di un’anima leggera in osmosi con la Valle Buia
stretta da uomini e lama di una nuova Ecate risorta,
sgorga da inferi e corrompe la terra di verità sepolte.
Respiro con respiro. Voce con voce. Mano con mano.
.
Le acque operose che servivano a movimentare gli antichi mulini sono quelle del rio di Balenaia che nasce poco sopra la forra, piena di altissimi ontani che quasi coprono il cielo, per tale motivo detta appunto di Valle Buia, in antichità anche Forra Santa.
Mi domando dove sia la genealogia del desiderio
che impetuoso si espande in ogni cavità o rivolo cieco,
in cerca di un corso amoroso e di maestri antichi,
macerando sogni come erbe selvatiche e ideali nostrani
come i salci trascinati e putrefatti nelle gore sparse
di vecchi mulini diroccati ...
N. Baronti, Il governatore delle acque
enealogia del drca di
Proprio al termine del primo sentiero si possono intravedere coperti di rigogliosa vegetazione i resti del muro che delimitava il Barco Reale, ovvero la riserva di caccia dei Granduchi di Toscana sul Montalbano, almeno fino al settecento, un piccola muraglia toscana lunga oltre trenta chilometri che impediva agli animali di sfuggire.
Capitoli di intrecci e nodi infiniti di questo mio cosmo
inevaso dagli uomini e riscattato da nuova vita,
convinti da cieli stellati, seppur senza luna per la forra
che s’intuisce dall’indaco notturno di un riflesso lontano.
Qui, un giorno, decisi di nascere.
N. Baronti, Il Governatore delle acque
La Via dei Mulini, di cui il territorio di Vinci è ricchissimo, alcuni legati anche al ricordo leonardiano, prosegue più a valle, sempre lungo il rio di Balenaia con altri mulini, in parte restaurati, a partire dal Mulino di Balenaia fino a quello di Beccaccia, nelle terre che furono di proprietà dei Da Vinci, a tre passi dalla Costareccia. Per raggiungere la forra di Balenaia bisogna prendere una piccola deviazione dalla strada provinciale pistoiese oppure prendere la strada comunale orbignanese e raggiungere il ponticino sulla Balenaia. Un altro breve percorso di terra e d'acqua interamente da riscoprire fino a San Pantaleo, terra dell'esilio di Caterina, un ideale collegamento con Anchiano, luogo della presunta casa natale del Genio Vinciano.
Un grazie alla preziosa guida di Raffaello Santini, Signore di Valle Buia.
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