammino, ma non riuscì mai a ritornare nel suo paese natale, perché scambiato per una spia, non voleva dire le sue generalità per aver fatto voto di anonimato, morì in un carcere in quel di Voghera.
L’iconografia di San Rocco è molto popolare fra la gente. Di solito, viene raffigurato come un pellegrino
dei suoi tempi, con indosso il tabarro e il relativo tabarrino, la mantellina detta anche sanrocchino, il cappello a larga tesa, un bastone, una zucca per contenere l'acqua (spesso appesa al bastone), conchiglie (da usarsi per attingere appunto l'acqua) fissate, a seconda dell'immagine, sul mantello o sul cappello oppure appese a mo' di collana, bisaccia a tracolla. Talvolta nelle mani ha la "lancette" ossia il piccolo bisturi che si iniziava ad usare all'epoca per incidere i bubboni, favorendo la fuoriuscita del pus. Il segno della peste è di solito rappresentato da una piaga, solitamente sulla coscia. Ma il personaggio che lo contraddistingue da tutti i Santi è quel canino, che reca in bocca il tozzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone, con cui avrebbe provvidenzialmente nutrito il santo durante la malattia, segno della grande amicizia che lega l’uomo con gli animali, in particolare il cane



Santa Maria Assunta e il Leccio di Faltognano


IL MALCONTAGIO DI FALTOGNANO DEL 1630 E L'INVOCAZIONE A SAN ROCCO

Nelle tradizione e civiltà contadina, San Rocco è invocato contro la peste, ma anche contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali (piogge, diluvi, alluvioni), visto il suo carisma di guarigione e l'uso che aveva di invocare la protezione di Dio sui luoghi che toccava, prima di lasciarli. Dalla storia di Faltognano, dell’indimenticato Dino Salvo Salvi, si ricorda un intervento di San Rocco in favore di Vinci e Faltognano, stando ad un’annotazione del 1630 a cura del prete Desiderio Cinelli, Rettore della Chiesa di Faltognano:
"Quest’anno essendo affetto il paese da Malcontagio (peste) facciamo voto primieramente a Dio Nostro Signore e poi ai Santi ROCCO e SEBASTIANO in perpertuo…. Di tale male morirono circa quaranta persone e nessuno morì senza i Sacramenti della penitenza e Comunione. E si fece il Camposanto nuovo nel Vallino, beni della Chiesa lungo la via che va a Rinecchio”…
Ancora oggi, esiste nella toponomastica del Comune la località Camposanto in Faltognano che ricorda la peste del 1630. L’evento devozionale ricordato come miracolistico per aver fatto cessare il malcontagio veniva ricordato a Faltognano in occasione della festa di San Sebastiano (20 gennaio), con la distribuzione del pane. Tuttavia l’ultimo parroco di Faltognano, peraltro originario di Orbignano, Don Paris Desideri, ripristinò anche la festa in onore di San Rocco, la cui statua veniva portata in processione il 16 agosto.


Don Paris Desideri
ci ha lasciato qualche anno or sono nel giorno di Santa Maria,
al ricordo dell'amore e passione per la sua terra,
per i suoi due popoli, d’elezione e d'appartenza, Faltognano e Orbignano,
si dedica questa piccola nota storica.
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LA CAPPELLA DI SAN ROCCO AD ORBIGNANO E I DA VINCI

Grazie ad una vertenza tra la Chiesa di Orbignano e la Casa Rospigliosi che rivendicava la proprietà della terra su cui sorgeva la cappella devozionale, si è venuto a sapere per la dichiarazione di Ser Antonio Giuseppe Da Vinci (20.10.1748), per conto del padre impossibilitato GiovanPietro, che il suddetto oratorio di San Rocco era stato costruito nel 1469 sui terreni della famiglia Da Vinci, eretto al tempo di pestilenze, spesso causate dal continuo transito di truppe straniere. Quindi già all’epoca, prima che il fratello di Leonardo Domenico, con tutta la sua discendenza si inserisse nella vita parrocchiale e sociale della comunità di Orbignano, con possedimenti alla Costareccia ( in Comune di Vinci), già con la Madonna del Pruno di Orbignano i Da Vinci avevano fortissimi legami. Una traccia importante per comprendere anche i luoghi dell’infanzia di Leonardo fanciullo. All’epoca dei fatti Leonardo era ancora un adolescente vinciarese di sedici anni. (Fonte Archivio Parrocchiale di Orbignano - D.S.Salvi " Orbignano, Pentecoste 1983)



San Rocco ad Orbignano - Tratto dal video La Dama di Bacco, 2007

San Rocco, i Segnati di Vinci e la Via di Caterina 2009
San Rocco è patrono pure dei prigionieri e, più in generale, degli emarginati per aver provato le stesse situazioni quand'era in vita. E’ un po’ quindi il santo di quei “segnati” che popolano anche la storia di Vinci e del suo contado, ovvero di tutti coloro che per una qualsiasi ragione vengono allontanati dalla loro abitazione e segnati a vita, sia per la paura delle malattie sia per questione più prettamente meschine, che lui stesso conobbe, come la morte in un carcere per rifiutarsi di dare le proprie generalità, in nome del voto fatto come pellegrino.
In tal senso, la VIA DI CATERINA vuol ricordare quest’anno anche l’APPESTATO, fra i suoi personaggi. Lungo il percorso è ricordato anche il LAZZARETTO di VINCI, dove peraltro fece testamento e morì un altro fratello di LEONARDO. LA VIA DI CATERINA, SULLE ORME DI LEONARDO FANCIULLO è un affresco popolare che vuol rappresentare la storia collettiva di un popolo, con le sue tradizioni e leggende.


La strega Lisabetta, segnata fra i segnati di Vinci ( dalla Via di Caterina 2008)

LA VIA DI CATERINA 2009, SULLE ORME DI LEONARDO FANCIULLO
Dolce camminata teatralizzata di due chilometri con divagazioni enogastronomiche
RITROVO A VINCI, P.ZZA GUAZZESI, DALLE ORE 16
6 SETTEMBRE 2009

PRENOTAZIONI PRESSO SLOW FOOD VINCI E MONTALBANO
TEL. 349 8338565 (Stefano)

venerdì 14 agosto 2009

BUON FERRAGOSTO DALLA VIA DI CATERINA !!!

IL FERRAGOSTO SULLA VIA DI CATERINA
Tradizione e cultura della festa sul Montalbano
Il Ferragosto è una festa tipicamente italiana, molto sentita anche in Toscana. Il termine deriva dalla locuzione latina feriae Augusti ovvero il riposo di Augusto. Stava quindi ad indicare una festività istituita dall'imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Coincide con la festa cattolica dell'Assunzione di Maria, detta anche più semplicemente di Santa Maria. Una curiosità: secondo qualche studioso esisterebbe addirittura un parallelo tematico tra il rapimento delle vergini sabine e quello della Vergine in cielo.
Dalle nostre parti, in questo periodo, terminata la stagione dei lavori dei campi si soleva riposare e il 15 agosto approfittarne per andare a visitare i santuari mariani fuori porta o in montagna. Era anche l’occasione per organizzare delle luculliane merende all’aperto, dagli anni settanta ribattezzate con termine più chic, i picnic. Quelli che non avevano la possibilità di andare a refrigerarsi al mare, si armavano di tavolino, seggiole e mitici frigoriferi con i panetti di ghiaccio per godersi una merenda e un pranzo al fresco del Montalbano (vedevi così le Croci, sopra Sant’Amato, e il Pinone brulicare di persone). I più anziani ricordano ancora le cocomerate, con giganti e rubiconde fette di anguria acquistate dalle baracchine improvvisate ai lati delle strade oppure addirittura nella piazza di paese e le gare fra i più giovani a lavarsi il viso nel cocomero, vinti dalla fretta di divorarne a più non posso, per poi far brillare i semini in ogni dove.

Il panierino di Leonardo dalla VIA DI CATERINA, 2007
Nonna Lucia prepara pane e fichi per la merenda del nipote.
Anche Leonardo ricorda un periodo ferragostano trascorso in Romagna nel 1502, annotando "El dì di Santa Maria mezz’agosto a Cesena,1502 ( L. 36 v.)", non disdegnando nello stesso periodo una capatina addirittura a Rimini: " Fassi un’armonia colle diverse cadute d’acqua, come vedesti alla fonte di Rimini, come vedesti addì 8 d’agosto 1502" Naturalmente Rimini non era ancora la capitale della movida romagnola!
Di tale soggiorno, Leonardo ha comunque lasciato dei disegni, soprattutto sul modo di conservare l'uva, che sono diventati il logo della Strada dei Vini e dei Sapori di Cesena e Forlì

I' CALENDARIO CONTADINO DI GANGALANDI

Il proverbio toscano d’eccellenza, almeno per il Giusti, è che Per Santa Maria, il marrone fa la cria (ovvero si crea). Se per i montanari, Santa Maria è il primo giorno dell’inverno, per gli altri contadini toscani, già per San Donato (il 7 agosto) l’inverno è nato, per San Lorenzo gli è grosso come un giovenco, per Santa Maria quanto una Badia , uno scherzo di parole per dire come i grandi caldi stanno per finire, ma ancora non comincia l’inverno. Per quanto concerne l’orto si attende l’acqua, anche Se vuoi la buona rapa, per Santa Maria sia nata; mentre d’ulive, castagne e ghianda, d’agosto ne dimanda, ovvero gli alberi mostrano già quel che daranno poi di frutto e quindi (assai importante per i tutti i vinciaresi) Per Santa Maria l’olio è per la via !. Ma è l’acqua, seppur senza danno (ovvero la grandine), che tutti si augurano fra le due Marie ( quella della Neve del 5 e l’Assunta del 15 agosto), anche se qualcuno annota che alla fine L’asciutto viene sempre fra le Madonne ! Un’unica consolazione per i festaioli incalliti, se l’Epifania tutte le feste le porta via, Santa Maria le riavvia!. Tuttavia anche senza la festa di Santa Maria, bastano le sagre gastronomiche e ballerine a ravvivare le serate estive del Montalbano, da Porciano, Sant’Amato e Vitolini, senza dimenticare la Cena sotto il Leccio di Faltognano dei primi d’agosto oppure quella sotto il Castagno Selvatico di San Pantaleo, a cura della CONDOTTA SLOW FOOD VINCI E MONTALBANO nella prima domenica di settembre, immersi nel paesaggio materno di Leonardo.
Non scordate però di prenotarvi sulla Via di Caterina 2009 (ritrovo a Vinci Piazza Guazzesi, h. 16,30), viatico indispensabile per godersi una magica serata settembrina al lume della rificolona … ona … ona .. ona !!!!

PER PRENOTARSI ALLA VIA DI CATERINA DEL 6 SETTEMBRE 2009 (RITROVO A VINCI, PIAZZA GUAZZESI DALLE ORE 16,00), CONTATTARE SLOW FOOD VINCI E MONTALBANO : TEL. 349 8338565

sabato 8 agosto 2009

CALICI DI STELLE A VINCI .... UNA NOTTE SLOW !!!

CALICI DI STELLE 2009 A VINCI
Per una notte veramente slow

La kermesse di lunedì, 10 agosto 2009 avrà inizio alle ore 19 con l'apertura del punto ristoro della condotta Slow Food Vinci e Montalbano e i laboratori del gusto per un binomio d'eccezione, vino e formaggio
Dopo il successo di pubblico delle passate edizioni, lunedì 10 agosto 2009 dalle ore 19,00, il borgo medievale di Vinci alto si prepara di nuovo a raccogliere tutte le stelle cadenti nei calici di ben otto punti di degustazione curati dal Consorzio delle Colline di Vinci. Una postazione speciale quest’anno l’avranno i Bianchi IGT Toscana, in degustazione davanti all’ingresso del Museo Ideale di Leonardo, aperto per l’occasione anche in “notturna”, mentre i vini Rossi IGT Toscana elevati in legno, avranno il posto d'onore sulla terrazza del Castello dei Conti Guidi, sede del Museo Leonardiano. Ovviamente i Vin Santi DOC, ottimi e vari per sensazioni, saranno degustati in fronte alla Chiesa di Santa Croce!!! Le aziende agricole che allieteranno la serata sono: Fattoria di Faltognano, Santa Barbara, Tenuta Santini, Streda Belvedere, Tenuta Bacco a Petroio, Fattoria di Piccaratico e Poggio Argentale. Nella notte delle stelle non poteva mancare la collaborazione del Gruppo Astrofili di Montelupo, ormai presenza fissa da anni, con un viaggio alla scoperta delle stelle cadenti, del solito gruppo delle perseidi e con particolare riferimento alle meraviglie che in quei giorni potranno essere visibili nei cieli di Toscana. La serata sarà arricchita anche dalla presenza di uno stand gastronomico allestito dalla neonata Condotta Slow Food di Vinci e del Montalbano dove si potranno degustare i piatti tipici del territorio dalle 19.00. Saranno organizzati anche “Laboratori del gusto” dedicati interamente ai formaggi.
Esposizione straordinaria per il Museo Ideale di Leonardo Da Vinci: a tutti i visitatori che avranno acquistato il calice verrà donata una stampa ad arte in tiratura limitata sulla Gioconda, altro adeguato ricordo di una preziosa serata. Le degustazioni saranno accompagnate da un sottofondo musicale con un quartetto di fiati nello splendida Piazza dei Guidi, ridisegnata da Mimmo Paladino.

SAN LORENZO: CADONO LE STELLE
una notte per cuori poetici

E’ sicuramente il proverbio più conosciuto e tipico della notte di San Lorenzo, caratterizzata dalla pioggia di lacrime a cui ciascuno affida un desiderio o un pensiero. Alla ricorrenza sono tuttavia legati altri modi di dire legati al ciclo della vite, per esempio A San Lorenzo l’uva si tinge oppure Per San Lorenzo chicchi maturi a cento a cento e infine A San Lorenzo va nella vigna e mettiti in mezzo. Nei campi si raccolgono invece le prime noci A San Lorenzo la noce è fatta.
Come accade molto spesso nella civiltà contadina dalle condizioni meteorologiche ovvero dal tempo che fa per la festa di San Lorenzo si cercano di trarre gli auspici per il futuro, anche se la tradizione ricorda che per San Lorenzo, gran calura, seppure altri modi di dire temperano assai tale aspetto in attesa dei temporali di agosto. Per San Maria ( ovvero il 5 agosto, dedicata alla Madonna della Neve, ricordata da Leonardo nel suo primo disegno) è per la via, per San Lorenzo è ancora a tempo, per San Rocco (16 agosto) tarda troppo (la pioggia, naturalmente). Godiamoci quindi ancora questi giorni di caldo, sulla base dell’esperienza contadina: Sant’Antonio, gran freddura, San Lorenzo gran calura, l’una e l’altra poco dura. I contadini aspettano chiaramente l’acqua per le loro coltivazioni e non disdegnano di rimarcarlo Se piove il giorno di San Lorenzo la campagna vince, pertanto se piove non se ne dispiacciono Se piove per San Lorenzo, ella viene a otta e tempo, oppure come si soleva dire in proverbi ottocenteschi toscani, Se piove per San Lorenzo, la viene a tempo; se piove per la Madonna ( quella Assunta, in questo caso), l’è ancora buona; se è per San Bartolommè soffiale di drè; c’è anche – come in tutte le cose - chi esagera, San Lorenzo dalla fiumana (addirittura) : di dietro o davanti. E’ anche vero che con la pioggia una parte dell’estate, forse quella più calda ormai se ne va, al punto di dire che per San Lorenzo l’inverno ha messo un dente, e qualche contadino, più poetico, come del resto sono quelli di Vinci, non può che osservare l’inizio del fenomeno per cui Le rondini se ne vanno per San Lorenzo, delegando tuttavia ad una stella cadente di questa magica notte il compito di custodire ancora un pensiero per l’amata o un desiderio tutto da esaudire. Le rondini torneranno di nuovo ad arridere ai cuori poetici nella nuova stagione primaverile, con i primi risvegli dei campi e gli amori di Messer Aprile. ( Gangalandi, I'calendario contadino 2008)

I CUORI POETICI NON DIMENTICHINO PERO' IL PROSSIMO EVENTO OVVERO LA VIA DI CATERINA 2009, SULLE ORME DI LEONARDO FANCIULLO, IL 6 SETTEMBRE ALLE ORE 16,00. PRENOTATEVI SUBITO AL TAVOLO SLOW FOOD PER IMMERGERVI VERAMENTE NEI SAPORI E GUSTI DELLA MAGICA TERRA DI VINCI, CON LE SUE TRADIZIONI E LEGGENDE QUEST'ANNO QUANTO MAI PARTECIPATE GRAZIE AGLI ATTORI-AUTORI AL GRAN COMPLETO E LA COMPLICITA' DEL CIRCOLO FANTASY. CON UNA GRANDE SORPRESA FINALE !!!

LA VIA DI CATERINA, 2009
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mercoledì 5 agosto 2009

IL 5 AGOSTO, NEL DI' DI SANTA MARIA DELLA NEVE, IL PAESAGGIO MATERNO DI LEONARDO



" Dì di Santa Maria della neve/addì 5 d’aghossto 1473”


Così Leonardo da Vinci annotava con la sua inconfondibile calligrafia in alto ad un celebre disegno di paesaggio conservato ancora oggi presso gli Uffizi, il primo che ci è pervenuto dall’artista appena ventunenne. Molti considerano questo foglio uno dei più belli in assoluto della storia del disegno e dell’arte. Per i biografi di Leonardo invece costituisce l’occasione per dare avvio a nuove ricerche sui rapporti dell’artista con la terra dell’infanzia. In molti ormai vedono in questo scorcio la raffigurazione del Padule di Fucecchio, il cosiddetto cono di Monsummano, il castello di Montevettolini; una veduta quasi perpendicolare rispetto a quella che noi possiamo ancora oggi osservare da San Pantaleo o Campo Zeppi. Un paesaggio che giustamente è stato rinominato, anche dopo le recenti scoperte sulle origini e provenienza della madre, la Caterina di Campo Zeppi, il paesaggio materno di Leonardo da Vinci. Si tratta senza dubbio di un disegno dal vero, quindi Leonardo in quel giorno si trovava a Vinci e sul Montalbano. Vengono smentite tutte le tesi per cui Leonardo avrebbe abbandonato giovanissimo le terre natali. Gli ultimi documenti rinvenuti da alcuni giovani studiosi locali dimostrano esattamente il contrario, come del resto il foglio in oggetto. A Vinci, Leonardo aveva senza dubbio forti legami, anche economici. All’epoca del disegno infatti era ancora l’unico erede della famiglia Da Vinci pur essendo figlio “spurio” di Ser Piero, come annotato successivamente nel contratto per l’affitto perpetuo alla sua famiglia del mulino del castello di Vinci datato 3.5.1478 e redatto in sua presenza. Leonardo rimase l’unico figlio dei Da Vinci fino al 1476, ovvero fin quando il nobile padre, di solito di animo non molto generoso, riusciva ad avere la prima, tanto desiderata, prole legittima, ovvero il fratello Antonio, a cui veniva dato lo stesso nome del nonno paterno. In quel momento, Leonardo veniva di fatto diseredato dal padre, come dimostreranno le successive vicende ereditarie, in quanto figlio non legittimo, forse mai poi tanto amato, se non per la notorietà di pittore conquistata nei successivi anni a Firenze e Milano.


Per vivere le emozioni del genio ed immergersi nel paesaggio materno di Leonardo non puoi mancare il 6 settembre 2009 alla VIA DI CATERINA 2009, sulle orme di Leonardo fanciullo, dalle ore 16 alle ore 17 con ritrovo in PIAZZA GUAZZESI a Vinci per il cammino teatralizzato fino a SAN PANTALEO con la CENA E LA VEGLIA CONTADINA.

PRENOTAZIONI CONSIGLIATE AL FINE DELLA SUDDIVISIONE IN GRUPPI E DELLA MIGLIORE FRUIBILITA'. RITORNO IN NAVETTA.

PRENOTAZIONI SLOW FOOD VINCI : 349 8338565 (STEFANO)

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