La guazza di San Giovanni aveva nella tradizione popolare un grande potere magico contro il malocchio, perciò talvolta venivano lasciati all’aperto indumenti e oggetti supposti colpiti da malefici. Bisognava inoltre bagnarsi il viso e gli occhi con la guazza ( per tale motivo veniva lasciato un paiolino colmo di acqua sulla finestra durante la notte, nel quale venivano messe a macerare alcune delle suddette erbe) che serviva per preservarsi dalle malattie della vista, mentre secondo altri poteva essere di buon auspicio per trovare o, meglio, “vedere” il marito.
Molti portafortuna o gesti scaramantici della civiltà contadina erano inoltre legati alla festa di San Giovanni Battista. L’aglio acquistato in tale giorno garantiva un anno prospero. Per aumentare i propri guadagni, a mezzanotte del 23 giugno, in alcuni luoghi era di buon auspicio cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa; portare l’iperico, la pianta dai fiori rossi come il sangue del Santo, all’occhiello nella notte della festa era un modo per proteggersi dalle streghe.
Poggio al Sole (Vinci) - Il falò del 2008, con la danza delle streghe (Circolo Fantasy Toiano)
La tradizione più ricordata è comunque quella dei grandi falò accesi ai margini dei campi, bruciando le vecchie erbe, pensando che le coltivazioni ne potessero trarre beneficio; con la cenere ancora calda si usava poi tracciare delle croci con particolari benedizioni da parte del “capoccia”, ovvero del capo-famiglia, oppure venivano gettati nel grande falò capi d’aglio, le cose marce o le vecchie erbe rimaste inutilizzate in modo da fare fumo contro le streghe e ogni stregoneria. I veri protagonisti della notte di San Giovanni Battista erano e sono rimasti nel ricordo degli anziani del posto almeno tre: il fuoco per allontanare la paura delle tenebre; l’acqua o meglio la guazza benedetta nella notte dal Santo per preservarsi la vista e soprattutto salvaguardarsi dagli “inganni” degli uomini malvagi; le erbe magiche o comunque benefiche per curare i malanni e allontanare gli spiriti cattivi.
Dama di Bacco, Percorsi di terra e di gusto
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