martedì 20 agosto 2013

UN ANEDDOTO SULLA STORIA DEL VOLO DI CECCO SANTI


 Limite sull'Arno, Volo di Cecco Santi -  anni 'Venti
 
E se “Cecco Santi” andasse in salita?
Un curioso aneddoto sullo storico Volo

Il "mistero" di una fotografia rovesciata oppure con una prospettiva particolare per la quale Cecco Santi sembrerebbe andare in salita ha riportato alla mente un episodio legato alla storia di Limite sull’Arno che con Vinci ed altri paesi della Toscana condivide la tradizione del “Volo di Cecco  Santi”.  
Quella riproposta e pubblicata in vari testi (che ogni anno tuttavia ricompare, non si sa come, in occasione dei Voli ancora oggi rimasti, ovvero a Vinci, Lecore, Samminiatello) risale probabilmentre alla fine degli anni Venti del secolo scorso, nel momento in cui si smontava il “fantoccio da cavallo dell’aquila”, così come riferito da uno dei testimoni dell’epoca. Cecco Santi volava a Limite fino al 1906, poi dal 1927 al 1931. 
L’episodio del Cecco Santi “in salita” è pubblicato e documentato, anche se probabilmente non è legato alla “nota” fotografia. Risale infatti alla prima edizione del secondo dopoguerra limitese, ovvero al 1946. L’episodio è riportato dallo storico Giuseppe Lisi in una pubblicazione del 1979 (“Il Regolo” Firenze), ricordato e narrato dal primo sindaco di Limite sull'Arno del secondo dopoguerra, Leo Negro, e da Silio Bini. In quella edizione la macchina per volare veniva preparata dagli operai dei cantieri navali Picchiotti. Alla sera tuttavia uno dei carpentieri preso dall’entusiasmo volle provare la macchina in salita, caricandola di balistite tolta  a proiettili inesplosi, il salto del tappo evitò un disastro ( per la storia completa vedi  Giuseppe Lisi “Il REGOLO”, 1979 pag. 240-241). 
Il bello di questa vicenda? ... come da un particolare strano si possa passare ad un altro, magari scoprendo un nuovo aneddoto. 
Il “Volo di Cecco Santi” si rivela sempre più una tradizione ricca di letteratura e di curiosità, assurgendo ad una delle manifestazioni più pittoresche della tradizione popolare della Toscana.

Il volo di Cecco Santi a Vinci, 1935

Gangalandi

domenica 18 agosto 2013

TI RICORDI LA VILLEGGIATURA A SAN BARONTO?


QUANDO SI ANDAVA
 IN VILLEGGIATURA
 A SAN BARONTO.

Forse può far sorridere, ma le persone più anziane di Vinci raccontano quando andavano in villeggiatura a San Baronto (ed era, per il tempo, un vero lusso) oppure le scampagnate al Pinone e Pietramarina. In queste storiche cartoline - a cavallo tra le due guerre mondiali del Novecento - l'immagine e la testimonianza di San Baronto, località Indicatore, ai tempi in cui si pensava a questa località  soprattutto come ad una "stazione climatica". 
La strada principale era quella che da Vinci saliva a San Baronto, passando per Salvino, Fornello, Porciano e Papiano, come si può notare dalle illustrazioni.
Oggi il luogo mantiene il fascino della località di villeggiatura, per la gente del posto, soprattutto in virtù delle seconde case oppure come punto di ritrovo delle squadre ciclistiche (San Baronto è patrono dei ciclisti toscani). 
Grazie alla grande area per i campeggiatori sorta al Barco Reale, San Baronto conserva tuttavia la sua vocazione turistica per i camperisti stranieri. Segno dei tempi che passano ma anche della capacità della gente del posto di adeguarsi, nella tradizione, alle nuove mode e tipologie di villeggianti!



mercoledì 14 agosto 2013

BUON FERRAGOSTO A TUTTI! LE ASSUNTE DI VINCI E DINTORNI, 15 AGOSTO 2013


Con gli auguri di buon Ferragosto 2013 si riprendono i post della Dama di Bacco (almeno si spera), con curiosità, aneddoti e varie cose.
Intanto per domani ricordiamo tre appuntamenti del nostro territorio legati proprio all'Assunzione della Vergine, feste locali in alcuni casi ancora vive, in altri dimenticate seppure permanga la titolazione o il patronato del luogo, in altri completamente perse.
Si tratta di un breve riassunto dei "ferragosti" precedenti, per chi non ci avesse seguito. 


L'ASSUNTA AD ORBIGNANO

Orbignano, a tre passi da Vinci con una bellissima passeggiata sul confine di due province,  festeggia la patrona con manifestazioni religiose e cena finale organizzata dai parrocchiani. La festa è ancora viva. L'appuntamento è per domani alle ore 18,00 fino alla mezzanotte. Prima ci si rifocilla lo spirito poi il corpo. E' un percorso "ideale" inverso rispetto a quello che facevano i pellegrini medievali, ma sempre attuale! 
Per la passeggiata a piedi, per chi non è del posto, è bene consultare una cartina geografica con i vecchi sentieri. Il confine tra le due province ha fatto sì che lo storico sentiero, che attraversa le proprietà della famiglia Da Vinci, non sia stato pubblicizzato dalle guide locali. In verità è uno dei più belli ed antichi. In parte ripercorre un vecchio  tragitto, si dice, di epoca romana verso una località dalla storia millenaria. Per chi è interessato, segua il post della Dama di Bacco del ferragosto 2012 proprio dedicato alla Passeggiata di Santa Maria, tra Vinci e Orbignano, con le note storiche e poetiche.


SANTA MARIA A FALTOGNANO DI VINCI,
la festa anticipata

Faltognano di Vinci, la chiesa e l'antico comune medievale, sono sotto il patronato dell'Assunta, come tale finita tra i santi protettori della Podesteria di Vinci (vedi gli Statuti del XIV secolo). La festa "moderna" viene tuttavia anticipata di qualche settimana ormai da qualche anno, sotto lo storico leccio. E' passata la voglia delle processioni. Negli ultimi tempi, veniva fatta per San Rocco, la cui statua era condotta dai parrocchiani a spalla per i ripidi sentieri, talvolta con veri recuperi "al volo" del santo protettore da parte dei volontari. La passeggiata a piedi è ancora possibile, addirittura partendo da Vinci (Ripalta) con un percorso interamente segnato dall'Associazione Montalbano Domani. Faltognano è senza dubbio una delle più belle terrazze sul paesaggio della Toscana centrale.



L'ASSUNTA DI VINCI: CHI SE LA RICORDA?

Grazie al recupero della Memoria da parte del Comitato Vinci nel Cuore! e, in qualche modo, del Blog della Dama di Bacco si ricorda anche l'Assunta di Vinci, a cui era intitolato il vecchio tabernacolo sul quale nel Seicento venne costruito il primo oratorio. Come già scritto in un precedente post, l'Oratorio cambia denominazione con l'arrivo dell'imponente e bellissimo quadro della SS. Annunziata. Nel Settecento quando l'edificio venne allargato nell'attuale Chiesina, sulla volta, i parrocchiani vollero affrescata un'immagine dell'Assunzione (che qualche storico contemporaneo ha erroneamente segnalato come una Immacolata Concezione), in segno di continuità. La festa dell'Assunta di Vinci è ricordata in documenti antichissimi tra quelle del Comune; festeggiata ancora in agosto fino a qualche decennio fa, talvolta con lo sconcerto dei più curiosi: non si comprendeva per quale motivo la festa della SS. Annunziata (il "capodanno fiorentino" ovvero il 25 marzo) a Vinci venisse celebrata nel mese estivo. Svelato il mistero, grazie anche ai recenti studi e pubblicazioni di storici locali, la festa non è più agosto. A settembre si festeggia così la Santa Croce e l'Annunziata nel mese di marzo. Dell'Assunta di Vinci rimane il ricordo storico e una raccomandazione per chi ha Vinci nel Cuore: l'affresco settecentesco ha bisogno di restauri. Chissà che non si riesca con questa nota a convincere qualche sponsor ad intervenire ? 

Buona festa a tutti i lettori!