domenica 19 aprile 2015

TORNA IL "DA MAMMA A BABBO, SULLE ORME DI LEONARDO FANCIULLO" UNA PASSEGGIATA NELLA STORIA E TRADIZIONE DI VINCI, 26 APRILE 2015 ore 9,00



IL "DA MAMMA A BABBO" SULLE ORME DI LEONARDO

MONTALBANO DOMANI
con l'aiuto della DAMA DI BACCO 

VINCI- SAN PANTALEO - ORBIGNANO, 26 APRILE 2015 ore 9,00 

Ritorna rinnovato, completamente rinnovato, pur prendendo spunto da un vecchio titolo di una manifestazione del 2007, questo percorso naturalistico legato ai luoghi dell'infanzia di Leonardo. All'epoca era un percorso teatrale, oggi una passeggiata naturalistica per andare a vedere e scoprire quei luoghi spesso rammentati nelle biografie leonardesche , magari, mai veduti. Un percorso talvolta alternativo alle guide e sentieri ufficiali, dentro l'anima di un popolo, dentro ad un paesaggio che accomuna generazioni di vinciani, vinciaresi o vincesi, che dir si voglia.

La Via di Caterina è il vecchio sentiero che da Vinci conduce a San Pantaleo, luogo legato alla memoria terrena della Caterina, madre di Leonardo, un personaggio per molti versi ancora assai misterioso. Chi era questa donna con cui Ser Piero della famiglia Da Vinci concepì nel 1451 il futuro Genio, Lionardo; da quale paese provenisse e quali fossero le sue origini (di lei conosciamo solo il nome e non il cognome) sono ancora oggi dei quesiti che non hanno avuto dagli storici  leonardiani una risposta certa. Si è addirittura ipotizzato, e la tesi viene suffragata da nuovi e importanti documenti, che probabilmente fosse una serva presso una famiglia fiorentina, probabilmente anche una schiava, che una volta rimasta incinta venisse portata da Ser Piero a Vinci presso gli anziani genitori, al fine anche di evitare lo scandalo nella città di Firenze, dove il giovane Da  Vinci abitava e svolgeva la professione di notaio.  Una volta nato il figlio di tale relazione, Lionardo, esattamente il 15.4.1452, Caterina veniva subito “accasata”, grazie anche ai buoni uffici dell’allora parroco di San Pantaleone, Ser Piero Guiducci da Vinci, ad un personaggio del posto un certo Antonio di Piero di Andrea di Giovanni Buti (o del vacha) residente a Campo Zeppi, nel popolo di San Pantaleone, detto anche l’Accattabriga. Qui Lionardo ebbe ben presto un’altra famiglia, seppure meno nota e mai nominata nei suoi scritti, composta dal patrigno, dalla Caterina e da  quattro figli,  Piera (nata un anno dopo Leonardo, probabilmente nel 1453/1454), Maria (nata nel 1457), Lisabetta (1459), Francesco (1461) e Sandra (1463). In pratica nei primi dieci anni di vita, che Leonardo trascorse a Vinci presso i nonni e lo zio paterni, nacquero anche tutti  i suoi fratelli da parte materna, mentre il primo erede e figlio legittimo dei Da Vinci nasceva a distanza di oltre venti anni, restando il figlio “spurio” nato dalla relazione con la Caterina, per molti anni,  l’unico figlio ed erede universale del patrimonio dei Da Vinci. Se Leonardo avesse conosciuto i suoi fratelli da parte di madre non è cosa certa, anche se la vicinanza delle case dei Da Vinci e dei Buti, come dimostrano il sentiero ancora esistente e la dolce camminata odierna, legittimano più di una suggestione. Sono documentati invece i frequenti rapporti dell’Accattabriga con la famiglia Da Vinci e soprattutto quel legame “ mai confessato” di Leonardo con la madre, la Caterina, che come attestato da molti studiosi una volta rimasta vedova dell’Accattabriga lasciava Vinci per ricongiungersi a Milano al suo primo figlio, ormai apprezzato artista e pittore. A Milano la misteriosa “Caterina” moriva e veniva sepolta, come annota Leonardo in un suo memorabile appunto.

Caterina e San Pantaleo, un personaggio e un luogo “magico”, che per una strana sorte e abbandono nella memoria degli uomini si è preservato come probabilmente ai tempi di Leonardo. Qui ancora vi scorre il torrente Vincio, con ai lati i filari di “salci” rossi, che i contadini adoperano per legare le viti e  i cui nodi venivano chiamati nel gergo locale “vinci” ; un fiume e i suoi salici da cui derivano il nome della famiglia del Genio, i Da Vinci, e il nome del paese Vinci, rappresentando a pieno titolo la “culla materna” del Genio e del suo paese. Qui, nella valle del Vincio, i contadini assicurano di vedere ancora oggi volare il Nibbio, ovvero l’unica eclatante nota biografica che Leonardo ci ha lasciato in un suo famoso scritto concernente gli anni di Vinci per segnare o indicare ai posteri il luogo della sua infanzia.

La Via di Caterina è quindi un percorso paesaggistico e teatrale con una commistione di certezze e suggestioni storiche legate all’immagine e al ricordo terreno di un Leonardo che a Vinci ha vissuto fanciullo per poi tornarvi, seppure non sempre con animo pacifico, soprattutto per il disbrigo di pratiche familiari ed ereditarie; lo zio Francesco lo nominava infatti suo erede, scatenando l’invidia e le gelosie dei più giovani Da Vinci, con correlative beghe legali che finirono solo dopo la morte del primogenito dei Da Vinci.

A raccontare però di Leonardo e del suo paese sono tuttavia i personaggi reali o di fantasia contemporanei di Leonardo, i cui nomi sono stati rintracciati per piante catastali, atti pubblici o suggestioni leonardesche, che racconteranno delle loro storie e del paese di Vinci.

Tratto da N.Baronti "La Via di Caterina. Guida storica con note poetiche per turisti distratti", La Versialiana Editrice, 2009

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