giovedì 27 maggio 2010

DOMENICA 30 MAGGIO 2010 RIAPRE SAN PANTALEONE


Il borgo pietroso
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Apparita - San Pantaleo di Vinci
DOMENICA 30 MAGGIO 2010, dalle ore 17

IN CAMMINO CON MARIA
un percorso mariano da Apparita a San Pantaleo

Le parrocchie di San Pantaleo, Apparita e Lazzeretto organizzano per domenica 30 maggio 2010 un percorso mariano a piedi ( circa 3 Km) da Apparita a San Pantaleo di Vinci. Il ritrovo è alle ore 17 presso la Chiesa di N.S. di Fatima all’Apparita. La camminata si concluderà nell’antica chiesa di San Pantaleone Martire in San Pantaleo, dove alle ore 18 verrà celebrata la Messa con l’Incoronazione dell’Immagine della Madonna di Fatima. Al termine è previsto un momento conviviale con tutti i partecipanti.

L’iniziativa presenta interessanti aspetti religiosi e culturali.

Innanzi tutto conclude il mese mariano per eccellenza. Il cammino lungo la bellissima campagna vinciana, seguendo a ritroso il torrente Vincio dall’Apparita fino all’antica cappella di San Pantaleo, ricorda inoltre le antiche lunghe processioni, meglio conosciute come rogazioni, che una volta si svolgevano nel mese di maggio, di solito precedevano il giorno dell’Ascensione, quando il sacerdote andava in processione con i fedeli a benedire i campi per preservarli da tutte quante le sciagure, dalla guerra alla carestia.

Un antico tabernacolo di San Pantaleo
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La manifestazione è l’occasione per riaprire l’antica Chiesa di San Pantaleone Martire, chiusa da molto tempo, e rivivere il borgo pietroso di San Pantaleo, incastonato nella valle del Vincio, giustamente denominata come il paesaggio materno di Leonardo, in considerazione delle recenti riscoperte che vedono questi luoghi essere stati vissuti direttamente dalla madre del Genio e probabilmente dallo stesso Leonardo. Da qui, inoltre, deriva probabilmente anche il nome della illustre famiglia e del paese, Vinci, per la presenza del fiume Vincio e dei vinchi o vinci ovvero come una volta venivano chiamati dai contadini i rami giovani dei numerosi salici purpurei che costeggiano il torrente.

sabato 22 maggio 2010

VINCI 22 MAGGIO 2010, INAUGURAZIONE DEL NUOVO MUSEO LEONARDIANO

Il palco d'onore del 2010, Vinci 22.5.2010
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SE HAI DELLE STRANE IDEE
VIENI A VINCI
Inaugurate le nuove sezioni
del Museo Leonardiano
nel Castello restaurato
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Tanta gente, tanti amministratori vecchi e nuovi di Vinci, tanti Sindaci e rappresentanti vecchi e nuovi delle amministrazioni locali vicine, sia del comprensorio dell'Empolese-Valdelsa che del coordinamento del Montalbano, i rappresentanti politici eletti nel territorio nelle varie assemblee regionali e nazionali, l'assessore regionale alla cultura della Regione Toscana, i delegati del Comune di Amboise, gemellato con Vinci, e del Comune di Paese gemellato con la Pro Loco Vinci, la banda, i personaggi in costume rinascimentale, tanti appassionati di Leonardo ... insomma a Vinci c'era il miglior contorno che meritava l'occasione, in ricordo di Leonardo. La Piazza Guido Masi ( intitolata al primo Sindaco di Vinci dell'ultimo dopoguerra) sembrava piccola per la grande partecipazione del pubblico. Un evento che portava inevitabilmente al ricordo di altre importanti manifestazioni leonardiane e di altre gremite piazze di Vinci.


Vinci, 15 aprile 1952 - Piazza della Libertà
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Il Sindaco Guido Masi e le Autorità intervenute in occasione del V Centenario della nascita di Leonardo ( fra cui il Presidente della Repubblica Enaudi e il Primo Ministro, De Gasperi)

Una festa anche di bambini, Vinci 22.5.2010


In attesa del taglio del nastro, 22.5.2010



Personaggi illustri all'inaugurazione del 2010: il prof. Carlo Pedretti , fra i massimi studiosi di Leonardo, cittadino onorario di Vinci, con Francesco Cianchi, figlio di quel Renzo, primo bibliotecario della Leonardiana e direttore del primo Museo Leonardiano

venerdì 21 maggio 2010

UNA GIORNATA STORICA, RIAPRE LA ROCCA DEI CONTI GUIDI A VINCI

.... E LEONARDO SUONA IL CAMPANO !!!!



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Vinci, Castello dei Conti Guidi
22 maggio 2010, h. 17

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Il Museo Leonardiano riapre nel suo massimo splendore ed invita tutti quanti a scoprire le nuove sale e gli allestimenti ancora più ricchi e completi. Per due giorni, l’ingresso sarà gratuito con possibilità di visite guidate. Il taglio del nastro è previsto per le ore 17,00.
I nuovi lavori di restauro e ristrutturazione hanno permesso l’abbattimento di molte barriere architettoniche consentendo la possibilità di accesso ad un maggiore numero di persone.
La sorpresa più bella: si potrà tornare a sonare il Campano e a godere della vista dalla terrazza panoramica posta sulla sommità della Rocca.
Una giornata senza dubbio storica per la città di Vinci.
Per saperne di più e guardare la nuova e originale campagna pubblicitaria del museo:
www.museoleonardiano.it

Domanda: Leonardo sarebbe stato oggi un hippy ? un radical chic ? ... oppure un modaiolo impenitente ? Sicuramente lo scoprirà chi verrà a Vinci !
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giovedì 20 maggio 2010

Vinciaresi per l'Italia nel nome di Leonardo

. LANCIANO (CHIETI), 22 MAGGIO 2010 ore 18
Aula Magna del Palazzo degli Studi
per gli Incontri con l’Autore nell’ambito di

BIBLOSìa
Presentazione del volume
“Leonardo Infinito”
di Alessandro Vezzosi
(con la collaborazione di Agnese Sabato

e l’introduzione di Carlo Pedretti)
Edizioni Scripta Maneant,

Bologna/Reggio Emilia.
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A trent’anni dal gemellaggio fra Sant’Amato di Lanciano e Sant’Amato di Vinci, questa è una particolare occasione per far conoscere un volume in tiratura limitata, concepito come un’opera d’arte. Nel dialogo fra immagini, testi e documenti, con segnalazioni inedite e riscoperte, “Leonardo infinito” propone un’aggiornatissima rilettura del genio di Vinci: sugli aspetti fondamentali della sua vita, dall’infanzia agli ultimi anni, e sulla sua opera completa, dalla dispersione ai ritrovamenti e all’attualità. Durante la presentazione di Piero Angela e Claudio Strinati nell’Archivio di Stato di Roma, il volume è stato definito fra i più significativi e “belli” mai realizzati su Leonardo.

“Leonardo infinito” documenta e ricostruisce in 416 pagine di grande formato, in maniera sistematica e originale, “tutto Leonardo”, ovvero quell’intreccio e quella molteplicità in cui interagiscono le diverse discipline e dimensioni della creatività e della conoscenza, percorse così brillantemente dal genio vinciano.

Il volume si conclude con l’acrostico su Leonardo, composto dal grande poeta Edoardo Sanguineti, scomparso proprio l'altro ieri, per un’opera-dialogo progettata con l’artista Marco Nero Rotelli, destinata al Museo Ideale Leonardo Da Vinci.




Vinciaresi a giro per l'Italia

G. Sostegni, Il lavoro nei campi
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EMPOLI, SALE DEL PALAZZO GHIBELLINO
dal 22 maggio al 6 giugno 2010
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GIORGIO SOSTEGNI
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" IL CAMMINO"
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Inaugurazione, sabato 22 maggio 2010, h. 17,30

Giorgio Sostegni è nato a Vinci nel 1950. Vive e lavora a Brescia dove insegna materie scientifiche. E' un artista a tutto tondo: pittore, disegnatore, grafico e anche scrittore. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti come pittore, fra cui il Premio Medaglia D'oro Città di Firenze nel 1998, e realizzato mostre personali in Italia e all'estero. Piace ricordare nel 2003 la personale a Vinci, città natale, e nel 2004 a Cerreto Guidi. Nel 2007 ha aperto uno studio d'arte a Vinci ed ha pubblicato " Io e Leonardo, che coppia!", definita una biografia a due piazze fra due vicini di casa ... ma lontanoi nel tempo; nonchè " Zero Ventitrè" un racconto di vita tra serio e faceto.


sabato 8 maggio 2010

IL MAGGIO DEL MONTALBANO, RICORDO E TRADIZIONE DI UNA FESTA

La statua del Bacco, Petroio di Vinci
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IL VINO DI COSIMO
Tradizione e cultura del Maggio
a Vinci e sul Montalbano fiorentino
Collegonzi, 1 maggio
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E’ d’obbligo ricordare la lapide del vino di Collegonzi, nella quale si legge:
Cosimo de’ Medici a Calendimaggio prendeva da questi colli due volte fertili lo squisito nettare per le sue gioconde libagioni
Che dire? Ha detto tutto quanto l’ignoto autore dell’epigrafe lapidea.
E pensare che per un certo tempo la tradizione del vino a Vinci era stata quasi dimenticata per una propensione - soprattutto dagli anni cinquanta dello scorso secolo - per l’attività manifatturiera ritenuta più remunerativa rispetto a quella agricola con correlativo spopolamento delle campagne.
L’importanza del vino di Vinci e di Cerreto per le mense di Firenze è significata dall’editto granducale del 1637 con il quale si vietava che il vino di queste terre potesse essere venduto verso Pisa, sanzionando tutti coloro che venivano trovati a trasportare il vino con le spalle verso Fiorenza, prevedendo addirittura il sequestro del navicello, se trovate imbarcazioni cariche di vino a navigare lungo l’Arno verso Pisa.
Probabilmente al nostro vino è mancata la nobilitazione da parte dei poeti ( per esempio il Redi che ricorda il vino di Lamporecchio) o quella
ufficialità granducale, come per il Carmignano – prodotto sempre del Montalbano – famoso per il bando granducale con il quale si creavano le prime antesignane delle odierne denominazioni d’origine.
Certo è che, a Calendimaggio, il Granduca si faceva mandare il vinnovo da queste terre per allietare la propria mensa ( si deve inoltre rammentare che il Casino di Caccia di Calappiano fu costruito unitamente alla più famosa e rinomata Villa dei Cento Camini, la Ferdinanda, di Artimino).

Per saperne di più: Alessandro Vezzosi Il Vino di Leonardo, Morgana 1992
(Continua, 2)

Il vino è bono, l'acqua avanza (Leonardo)
Particolare dell'Ultima Cena di Milano

domenica 2 maggio 2010

IL CARCIOFO DI SAN PANTALEO
Salvatico è quello che si salva
per la tutela e la salvaguardia della valle del Vincio

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

SAN PANTALEO DI VINCI
6 - 7 MAGGIO 2010 h. 20,00

LA CARCIOFATA DEL 2010
CENA E VEGLIA
CON I CARCIOFI
DI SAN PANTALEO
MENU’ INTEGRALMENTE
A BASE DI CARCIOFO,
CON ACCOMPAGNAMENTO DEI VINI
DI SAN PANTALEO
a cura
dello chef Cristina Antonini
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presso
AGRITURISMO IL VINCIO
Via di San Pantaleo, 24
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Tel. 0571 56009 www.ilvincio.it


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La Veglia della Carciofata 2010

I CARCIOFI DI CATERINA,
STORIA E TRADIZIONE DEL MAGGIO
A VINCI E SUL MONTALBANO
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Conversazione
a cura dei ‘Contastorie di Vinci
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IL MAGGIO DEL MONTALBANO, RICORDO E TRADIZIONE DI UNA FESTA


IL MAGGIO MEDIEVALE
Tradizione e cultura
della festa sul Montalbano
1 maggio
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La traccia più antica della festa del Calendimaggio (ovvero dei primi giorni del maggio) si ritrova negli statuti medievali dell’antico comune di Vitolini (1387).
Il primo maggio, il Notaio dei danni dati (ovvero la guardia del Podestà, il CAMPAIO secondo il soprannome dato dai contadini della Via di Caterina) doveva recarsi sulla sommità del campanile del Castello di Vitolini e legare fermamente ad esso un ramoscello di olivo. Inoltre doveva legare e fermare un ramoscello di quercia o di altro albero nel palazzo del comune, fermo restando che se sarebbe rimasto inadempiente avrebbe pagato la sanzione di 20 fiorini. ( cfr. Paolo Santini - Melania Minacci Vitolini. Mille anni di storia all'ombra del campanile, La Compagnia degli Ortacci, 2007) Si tratta di un riferimento importante non solo alla storia del posto, con una disposizione statutaria caratteristica del luogo non riprodotta in altri statuti, che indica comunque un uso antichissimo ( bona campestrue) legato ancora oggi agli auspici e scaramanzie riferibili all'olivo benedetto

L’olivo è pianta tipica del Montalbano e forse la coltivazione più pregiata, a cui la gente del posto è chiaramente devota. Il gesto del Campaio di Vitolini richiama l’uso dei vecchi contadini di utilizzare il ramoscello d’olivo per benedizioni urgenti in casi di temporali improvvisi, senza considerare il valore dell’olio nella stregoneria, per esempio al fine di togliere il malocchio. Quindi si tratterebbe di un gesto scaramantico per scongiurare tempeste e grandine e salvaguardare le colture più preziose per la vita del luogo. Un filo comune lega quindi l’antica festa statutaria a gesti frequenti della tradizione contadina tesi ad umanizzare ed esorcizzare l’incertezza e la paura per la perdita del futuro raccolto.

All’olivo e all’antico uso campestre si collega probabilmente la tradizione comune ad altri luoghi di benedire i campi per il giorno della Croce ( 3 maggio che rievoca l’invenzione ovvero il ritrovamento della Santa Croce) con le croci con il giglio, ovvero intrecciando due bastoncini con il giglio e i rametti d’olivo benedetto nel giorno della domenica delle palme.
Si tratta chiaramente di una cristianizzazione di una festa pagana, maggiormente evidente nelle feste del Perdono e nelle Rogazioni, feste penitenziali che precedevano l’Ascensione, quando il prete detta la messa, alle prime ore del mattino per non sottrarre tempo al lavoro, si avventurava in processioni talvolta lunghe di chilometri per la campagna a benedire i campi, soffermandosi agli oratori, tabernacoli o cippi predisposti dai contadini per le speciali benedizioni contro i temporali, le guerre e le disgrazie, a difendere la vita degli uomini da un Dio che c’impaurisce in ogni luogo.
Fermatosi in un punto del tragitto, il sacerdote alzava la croce e rivolgendosi ai quattro punti cardinali, recitava l’invocazione contro “A folgore et tempeste, A peste, fame et bello” a cui i fedeli rispondevano Libera nos Domine

( 1^ parte)