(p.g.c. Matteo Cioni . Volo di Cecco Santi)
LA TENZON DI PALLA
E LE VECCHIE CONTRADE DI VINCI
I rossi di Vinci Basso stravincono di nuovo
Vinci, 29 luglio 2012
La Tenzon di palla, organizzata dal Volo di Cecco Santi, stravinta anche quest’anno dai rossi di
Vinci Basso, riporta alla luce il nome delle vecchie contrade paesane e dei
supposti confini.
Nel XIV secolo, come emerge dagli Statuti, le due fazioni si
chiamavano, in verità, di Santa Croce e di San
Giovanni, chiaro riferimento alle dedicazioni rispettivamente della cappella
del Castello e dell’antica Pieve di Sant’Ansano in Greti , fuori le mura
castellane, dedicata peraltro al santo della dominante fiorentina. Cosa volesse
significare tale divisione non si sa, il popolo dentro le mura o quello fuori ?
i vecchi e i nuovi abitanti di Vinci? Si sa soltanto che se le davano di santa ragione !
Con la nascita
del Borgo ovvero la parte bassa del paese, fuori le mura, s’incomincia a
parlare di un Vinci Alto ed un Vinci Basso. La chiesa della Madonna del XVII° costituisce il primo riferimento
storico di questo nuovo nucleo urbano, se così si può dire. Di fatto fino all’Ottocento
si trattava di poche case sparse, fra le quali emergeva la Villa di Borgo della
famiglia Martelli. Nel primo Novecento, Vinci
Alto ( o Cima Vinci) con il nuovo campanile della metà del XIX° secolo e Vinci
Basso ( il cosiddetto Piano della Madonna), con la Villa Farsetti, poi Bellio;
il palazzo Tamburini; la Piazza Baldi Papini e il monumento ai caduti del
Coppedè, il Parco della Rimembranza e il Dopolavoro assumevano una chiara
delimitazione e confinazione. Dalla metà
del Novecento infine s’incomincia a parlare addirittura di un Borgonovo di
Vinci, con l’estensione del paese lungo la strada che conduce ad Empoli, fino a
ricongiungersi al nucleo della casa-fattoria di Beneventi.
Con la nascita del Borgonovo, il Piano della
Madonna veniva inglobato nel centro
storico del paese, anche sotto il profilo urbanistico comunale.
In occasione dei festeggiamenti per i quattro secoli della
Chiesa della Madonna e la ricerca dei vecchi vessilli veniva riscoperta una ripartizione
della parrocchia di Vinci in quattro contrade, in prossimità delle croci che ne
delimitano i confini, ad opera probabilmente di Mons. Fulignati: si distingue
una parte di Tramontana ( o Castello), naturalmente giallo-rossa; una parte di
levante, intestata a San Giovanni Battista, con i colori bianco-rossi fino ai
confini con la parrocchia di Vitolini, comprendente Ripalta e Valle; una parte
di ponente con i colori bianco azzurri che ricomprende gran parte del Piano della Madonna fino al
Piastrino e ai confini con Lamporecchio; infine la parte di Mezzogiorno (o
Fralupaia) con i colori bianco-gialli, con riferimento la croce di Fralupaia,
comprendente tutto il Borgonovo. Una
ripartizione a quattro, che in pratica raddoppia le due contrade oggi distinte
tra Vinci Alto e Vinci Basso, avendo
come punto di riferimento sempre la “chiesina” della Madonna, il luogo del
vecchio tabernacolo che ai tempi di Leonardo segnava l’arrivo al paese di
Vinci.
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