mercoledì 30 luglio 2014

IL CONTE MASETTI E LA FIERA DI VINCI, UNA TRADIZIONE CHE DURA DA 182 ANNI !

Manifesto della Fiera di Vinci, 1979


IL CONTE PIERO MASETTI E LA FIERA DI VINCI: UNA TRADIZIONE CHE COMPIE 182 ANNI.  VINCI, 1832 – VINCI, 2014


Telemaco Signorini, La Fiera di Vinci, fine Ottocento
La Fiera di Vinci è antichissima. Risale al 1832, quando gli abitanti del luogo sentirono il bisogno di dare sviluppo al commercio e richiamare gente di fuori. Lo scopo infatti era quello di fare bella mostra dei prodotti realizzati dagli abitanti del castello di Vinci e dintorni “onde  potere esitare le loro derrate e bestiame e darle così una risorsa di commercio”, scriveva il Gonfaloniere del tempo, Conte Piero Masetti da Bagnano. Fu quindi concessa dal Granduca di Toscana con il “veneratissimo rescritto” del 16 marzo 1832, pubblicato sulla Gazzetta Toscana e con bandi e manifesti. Una curiosità: fino al 1844 la Fiera si svolse il primo lunedì, martedì e mercoledì dopo l’Assunta, cioè dopo il Ferragosto. Un retaggio dell’antica festa religiosa dedicata all’Assunta di Vinci, a cui era intitolato il primo oratorio della parte bassa del paese, la cosiddetta Vergine di Borgo? Chissà? Probabilmente per evitare una sovrapposizione di feste con altri luoghi limitrofi si decise di spostare la nuova Fiera all’ultimo lunedì, martedì e mercoledì di luglio. E tale collocazione temporale è rimasta fino ai nostri giorni.
Il vitello infiocchettato, anni '30
La Fiera era una “creatura” del Conte Masetti, come amava definirla, che doveva scuotere gli stanchi animi vinciani. Per questo furono realizzate delle apposite “animazioni”, tra cui un palio a “cavalli sciolti” e l’importazione dalla vicina Limite sull’Arno del “Volo di Cecco Santi” ad opera di un certo Mariano, amico del Conte (seppure nel primo Novecento veniva effettuato in un'altra occasione). Immancabili i fuochi d’artificio, grazie anche alla storica fabbrica di fuochi dell’Ulivelli, fondata addirittura nel 1793
Fu realizzato un apposito piazzale, detto della Fiera, per i banchi e la mostra del bestiame (durata fino agli anni Sessanta del secolo scorso) con una provvista di acqua potabile di cui si occupava il “grasciere” del comune.
La Fiera è arrivata ai nostri giorni, con alti e bassi. Per molto tempo è stata l’occasione per promuovere il commercio, l’incontro di gente, che magari per l’occasione tornavano al paese oppure venivano a Vinci. Di solito per la fiera si concludevano i contratti, compresi quelli di matrimonio. Venivano sanciti i fidanzamenti ufficiali, con la conoscenza delle rispettive famiglie dei futuri sposi. Insomma, caratteristica della Fiera era il bisogno di incontrarsi.
Stand del vino, Fiera anni '50
Nel secondo dopoguerra, alla mostra-mercato del bestiame si abbinavano manifestazioni sportive.
Alla Fiera di Vinci arrivava prima la "motocicletta" della "bicicletta". Ed è una vera curiosità.  
Molto sentita era infatti la gimkana motociclistica, promossa dal MotoClub Vinci dagli anni Quaranta fino a tutti gli anni Sessanta. 
Soltanto nel 1958 arrivava la prima corsa ciclistica per dilettanti con il Gran Premio Gelati Sammontana che, tra alterni alti e bassi, è arrivata ai nostri giorni. Quest’anno, tuttavia, è stranamente scomparsa dal manifesto ufficiale!
Il marchingegno della Dama di Bacco, 1979
Per la Fiera del Luglio 1979 arrivava in paese uno strano artista, Mario Mariotti, che s’inventava il gioco di piazza della Dama di Bacco. Alla fine degli anni Ottanta, dopo decenni di oblio, resuscitava anche il Volo di Cecco Santi, che ormai viene ad assorbire e concentrare tutta l’attenzione della Fiera, con una nuova reinterpretazione tra il medioevo ed il fantasy. La promozione del commercio e dei prodotti locali è invece pressoché scomparsa. Ridotta a pochissimi banchi di ambulanti forestieri. Per i produttori locali sono subentrate nuove e diverse manifestazioni in altre stagioni dell’anno, come Sapori e Colori del Montalbano, a metà novembre, per la promozione dell’olio nuovo e del vino novello.
Il nuovo Cecco Santi di Vinci, anni 2000

Nota storica di Nicola Baronti.
Ogni diritto è riservato


sabato 26 luglio 2014

A SETTANT'ANNI DAI "FATTI DI SANTA LUCIA" - VINCI, 27 LUGLIO 1944 - 27 LUGLIO 2014

 27 LUGLIO 1944 – 27 LUGLIO 2012
A SETTANT’ANNI DAI FATTI DI SANTA LUCIA
In memoria

I tedeschi si erano acquartierati nella villa Banci. Il piazzale della piccola chiesa di Santa Lucia, distante poche centinaia di metri, veniva usato come base di smistamento dei mezzi e  degli uomini necessari per la sorveglianza del Montalbano. Ogni mattina due uomini a bordo di una moto con una carrozzetta a lato perlustravano la zona. La mattina del 27 luglio 1944 qualcuno, non si sa chi, forse un partigiano, sparò sul mezzo. I due soldati si spaventarono, abbandonarono la moto, si divisero con  l’intenzione di tornare alla base tedesca per strade diverse. Intanto a villa Banci si scatenava la preoccupazione e la rabbia dei commilitoni che non vedevano rientrare il mezzo all’ora stabilita. Venne subito organizzata una squadra di una dozzina di uomini per perlustrare la zona alla ricerca dei due compagni. Sparavano su tutto quello che pareva essere per loro un pericolo, anche la loro ombra, se necessario. Rastrellarono cinquanta persone che radunarono nel piazzale della chiesetta in attesa degli eventi. Intanto in località Trebbio al Rio, uno dei due soldati della pattuglia scampato all’attentato, mentre cercava di rientrare alla base, notava uno strano movimento di persone. Sparò all’impazzata. Non ci pensò due volte. La paura che fossero dei partigiani non gli dava la possibilità di pensare due volte. Erano invece tre civili, sfollati, altrettanto impauriti. Morirono tutte e tre per le ferite riportate, nell’arco d’una giornata.  Le cinquanta persone rastrellate dalla pattuglia tedesca venivano addossate lungo il muro della chiesetta di Santa Lucia, proprio sotto il grande medaglione di Leonardo, realizzato dall’artista parroco, don Quirino Giani. Sembrava una sommaria condanna a morte. A sera, quando sopraggiunse la notizia che i due soldati tedeschi erano sani e salvi, qualcuno tirò un sospiro di sollievo e incominciò a sperare di vedere il nuovo giorno. In guerra, la paura non conosce altro pensiero, tanto meno la pietà umana.  (Nicola Baronti)



 La versione del racconto veniva confermata da Baldovino Ferrali, poeta della Palagina.


“ La poesia tedesca a S. Lucia”

In tempo di guerra a S. Lucia
partirono due tedeschi a Montalbano
e percorrendo una lunga via
due colpi gli sparò un partigiano.

Impauriti andarono a Faltognano
lungo il torrente giù per il Sassone
con la pistola mitra avevan in mano
e così fu ucciso tre persone.

Tre uomini dopo colazione
tra i quali il Sabatini di Vitolini
andaron nel rio detto il Sassone
e lì trovarono la morte poverini.

Questi eran tre bravi cittadini
che con la guerra fecer brutta sorte
per la cagione di quegli assassini 
a Santa Lucia trovarono la morte


La "poesia" sui fatti di Santa Lucia veniva recitata da Patricia Cannatella Ferrali in occasione dell'evento "Cento Anni con Vinci nel Cuore",  Piazza dei Guidi 12 luglio 2012-

Il racconto sui fatti di S. Lucia è stato ricostruito sulla base delle note di ricerca di Raffaello Marco Santini (2006), per gentile concessione.

Raffaello Marco Santini



Patricia Cannatella Ferrali
Il Comune di Vinci ricorda i "Fatti di Santa Lucia" in occasione dei festeggiamenti del 25 aprile.





venerdì 25 luglio 2014

SANT'JACOPO E LA LEGGENDA DEL CAPPOTTINO ROSSO, 25 LUGLIO

 "PAGO TUTTO A CALDO"
 LA LEGGENDA DI SANT'JACOPO
25 LUGLIO
A Pistoia è antica usanza vestire con un pastranino o mantelletto rosso scarlatto la statua di  Sant’Jacopo che si trova sul Duomo di Pistoia nel giorno della festività». L’usanza  viene collocata secondo gli storici fra il 1910 e il 1931. Questa particolare vestizione, nel mezzo del luglio spesso afoso, si deve ad una leggenda, molto popolare e divertente. Infatti San Jacopo soleva dire ai suoi creditori «Pago a tutto caldo» e non pagava mai: si faceva trovare nel mese di luglio con un addosso un mantello di lana rosso. Questo perché, prosegue la leggenda, prima di darsi alla vita spirituale faceva il sensale di cavalli. Acquistava i cavalli al mercato promettendo al venditore di saldare il debito con il sopraggiungere del caldo, allorché si fosse tolto il cappotto. E quando, in pieno luglio, o sotto il solleone, il venditore si recava da Jacopo per riscuotere il dovuto, lo trovava ancora incappottato e pronto a dichiarare che «l'estate tardava a venire». Così vuole la leggenda tramandata nel corso dei secoli. La tradizione popolare volle onorare anche così la capacità del Santo Patrono di convivere con il sacrificio. Poiché è sacrificio sopportare il solleone con un pastrano di lana pesante addosso. A pensare alla vestizione del Santo Patrono ci pensano i Vigili del Fuoco di Pistoia, altra tradizione consolidata della città di Pistoia.


giovedì 17 luglio 2014

GINO BARTALI (18.7.1914 - 18.7.2014) QUANDO IL CICLISMO E' UNA FEDE. NELL'ANNO DI BARTALI TORNA IL MEMORIAL COPPI - BARTALI ALL'APPARITA (2.8.2014)

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GINO BARTALI
(18.07.1914- 18.07.2014)
QUANDO IL CICLISMO E' UNA FEDE !
Il monumento ai Campionissimi Coppi e Bartali all'Apparita di Vinci

Torna a L'Apparita di Vinci il Memorial Coppi Bartali giunto ormai all'undicesima edizione (2 agosto 2014). Un anno speciale perchè ricorre anche il centenario della nascita di Gino Bartali, con la segreta speranza che ancora un italiano, magari uno di quelli che ha scelto di vivere proprio dalle nostre parti, possa tornare a vincere il Tour de France. 
Nella frazione dell'Apparita, come nella vicina La Stella, Mastromarco, Lazzeretto la passione per il ciclismo è molto sentita e praticata, anche da tanti giovani, a diversi livelli, dall'amatoriale al professionistico. Tanto è vero che nel 2009, all'Apparita, grazie all'iniziativa di un grande appassionato, Ciorci, è stato eretto un piccolo monumento dedicato ai "campionissimi" Coppi e Bartali, benedetto dal Vescovo nonchè dalla parole di Eugenio Giani e Dario Parrini. Nell'occasione, una di quelle "mitiche" biciclette venne addirittura portata all'altare della Chiesa Parrocchiale a significare, anche visivamente, come questo sport antico, duro e tanto popolare tra la gente, sia in questa parte del nostro paese una vera e propria "fede". Era un po' così anche per Bartali, uomo della strada in tutti i sensi, vicino alla gente, molto religioso, senza tuttavia mostrarlo. Come è rimasto nascosto per molto tempo il suo ruolo nella Resistenza nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, seppure sia considerato un Giusto tra le Nazioni nel Sacrario d'Israele.
Anche nel capoluogo la passione del ciclismo è molto sentita, fin dai tempi di Coppi e Bartali. Si ricordano le squadre ciclistiche di Ardelio Santini, le imprese dei Gaggioli, famiglia di ciclisti, più recentemente anche di Leonardo Mazzantini, gregario di un campione di tutti i tempi come Moser. Insomma, anche se la bicicletta forse Leonardo da Vinci non l'ha inventata, come invece si vuol fare credere, i Vinciani la portano "nel cuore".
Dedicato a Gino Bartali e a tutti gli appassionati del ciclismo vinciano.

DALL'ALBUM DEL MEMORIAL COPPI BARTALI DELL'APPARITA, 2009
L'INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AI "CAMPIONISSIMI"

 





sabato 12 luglio 2014

ANCHE "VINCI NEL CUORE!" CAMBIA VERSO O MEGLIO ... MUSICA! I GIOVANI CANTAUTORI CANTANO IL PAESE DI LEONARDO. III^ EDIZIONE DI VINCI NEL CUORE!, 10 LUGLIO 2014

I protagonisti di Vinci nel Cuore! - III^ edizione 2014
  COMUNICATO STAMPA
LA STORIA DI VINCI CON LA MUSICA,
 LA NOVITÀ DI VINCI NEL CUORE! 2014.
Nella suggestiva cornice del Teatro della Misericordia s’inaugura un nuovo progetto di ricerca, promozione e valorizzazione del paese di Leonardo, con i giovani cantautori e una grande partecipazione di pubblico, da un’idea del Comitato Vinci nel Cuore! con il contributo delle associazioni vinciane. 
Vinci, Teatro della Misericordia, 10 luglio 2014  
(Album fotografico e riprese a cura di Alberto Ivano Bisardi)
  
Approfondire la storia di Vinci con la poesia ed ora anche con la musica: questo lo scopo della serata che si è svolta giovedì 10 luglio presso il nuovo Teatro della Misericordia di Vinci, organizzata dall’associazione “Vinci nel cuore”.

Giovani cantanti, cantautori e musicisti vinciani si sono dati appuntamento in questa terza edizione 2014, denominata “Il bello di chi improvvisa e canta”, da un verso di una poesia di quel Natale Masi di Vitolini, riconosciuto maestro dell’ottavina dallo stesso Roberto Benigni. Presentatori un duo inedito ma brillante e attento a valorizzare le energie in campo: Nicola Baronti e Silvano Guerrini.

Il maltempo aveva dirottato il pubblico (oltre un centinaio di persone) da piazza Guidi, luogo abituale delle altre edizioni, al Teatro da poco inaugurato dopo una singolare chiusura di ben trenta anni e dopo un restauro avviato in questi ultimi anni grazie all’associazione “Vinci tra Palco e Realtà”, nata il 21 marzo 2005 e presieduta da Silvano Guerrini con l’intento di far incontrare Misericordia e Comune. E proprio il maltempo ha consentito che questo Teatro, rinnovato ma costruito ben 86 anni fa, dopo aver ospitato la settimana passata la musica degli ottoni fiorentini, vedesse come prima attività vinciana proprio lo spettacolo di “Vinci nel cuore”.

Protagonisti della serata, oltre a diversi tecnici volontari, Cesare Berni e Ranieri Vezzosi della Compagnia dei Soliti Ignoti nei panni di Leonardo da Vinci e del suo paggio, i tre nipoti di Natale Masi, Renzo Savallo con la tromba, Evelina Masi e Pamela Masi con la lettura di due poesie del nonno, ma anche video ed immagini del recente passato (in una fotografia degli anni ’90 è stato riconosciuto l’attuale sindaco di Firenze, Dario Nardella, che suonava il violino). E dopo i quarantenni, ecco i trentenni cantautori, Federico Benelli ed Emiliano Biscardi, anche a nome di altri giovani artisti impossibilitati ad essere presenti come Elena Talenti, Simone Giacomelli, Daniele Bianconi, ma tutti protagonisti di questi ultimi dieci anni con simpatiche e significative esperienze: Gruppo Giovani della Parrocchia di Vinci, Notre Dame de Paris, Dioniso, Radiocosmo, Gruppo Ananche… Ed infine i ventenni, anzi i non ancora ventenni, Ginevra Toscano, Giulia Ferrali, Sofia Gestri, protagonisti e vincitori di concorsi canori come Anfiteatro di Voci e Vinci Canta, presentati dal direttore artistico Max Ciambotti.

Il finale della serata in mano a Andrea Maestrelli, cantautore di 22 anni, dinamico ed attivo con le canzoni da lui create! Impegnato in questo luglio in un tour avvincente partendo proprio da Vinci, Andrea sarà, tra l’altro, a S. Miniato, Prato, Chianni, di nuovo a Vinci, Barga, e poi in Puglia, ma soprattutto a Carrara dal 18 al 20 luglio, finalista al prestigioso Festival Premio “Lunezia”, classico appuntamento di famosi cantautori italiani.

Lo spettacolo è stato chiuso da una fotografia sul palco di tutti i protagonisti (sarebbero venuti anche Cecco e Cipo, impegnati all’ultimo momento a La Spezia), mentre Andrea Maestrelli cantava il suo successo “Holden”. Un messaggio? L’importanza di saper unire diversi tipi di musica, esperienze e storia di un territorio, e, nello stesso momento, saper guardare sempre avanti!

Fonte: Comitato Vinci nel Cuore!

 La bicicletta di "Vinci nel Cuore!" testimone del passaggio di generazioni
 
 Il passaggio di consegne? Silvano Guerrini e Nicola Baronti
 L'intervista impossibile: Leonardo da Vinci e il suo musico (rispettivamente gli attori Cesare Berni e Ranieri Vezzosi)
 Renzo Savallo, prima tromba della Filarmonica Leonardo da Vinci
 I nipoti di Natale Masi, poeta di Vinci e maestro di ottavine: Renzo Savallo con Evelina e Pamela Masi
 Tra la musica cantautorile e il teatro musicale, dai Dioniso alla Compagnia Ananche: Federico Benelli ed Emiliano Biscardi
 Emiliano Biscardi (chitarra) e Federico Benelli (tastiera e voce)
 Max Ciambotti di "Vinci Canta" con Ginevra Toscano, una nuova voce di Sovigliana
 Dal Piastrino di Vinci, la giovanissima cantante, Giulia Ferrali
 Una nuova cantautrice di Sant'Ansano, Sofia Gestri
 Max Ciambotti e Silvano Guerrini con le nuovi voci di Vinci
 Silvano Guerrini e il cantautore, Andrea Maestrelli
 Andrea Maestrelli a Vinci nel Cuore 2014!

 I saluti finali con la bicicletta (pgc. di Matteo Cioni)
 
Il teatro della Misericordia