FRALUPAIA DI VINCI
NEI RICORDI DEL FUCINI
NEI RICORDI DEL FUCINI
Non v’è
dubbio che questa località richiami la presenza, almeno nel passato, dei lupi
del Montalbano. Tuttavia molti non sanno che si tratta anche di un "luogo
letterario", reso celebre da alcuni racconti di Renato Fucini.
All’antica croce detta di Frallupaia è legato un famoso
epigramma di David Fucini, padre di Renato, scritto su di un curioso episodio avvenuto in
contemporanea alla sua nomina a Vice-Sindaco di Vinci (seconda parte dell'Ottocento vinciano) quando una folata di
vento spezzò un braccio della suddetta Croce, ancora oggi esistente, seppure
ricostruita in ferro battuto nel 1980 dalla famiglia Ferracuti, nell’ambito di un
progetto della Parrocchia di Vinci. Così riporta lo scrittore in Acqua Passata senza nascondere l'acceso animo anticlericale della famiglia ( a Vinci in quel tempo circolavano ben 18 preti...) :
Mirate
il caso tristo:
Mi fanno
vicesindaco
Cascan
le braccia a Cristo!
E di nuovo una piaggia di Frallupaia è raccontata dal Fucini come prediletto luogo di caccia alle lepri, assieme all’amico Berto ( l’avv. Roberto Martelli, sindaco di Vinci). In particolare nel racconto Il vecchio e noto proverbio contenuto in Acqua Passata (1921), lo scrittore ricorda una lepre che impallinata, ma non uccisa, perdeva sempre più terreno rincorsa dai cani e dagli uomini, i quali tuttavia arrivarono troppo tardi. Infatti quando il sor Renato e il Berto la raggiunsero la trovarono già in bocca ai cani che l’avevano mangiata mezza. A quel punto, sullo stile degli antichi saggi, il Fucini sentenziò:
Lepre ammazzata
Mezza
mangiata.
Un aggiornamento: ancora oggi a Fralupaia e dintorni circolano volpi, fagiani e lepri per la gioia dei cacciatori. Le lepri tuttavia non sono più della stessa specie del tempo del Fucini, in quanto si tratta di mini-lepri, dal manto marroncino e la punta bianca. Tempi che corrono!
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